Lo avevano annunciato fonti del suo partito. «NO, È SOLO UN INTERROGATORIO COATTO». Il 15 dicembre le era stato imposto l’obbligo di residenza in un’indagine per appropriazione indebita
Yulia Timoshenko (Ansa) |
KYEV (UCRAINA) – Smentito da fonti ufficiali ucraine l’arresto dell’ex primo ministro dell’Ucraina, Yulia Timoshenko. Lo avevano annunciato fonti del suo partito citate dall’agenzia di stampa russa Itartass. La procura generale ucraina ha precisato che si tratta di un interrogatorio coatto dopo che la leader dell’opposizione non si era presentata alle precedenti convocazioni. Il vice procuratore generale ucraino, Renat Kuzmin, ha affermato che la Timoshenko tornerà a casa dopo l’interrogatorio, come riferisce l’agenzia Interfax. In precedenza, Oleg Pushkar, un dirigente della stessa procura generale, aveva ricordato che un tribunale rionale aveva consentito di fermare la Timoshenko e di portarla in procura per l’interrogatorio.
OBBLIGO DI RESIDENZA – All’ex premier lo scorso 15 dicembre era stato imposto l’obbligo di residenza nel corso dell’indagine per presunta appropriazione di fondi stanziati per il protocollo di Kyoto. All’ex leader della «rivoluzione arancione» era stato imposto di non lasciare la capitale Kiev.
Redazione online