Proteste della Ryanair. Ue: «Non prevista chiusura totale europea». Stop in Scozia, problemi in Danimarca e Norvegia. Germania: Amburgo Brema e Berlino chiusi dalle 24
Reykjavik – Migliaia di passeggeri sono rimasti a terra martedì mattina in Scozia e in altri Paesi europei per il blocco dello spazio aereo decretato per sicurezza dopo l’arrivo nei cieli del nord della Gran Bretagna della nube di ceneri eruttata dal vulcano islandese Grimsvötn. In tutto i voli annullati in Europa fino ad ora sono 500. Lunedì anche il presidente americano Barack Obama aveva dovuto lasciare prima del previsto Dublino diretto a Londra per il timore di uno stop ai voli anche sull’Irlanda. La commissione Ue, però, non prevede la chiusura dello spazio aereo europeoa, anche se ritiene che ci sarà «ancora una settimana difficile per passeggeri e linee aeree». Lo ha detto il commissario Ue ai trasporti, Siim Kallas, precisando che «dipendiamo molto dal clima e dal meteo».
SCOZIA – Le autorità britanniche del traffico aereo (Nats) hanno diffuso un bollettino secondo il quale la nube di ceneri dovrebbe passare sopra la Scozia tra le 8 e le 14 di martedì (ora italiana). Intanto gli aeroporti di Glasgow ed Edimburgo sono rimasti chiusi, così come quelli minori di Aberdeen e Inverness. Disagi anche in Irlanda del nord, mentre in Inghilterra gli scali sono normalmente attivi. La Ryanair – che ha subito 36 cancellazioni tra la Scozia e altre città europee – ha fatto sapere che protesterà contro restrizioni giudicate «non necessarie». «Ryanair ritiene che non ci siano rischi per la sicurezza per gli aerei che operano verso e dalla Scozia e, insieme ad altre linee aeree, reclamerà con il ministero dei Trasporti e le autorità di regolamentazione per le ultime, ingiustificate cancellazioni», si legge sul sito web della compagnia. «L’imperativo resta quello della sicurezza, ma ora l’Europa è in grado di dare risposte adeguate all’eventuale emergenza, con l’obiettivo di non ripetere la chiusura dello spazio aereo dell’anno scorso», ha riposto il commissario Ue Kallas.
NORD – La nube è stata spinta dai venti verso est e ha raggiunto anche la Scandinavia, determinando dalle ore 8 il blocco aereo nella Norvegia occidentale (chiusi gli scali di Stavanger e Karmoey) e ritardi in Danimarca. Durante la giornata è prevista la diffusione delle ceneri anche sulle aree della Norvegia meridionale e dalle ore 20 sul sud della Svezia. Le autorità di Copenaghen hanno chiuso lo spazio aereo nord-occidentale danese (dove non ci sono aeroporti) a un’altezza inferiore ai 6 mila metri. Lunedì sera l’Islanda ha riaperto il traffico aereo in quanto l’attività del Grimsvötn è diminuita e la colonna di fumo e cenere si è ridotta a 3-6 mila metri, dai 20 mila dei giorni scorsi.
GERMANIA – La situazione si annuncia in peggioramento anche in Germania dove le autorità ipotizzano la chiusura dalla mezzanotte degli aeroporti di Amburgo, Brema e probabilmente Berlino.
LA PREVISIONE – Ivulcano islandese Grimsvoetn potrebbe far precipitare nel caos il traffico aereo di Gran Bretagna, Francia e Olanda fra giovedì e venerdì: è quanto emerge dalla previsione a 5 giorni del Met, l’ufficio meteorologico britannico responsabile per il monitoraggio delle ceneri. Secondo i modelli grafici di evoluzione del Met, mercoledì la nube dovrebbe produrre un’alta concentrazione di ceneri a bassa quota sui cieli della Germania settentrionale, colpendo Berlino e Amburgo; giovedì sarà su Polonia, Repubblica ceca, Ucraina e Bielorussia (ma con basse concentrazioni di ceneri); la giornata peggiore, secondo queste previsioni, dovrebbe essere venerdì, quando un’elevata concentrazione di ceneri si dovrebbe materializzare in media e alta quota su Gran Bretagna e Irlanda, nord della Francia – inclusa Parigi – con rischi anche per Belgio e Olanda; sabato infine, le ceneri dovrebbero diradarsi, restando presenti solo in basse concentrazioni e in alta quota su Francia, Germania, Polonia e Paesi scandinavi.
Redazione online