«De Magistris? Un bell’uomo, ma un incapace totale. Chi lo vota è senza cervello». Il premier: «Non siamo soddisfatti del voto, ma la sconfitta della Moratti è dovuta alla disinformazione»
ROMA – Molto del risultato che si è ottenuto alle elezioni amministrative è dipeso dalla scelta dei candidati. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, secondo quanto raccontano alcuni presenti, facendo un’analisi del voto nel corso dell’ufficio di presidenza del Pdl. Il Cavaliere ha poi aggiunto che non si doveva caricare di significato politico il voto amministrativo. In ogni caso, ha spiegato ai suoi, «noi siamo in campo» e con l’intenzione di restarci anche perché «sarebbe una follia consegnare le città alla sinistra estrema». L’immediato clamore suscitato dalle indiscrezioni da Palazzo Grazioli riportate da gran parte delle agenzie di stampa – che appunto citavano una fonte anonima tra i partecipanti al summit – ha però indotto il portavoce del premier, il sottosegretario Paolo Bonaiuti, a smentirle: «Io ero dentro e le parole di Berlusconi sui ballottaggi non sono vere». Lo stesso premier è però tornato poi a parlarne durante Porta a Porta: «Le amministrative sono elezioni particolarissime in cui influisce la scelta e la personalità del candidato e lo scontro con un altro candidato».
«NON SIAMO SODDISFATTI» – Nel salotto di Bruno Vespa, Berlusconi è tornato ad analizzare l’esito del voto e ha ammesso che, per quanto riguarda i risultati del Pdl, «non siamo soddisfatti». «Noi siamo al 26,42% – ha detto – «naturalmente non siamo soddisfatti, ma bisogna considerare il particolarissimo sistema di voto: quando sono andato in cabina per votare mi hanno dato un lenzuolo e ho avuto qualche difficoltà a trovare il simbolo del Pdl insieme alla ridda di altri simboli». E ancora: «Noi come Pdl non abbiamo da lamentarci più degli altri partiti che hanno avuto tutti dei cali assolutamente importanti. Il Pd è sceso al 21,86%. È addirittura letteralmente crollato in regioni come Campania, Lazio e Calabria, mentre è andato meglio al nord».
«BLOCCO MEDIATICO CONTRO DI ME» - Il Cavaliere ha detto di non considerare quello di Milano un voto contro il governo da lui rappresentato. E ha puntato il dito contro quello che ha definito un «blocco mediatico terrificante»- «I grandi giornali, a partire dal Corriere della Sera, le tv private Sky e La7, e la Rai pagata con i nostri soldi – ha detto -, stanno tutti con la sinistra». E ha aggiunto: «La sconfitta della Moratti è colpa della disinformazione dei media».
«CHI VOTA DE MAGISTRIS E’ SENZA CERVELLO» – Berlusconi non ha usato mezzi termini per attaccare gli sfidanti del centrosinistra ai ballottaggi. «De Magistris? Un bell’uomo, ma un incapace totale. Senza nessuna sostanza politica: non ci può essere una persona senza testa sulle spalle che lo possa votare. Se uno lo vota poi va davanti allo specchio e deve dire “Sono senza cervello”». E quanto a Pisapia: «in Parlamento ha presentato leggi a tutela dei terroristi, di eversori e per l’eutanasia». Secondo il premier Pisapia non sarebbe in grado di amministrare Milano «perchè non ha amministrato nemmeno un’edicola» e invece «Moratti e Lettieri per Napoli hanno gestito aziende con fortissima capacità»
«NON CI SONO ALTERNATIVE A NOI» – Il premier ha poi parlato della situazione politica nazionale. «Vorrei rassicurare tutti sul fatto che l’alleanza tra Pdl e Lega rimane l’unica alternativa e l’unica alleanza di governo possibile – ha detto – e vorrei assicurare tutti che il governo è forte di una maggioranza che lo sostiene e che porterà a termine la legislatura, facendo le riforme che sono indispensabili». Tuttavia, ha rivelato davanti alle telecamere, lo scorso luglio «Tremonti e la Lega pensavano fosse opportuno andare a nuove elezioni, ma il mio senso di responsabilità mi portò ad escluderlo perchè in un momento di crisi globale, quando le agenzie di rating ci mantenevano la fiducia solo per la stabilità di governo, non avere stabilità avrebbe significato essere posti sotto attacco della speculazione internazionale».
IL GOVERNO E LE RIFORME – Berlusconi nel pomeriggio aveva in ogni caso ostentato tranquillità per la tenuta del governo anche alla luce dell’ultimo voto di fiducia alla Camera, quello sul decreto Omnibus, che ha visto il sì di 313 deputati (contro i 291 voti contrari). E si dice convinto che «ci aspettano due anni di lavoro fantastici, finalmente con questa nuova maggioranza possiamo fare le riforme». A partire da quella del fisco «in modo che non ci siano più vessazioni per i cittadini». Berlusconi avrebbe, in particolare, ripreso le parole di Giulio Tremonti sostenendo che è ora di dire basta alle «ganasce fiscali».
PASSO INDIETRO? SE C’E’ UN ALTRO LEADER MODERATO – «Io sarei assolutamente disponibile a fare un passo indietro se questo avesse come contropartita la ricomposizione dell’ area moderata e ci fosse una persona considerata da tutta l’area moderata come unico leader possibile». «Il Pdl – ha aggiunto Berlusconi – tutte le volte che accenno alla possibilità di un successore, accade il finimondo». «Io credo – ha proseguito – di suscitare la benevolenza di tutti e se gli italiani mi conoscessero tutti avrei il consenso del 100 per cento. E comunque – ha concluso – questo problema della successione lo sto affrontando. Sto dando vita a una nuova classe dirigente molto valida, ci sono ottimi ministri nel governo. Sono stati fatti dei nomi ma è sempre pericoloso farli sia per chi è nominato sia per chi non lo è»
Redazione Online