LE QUALIFICHE. Il campione del mondo ancora davanti a tutti. Alonso quarto, Massa sesto. Grande paura per Sergio Perez: durante le qualifiche ha impattato con la sua Sauber contro le barriere di protezione all’uscita dal tunnel
MONTECARLO – Allora è vero: a Montecarlo le Red Bull si erano solo «nascoste». Dopo le libere di giovedì, che avevano lasciato la ribalta a Ferrari e McLaren, la squadra austriaca campione del mondo si è presa la pole position al Gp di Monaco: primo Vettel (1’13″556), secondo Button su McLAren a 441 millesimi. Terza l’altra Red Bull di Mark Webber. Quarto Fernando Alonso, mentre Felipe Massa partirà dalla sesta posizione.
DOMINIO – Per la Red Bull è la sesta pole in sei gare di campionato. Cinque se l’è aggiudicate Vettel, una il compagno Mark Webber. Le qualifiche sono state interrotte per l’incidente al messicano Sergio Perez, a 2’26” dalla conclusione della sessione.
IL CAMPIONE IN CARICA – «È stata una qualifica molto lunga, con tre sessioni dure dove bisognava dare il 100 per cento. Siamo stati non perfetti nel Q2 ma nel Q3 abbiamo dato il massimo»: così Sebastian Vettel commenta la sua prestazione. Poi aggiunge: «Non è stato semplice aspettare dopo l’incidente, ho atteso tanto per la pole ma è arrivata. La gara è estremamente lunga, succedono sempre moltissime cose, ci sono 78 giri e con tutti i pit stop di quest’anno può succedere di tutto, una cosa che non cambia è che partire qui in pole è molto importante».
ALONSO – Molto meno ottimista Fernando Alonso: «Qui è impossibile superare in partenza. Se restassimo quarti, già andrebbe bene», il commento del pilota Ferrari.
MASSA – Più soddisfatto Felipe Massa: «Il sesto posto non è male. Sono abbastanza contento della macchina», spiega il pilota brasiliano. «Siamo riusciti a migliorare la monoposto in qualifica. Anche nel Q3 stavo facendo un buon giro, poi ho smarrito la linea alla Rascasse e ho perso circa 3 decimi», dice ai microfoni della Rai. «Sono contento per i miglioramenti. Partire dal sesto posto non è come partite dalla pole position, ma in gara conta la testa», conclude.
Redazione online