Informati Subito

Ballottaggi, live calo dell’affluenza ma a Milano ha votato il 2,5% in più. Moratti accusa: «Violato il silenzio» Pisapia: «Non conosce le regole»

ALLE 12 DEL SECONDO TURNO DELLE AMMINISTRATIVE. A Milano e Napoli le sfide più importanti, ma si decide anche la guida di altri 11 capoluoghi e 6 province. Milano: il candidato del centrosinistra dà alle agenzie poche righe in ricordo di Tobagi a 31 anni dalla morte. E il sindaco uscente attacca: «Violazione della legge»

MILANO – Per i ballottaggi relativi alle elezioni dei sindaci e dei consigli comunali la percentuale di votanti rilevata alle ore 12 di oggi è stata del 12,37. Al primo turno aveva votato il 12,85%. Quindi un leggero calo. Lo si apprende dal sito del Viminale (il dato non tiene conto dei comuni del Friuli Venezia Giulia, gestiti direttamente dalla Regione). Ma l’affluenza alle urne a Milano alla stessa ora, secondo i dati forniti dal comune, è del 14,74%. Rispetto al rilevamento del primo turno è stato registrato un aumento del 2,58%. Alle 12 del 15 maggio, infatti, l’affluenza alle urne a Milano era stata del 12,16%. A Napoli alle 12 hanno votato 86.398 cittadini nell 871 sezioni aperte per il voto amministrativo, pari al 10,63% degli 812.450 iscritti alle liste elettorali. Alla stessa ora al primo turno, aveva votato il 12,19%.

ALLE URNE – Accolto da un caloroso applauso, il candidato del centrosinistra alla poltrona di sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha votato alle 12.30 nel seggio del liceo Berchet di via della Commenda. Pisapia ha percorso la via tra gli applausi di una piccola folla che da più di un’ora lo stava aspettando. Una sostenitrice, scherzando lo ha anche invitato a «votare bene», scatenando le risate dei presenti. Giacca blu, come la cravatta, camicia azzurra e pantaloni beige, Giuliano Pisapia, accompagnato dalla moglie Cinzia Sasso e dalla mamma, ha posato per i fotografi prima di infilare la scheda nell’urna. Il candidato sindaco ha lasciato il seggio a piedi «scortato» dalle due nipoti di Davide Corritore, entrambe con sciarpetta arancione al collo. Il portavoce Maurizio Baruffi ha annunciato che il candidato sindaco passerà la giornata «in totale relax», probabilmente pranzando dalla madre. Letizia Moratti aveva votatp poco dopo le 10 alla scuola elementare di via della Spiga, nel quadrilatero della moda. Come due settimane fa il primo cittadino si è presentata al seggio accompagnata dal marito. «Ora vado a messa – ha detto Letizia Moratti – e poi in famiglia». Giacca bianca e gonna dalla fantasia arabescata, Letizia Moratti ha schivato la schiera di cronisti e operatori che l’hanno inseguita fuori dal seggio per un commento, soprattutto dopo la polemica da lei innescata sabato per una presunta violazione del silenzio elettorale del suo sfidante Giuliano Pisapia. E dopo aver partecipato alla messa nel Duomo di Milano il sindaco si è concessa un aperitivo con il comico Massimo Boldi, suo grande sostenitore.

PROVINCE – L’affluenza alle urne alle 12 nelle sei Province (Trieste, Vercelli, Mantova, Pavia, Macerata e Reggio Calabria) dove si va in ballottaggio per l’elezione del presidente della Provincia, è in calo rispetto al primo turno. Secondo i dati del Viminale, praticamente definitivi con 497 comuni su 500 pervenuti, l’affluenza alle 12 è stata del 7,86%, mentre al primo turno aveva votato il 9,58% degli aventi diritto.

DOVE SI VOTA – Questi i primi risultati dai circa 7 mila seggi elettorali, per i ballottaggi di domenica e lunedì. I seggi sono aperti fino alle 22 domenica e dalle 7 alle 15 lunedì. Si va al voto per decidere la nuova guida di 88 Comuni, di cui 13 capoluoghi di provincia. L’attenzione è puntata soprattutto su Milano e Napoli, ma sono importanti dal punto di vista politico anche i ballottaggi degli altri 11 capoluoghi: Novara, Varese, Rovigo, Rimini, Grosseto, Cosenza, Crotone, Trieste, Pordenone, Cagliari e Iglesias. Secondo turno anche per presidenti e consigli di sei amministrazioni provinciali: Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria. I ballottaggi riguardano circa 6.605.806 elettori.

COME SI VOTA – Al secondo turno si sceglie solo tra i due candidati (presidenti di provincia o sindaci) che hanno ottenuto, al primo turno, il maggior numero di voti e l’elettore vota tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. Potranno votare in occasione del ballottaggio solo gli elettori che abbiano maturato il relativo diritto entro il 15 maggio 2011, giorno in cui ha avuto inizio la votazione del primo turno; gli aventi diritto al voto possono partecipare al ballottaggio anche se non siano andati a esprimere il voto nella votazione del primo turno. Per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risulta iscritto, l’elettore dovrà esibire, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale.

SICILIA – Domenica e lunedì, per il primo turno, si vota anche in 27 comuni siciliani, chiamati a rinnovare sindaci e consigli comunali. I candidati sono 4.775, di cui solo 951 donne, e si presentano al giudizio di 397.001 elettori. Unico capoluogo coinvolto è Ragusa (61.711 elettori), mentre in provincia di Enna non si vota in alcun Comune. Gli elettori dovranno scegliere 505 consiglieri comunali oltre ai sindaci: per la carica si presentano in 102.

MILANO – Dopo giorni di confronto teso e a volte oltre le righe, il duello per Milano ha l’ultima polemica nel giorno del silenzio elettorale. Anzi, proprio il silenzio è l’oggetto stesso dello scontro. Il sindaco uscente, Letizia Moratti, accusa lo sfidante del centrosinistra, Giuliano Pisapia, di averlo violato. «Sono venuta a conoscenza che Giuliano Pisapia ha reso oggi dichiarazioni pubbliche, riprese dalle agenzie di stampa – afferma Letizia Moratti in una nota -, sul ricordo di Walter Tobagi, innocente vittima del terrorismo». E continua: «Di questa evidente violazione delle regole e dei comportamenti da tenersi nella giornata di silenzio elettorale intendo informare il Capo dello Stato Giorgio Napolitano auspicando le garanzie istituzionali affinchè la competizione elettorale in corso a Milano si concluda serenamente e nel rispetto delle norme della convivenza civile. Di questo ho già informato il Prefetto di Milano per quanto di sua competenza diretta».

COMUNICATO – Qual è stata la dichiarazione di Pisapia che, secondo la Moratti, ha costituito violazione delle regole? Ecco il comunicato stampa inviato dallo staff di Pisapia: « Il 28 maggio del 1980, trentun’anni oggi, Walter Tobagi, giornalista coraggioso del Corriere della Sera, che indagava sugli “anni di piombo” in Italia, fu ucciso dai terroristi a Milano. Il suo nome rimane anno dopo anno un punto di riferimento della difesa della democrazia italiana. Quell’assassinio non ha cancellato ciò che Tobagi rappresentava. Lo ricordo oggi con le parole che per lui ebbe uno dei protagonisti della resistenza italiana, Leo Valiani: “L’Italia repubblicana non ha fatto, sotto i colpi del terrorismo, la stessa fine dell’Italia liberale sotto i colpi dello squadrismo. Lo si deve anche ad uomini come Tobagi ed al loro sacrificio. Buono, generoso quale era, se fosse rimasto in vita, non se ne vanterebbe. Ma noi gli dobbiamo sempre un accorato omaggio!»

Pisapia (Fotogramma)

LA REPLICA Di qui la reazione della Moratti, con il ricorso al prefetto e al capo dello Stato. Dopo la sua presa di posizione è arrivata la replica da parte di Maurizio Baruffi, portavoce di Giuliano Pisapia. «Letizia Moratti – afferma – dovrebbe conoscere l’art.9 della legge 212 del 4 aprile 1956, e successive modificazioni, che regolamenta il silenzio elettorale. Se lo avesse letto non avrebbe disturbato né il Prefetto né tanto meno il Capo dello Stato e viceversa – controbatte – avrebbe evitato di girare la città tra teatri e oratori nel giorno in cui sono vietate, come recita il comma 1 dell’articolo citato, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico».

ALL’ORATORIO E AL TEATRO NUOVO – Letizia Moratti in effetti, in giornata era stata all’oratorio di via San Mamete, quartiere Adriano, dove era in programma la festa dell’associazione sportiva. Un gruppo di parrocchiani però ha protestato. Nel giorno di silenzio elettorale, hanno spiegato allo staff del sindaco, la visita è del tutto inopportuna. La Moratti ha deciso di andarsene poco dopo. Prima si era recata al Teatro Nuovo, per un saluto di tre minuti, al Convegno del Grande Oriente, la più grande e potente fratellanza massonica d’Italia.

Redazione Online

Ballottaggi, live calo dell’affluenza ma a Milano ha votato il 2,5% in più. Moratti accusa: «Violato il silenzio» Pisapia: «Non conosce le regole»ultima modifica: 2011-05-29T15:23:20+02:00da
Reposta per primo quest’articolo