Il presidente Napolitano depone una corona all’altare della Patria. Messaggio ai militari:«Plauso incondizionato». 80 delegazioni da tutto il mondo
ROMA – Con la deposizione della corona all’Altare del Milite Ignoto in piazza Venezia a Roma, sono cominciati i festeggiamenti del 2 Giugno, Festa della Repubblica che quest’anno compie 65 anni. Ma le celebrazioni assumono una valenza particolare perché cadono poi nell’anno del 150mo dell’Unità. E l’inno di Mameli e poi le Frecce Tricolori hanno dato il via alla Festa con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è raccolto in un minuto di silenzio davanti al saccello che contiene la salma del Milite Ignoto.
FOLLA E APPLAUSI – Moltissime le persone arrivate da tutta Italia per assistere alla Parata su via dei Fori Imperiali, alcuni sono arrivati fin dall’alba per assicurarsi la prima fila dietro le transenne e godersi il passaggio delle truppe armate.
E moltissimi gli applausi diretti al capo dello Stato appena giunto in piazza Venezia a bordo di una Flaminia d’epoca.
(BlowUp) |
Qualche fischio ha accolto invece il premier Silvio Berlusconi anche lui all’altare della Patria con tutte le più alte cariche dello Stato. E per la prima volta quest’anno partecipa alle celebrazioni anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni.
LA PARATA – Dopo l’omaggio al Milite ignoto, il presidente Napolitano è andato su via dei Fori Imperiali sempre a bordo della Flaminia scoperta indossando un cappellino bianco. Una volta salito sul palco, ricevuto il saluto delle forze armate, Napolitano ha salutato le numerose delegazioni presenti. Al centro del palco siedono, a fianco di Napolitano, Schifani alla sua destra e Fini alla sua sinistra. A fianco di Schifani, c’è poi il premier Berlusconi. Alle 11 è partita la parata: i granatieri di Sardegna con le storiche uniformi del 1786 hanno aperto la sfilata seguiti dalle 5 bandiere storiche. (Guarda il grafico della parata)
«PLAUSO INCONDIZIONATO AI MILITARI» – Il presidente della Repubblica per il 2 giugno ha inviato un messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate: «Oggi ricorre il sessantacinquesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana.
Il passaggio delle Frecce Tricolori (Jpeg) |
Stamane, sul sacello del Milite Ignoto, ho rivolto il mio commosso pensiero a tutti i militari caduti per la difesa della Patria, al servizio e per la salvaguardia delle sue libere istituzioni. Nell’anno in cui celebriamo il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, il 2 giugno ci offre un’opportunità del tutto speciale per soffermarci a riflettere sulla storia del nostro Paese e sui grandi eventi che l’hanno segnata: dalle guerre risorgimentali ai due conflitti mondiali, tra i quali si collocarono gli anni bui della dittatura e del bellicismo fascista; e poi, finalmente, la Liberazione, la Repubblica e la Costituzione e, con esse, una nuova alba e la rinascita della Patria, illuminata dalla riconquistata libertà e dalla ricostruzione della democrazia». E conclude: «Ai militari italiani di ogni grado, specialità e categoria vanno il plauso incondizionato dei cittadini, la riconoscenza delle popolazioni presso le quali ogni giorno essi prestano la propria opera di protezione e di assistenza. Ad essi va egualmente il rispetto dei Paesi alleati che di tale opera hanno imparato ad apprezzare sul campo il valore e l’efficacia. Viva le Forze Armate italiane, Viva l’Italia».
Il passaggio dei Bersaglieri (BlowUp) |
LA CORSA DEI BERSAGLIERI – Il passaggio dei bersaglieri è stato forse tra i più applauditi della sfilata lungo i Fori che quest’anno ha una particolare attenzione per le uniformi e i mezzi d’epoca. Un passaggio questo scandito da sorrisi e battiti di mano soprattutto tra i rappresentanti delle delegazioni straniere. Tra i più incuriositi il vicepresidente Usa Biden che ha manifestato un grande entusiasmo applaudendo a più riprese. Biden, seduto tra il segretario generale della Lega Araba Amr Moussa e il presidente afghano Hamid Karzai, si è immerso nello spettacolo della parata consultando frequentemente il programma.
DA TUTTO IL MONDO – Più di 80 delegazioni e 42 capi di Stato stranieri festeggiano i 150 anni dell’unità d’Italia a Roma, trasformata in crocevia diplomatico con una serie di colloqui in cui si affronteranno i dossier caldi della politica estera, dalla Libia all’Afghanistan. La tradizionale parata militare del 2 giugno ha un eccezionale parterre di ospiti internazionali, a cominciare dal vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e dal presidente russo, Dmitry Medvedev, con i quali Silvio Berlusconi avrà un incontro trilaterale a Villa Doria Pamphili. Previsti colloqui anche con il segretario generale dell’Onu, Ban ki-Moon, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e il presidente afghano, Hamid Karzai. Dopo la parata, il programma dei festeggiamenti proseguirà nel pomeriggio con un concerto al Quirinale cui farà seguito un pranzo ufficiale offerto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in onore dei capi delle delegazioni e delle loro consorti. Tra gli europei, parteciperanno alle celebrazioni il presidente tedesco, Christian Wulff, quello austriaco, Heinz Fischer, ma anche il capo di Stato serbo, Boris Tadic e la presidente kosovara, la neo-eletta Atifete Jahjaga, oltre al re di Spagna, Juan Carlos. Tra gli ospiti spiccano anche il leader dell’Anp, Abu Mazen, e il presidente israeliano, Shimon Peres. Già arrivata a Roma anche la presidente argentina, Cristina Fernandez de Kirchner. Oltre all’Onu con Ban Ki-moon, molte altre organizzazioni internazionali sono rappresentate al massimo livello come la Fao con Jacques Diouf, la Lega Araba con Amr Moussa e l’Unione Africana con Jean Ping. A margine delle celebrazioni, è in programma una fitta agenda di incontri bilaterali.
Il re di Spagna Juan Carlos con il premier italiano |
LA GAFFE – Piccolo strappo al protocollo per il premier Berlusconi che ha toccato il re di Spagna Juan Carlos. Lungo via dei Fori Imperiali stava per sfilare la banda dell’Arma dei carabinieri, quando il premier ha lasciato il suo posto accanto al presidente del Senato Renato Schifani, si è alzato e si è avvicinato alla testa coronata iberica toccandogli il braccio. Il premier, saputo da Napolitano di un piccolo infortunio al ginocchio subito dal re spagnolo, gli avrebbe chiesto notizie sul suo stato di salute e facendolo lo avrebbe toccato sulla spalla. Il re ha sorriso e risposto. Poi il Cavaliere è tornato al suo posto. Poco dopo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è sporto verso Berlusconi dicendogli qualcosa e muovendo il braccio come a mimare il movimento di toccare. A quel punto il premier si è alzato nuovamente avvicinandosi ancora una volta al re Juan Carlos, dicendogli qualcosa, ma stavolta poi senza toccarlo. Come è noto re e regine (come anche l’imperatore del Giappone) non si possono toccare, né si può stringere loro la mano a meno che non siano essi stessi a fare la prima mossa. Anche se un Real decreto spagnolo del 1987 sul trattamento dei membri della famiglia reale non fissa in alcun modo principi e regole per il saluto lasciandolo alla tradizione che prevede un leggero inchino per le donne ed una inclinazione del capo per gli uomini.
Controlli e bonifiche su palchi e scalinate in via dei Fori Imperiali (Proto) |
BONIFICHE E CONTROLLI – Già dalle prime luci dell’alba del 2 giugno, le zone intorno ai Fori Imperiali, area di massima sicurezza, l’area riservata, che si estende da piazza Venezia a piazza del Colosseo, e l’area di rispetto, che si estende nell’area urbana circostante, sono state pattugliate, bonificate, controllate dalle forze dell’ordine. Tutte con il supporto delle unità cinofile antisabotaggio e degli artificieri, stabilite dalla Questura. La parola d’ordine, per i 2.500 uomini e donne impiegate per l’evento, è sicurezza, soprattutto in corrispondenza delle tribune che ospitano 80 delegazioni di Stati esteri. In totale, si prevede la presenza di 20 mila persone. La parata è articolata su tre settori ed avrà una durata di 80 minuti: sfileranno 161 bandiere e medaglieri, 5.239 militari, 460 civili, 216 quadrupedi, 196 mezzi di varia tipologia e 9 velivoli.
5 TRICOLORI – La sfilata è stata aperta da 5 Tricolori che rappresentano l’evoluzione del vessillo attraverso un cammino di 214 anni «nonché dal Tricolore di Oliosi, simbolo per eccellenza dell’Unità d’Italia e del sentimento patriottico». I varchi di accesso per il pubblico sono predisposti in piazza Venezia e piazza del Colosseo, mentre tutte le zone interessate dai dispositivi di sicurezza sono state suddivise in 14 microaree, e saranno affidate a dirigenti e funzionari della Questura che, a partire dalla notte, sono impiegati nel coordinamento dei contingenti ai quali è affidata la gestione della sicurezza. Reparti speciali della Polizia di Stato e dei Carabinieri, tiratori scelti e agenti in borghese sono dislocati in punti strategici individuati sulla base di attenti e ripetuti sopralluoghi.
Il passaggio conclusivo delle Frecce Tricolori (Ansa) |
TRE SETTORI – La parata si è articolata in tre settori. Il primo, di carattere storico-rievocativo, ha raccontato le origini dello Stato unitario, le Guerre d’Indipendenza, la Grande Guerra, la II Guerra Mondiale e la Liberazione, attraverso le tradizioni, le gesta e le uniformi d’epoca di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e di tutti gli altri Corpi armati e non dello Stato. Il secondo settore era dedicato alle missioni internazionali cui le Forze armate italiane partecipano in tante regioni del mondo, dall’Africa all’Europa, dal Medio Oriente all’Asia, all’America. Presenti anche reparti in rappresentanza di Nazioni che hanno operato e operano a fianco dei nostri militari all’estero, quali la Francia, la Germania, il Regno Unito, la Slovenia, gli Stati Uniti, l’Ungheria, nonché 35 ‘Gruppi bandiera’ di Paesi amici ed alleati. Il terzo settore ha visto protagoniste «eccellenze e specificità italiane», con reparti d’elite, altamente specializzati e mezzi d’avanguardia dell’industria nazionale, «per evidenziare un binomio di professionalità e tecnologia – affermano allo Stato maggiore della Difesa – cui contribuisce l’intero Sistema Paese».
LA CONCLUSIONE – La manifestazione si è conclusa con la sfilata dei reparti a cavallo ed il consueto passaggio della Pattuglia Acrobatica Nazionale, le Frecce Tricolori, che hanno salutato dal cielo il pubblico e la città di Roma con la sua scia tricolore. Conclusa la parata militare, la festa per il 2 Giugno si sposta in piazza Venezia. Migliaia i cittadini che affollano la storica piazza romana con bandiere tricolori. Tanti bambini e le famiglie, mentre all’Altare della Patria suona la Fanfara dei Bersaglieri, e successivamente è previsto un concerto della banda militare interforze.
IL KIT – La festa del 2 Giugno inaugura anche la distribuzione del merchandising ufficiale per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia (www.150store.it). Il pubblico che assiste alla parata può acquistare, in un gazebo allestito in piazza Santissimi Apostoli, articoli come il Pin ufficiale (la spilla tricolore indossata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano) che hanno non solo un valore simbolico, ma che contribuiscono concretamente a preservare i tesori artistico-culturali del Bel Paese. Tutte le royalties derivate dalla vendita, infatti, concorreranno al grande progetto di recupero dei «Luoghi della Memoria», teatro delle battaglie del Risorgimento.
METRO E MOBILITA’ – Per ragioni di ordine pubblico la Questura di Roma ha disposto che le stazioni Colosseo e Cavour della linea B della metropolitana siano chiuse dall’inizio del servizio, alle 5.30, «sino a cessate esigenze. I treni vi transiteranno senza fare fermate. Per raggiungere l’area di via dei Fori si potrà utilizzare la stazione Circo Massimo», fa sapere l’agenzia per la mobilità. Moltissime le linee autobus deviate.
Redazione online