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Situazione critica per l’Atalanta

Il d.s. del ravenna: «l’ho fatto per salvare la mia squadra». Emergerebbe dagli interrogatori dell’inchiesta sul calcio scommesse. A Bologna trovati assegni per 450mila euro

CREMONA – Entra nel vivo la nuova inchiesta sulle scommesse che ha travolto il mondo del calcio, nell’ambito della quale sono state arrestate 16 persone (tra calciatori, ex calciatori, dirigenti sportivi ed altri) e ne sono state indagate altre 28. In procura a Cremona il secondo giorno di interrogatori è proficuo: arrivano le prime ammissioni, che servono a fare chiarezza sul coinvolgimento dei club. A sentire quanto trapela dagli ambienti giudiziari, la situazione sarebbe critica per l’Atalanta, neopromossa in A. Intanto, la Figc attende gli atti dell’inchiesta e vuole essere tempestiva sul fronte delle indagini: non appena arriveranno le carte alla procura guidata da Stefano Palazzi, verrà stilato un calendario di audizioni.

OROBICI IN DIFFICOLTÀ – Gli atti dell’inchiesta sono pieni di riferimenti alla società bergamasca. Ad aggravare la situazione dell’Atalanta ci sarebbero tre partite «combinate», 23 milioni di euro giocati su una sola di queste gare e il nome del capitano Cristiano Doni sulla bocca di molti degli arrestati. Senza contare le prime conferme che arriverebbero dagli interrogatori di garanzia. Sabato sono stati sentiti l’ex giocatore e collaboratore esterno del Viareggio Gianfranco Parlato e Giorgio Buffone, direttore sportivo del Ravenna Calcio. Parlato è accusato, tra le altre cose, di avere dato «disposizioni al calciatore Gervasoni» perché intrattenesse rapporti con Doni, con riferimento all’incontro Atalanta-Piacenza dell’11 marzo 2011. Buffone, invece, sempre stando al capo di imputazione, «manteneva contatti con Santoni Nicola, perché contattasse Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta, ai fini della manipolazione della partita Ascoli-Atalanta». Entrambi hanno risposto alle domande del gip durante l’interrogatorio di garanzia, dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, confermando sostanzialmente i fatti a loro addebitati, compresi gli episodi che vedrebbero protagonisti Doni e in un caso, l’ipotesi di combine tra «due società», come recita il capo di imputazione, l’Atalanta e il Padova. Il club bergamasco ha deciso di affidare la difesa a un pool di avvocati, Jean-Louis Dupont, Luigi Chiappero, dello Studio Chiusano, e Gian Pietro Bianchi, dello Studio Morelli.

LE TRE GARE «INCRIMINATE» – Le tre partite «incriminate» sono Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011, Atalanta-Piacenza del 19 e Padova-Atalanta del 26 marzo. Per il gip Salvini il d.s. del Ravenna, Giorgio Buffone, «sfruttava le sue conoscenze con altre società sportive o con alcuni giocatori impegnati nelle partite da manipolare». Quanto ad Atalanta-Piacenza, la gara finì 3-0 per i bergamaschi e il risultato coincide perfettamente con le scommesse della «cricca» (che aveva giocato l’over). Ecco cosa scrive il gip: «Gianfranco Parlato prendeva contatti con il capitano dell’Atalanta Doni» mentre «Marco Paoloni prendeva contatti con Carlo Gervasoni, giocatore del Piacenza, informando Erodiani che riferiva al Parlato della disponibilità di questi e di altri giocatori». Nella vicenda entrano anche l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista e Beppe Signori. Tanto che, è scritto nell’ordinanza, «Bellavista, Erodiani e Signori si incontravano a Bologna il 15 marzo» per concordare le cifre. Alla fine Signori «metteva a disposizione 60 mila euro». A quel punto, «Parlato dava disposizioni a Gervasoni affinché, in occasione della partita, andasse incontro a Cristiano Doni a stringergli la mano a suggello dell’accordo». Infine, su Padova-Atalanta, per il gip anche in questo caso il gruppo scommise sul risultato che alla fine si verificò (1-1). Ed Erodiani «conferma a Parlato – scrive Salvini – l’accordo tra le due società, circostanza appresa da un “uomo di Doni”, che avrebbe scommesso 10 mila euro per conto di quest’ultimo». Su questa partita si concentrano però scommesse per ben 23 milioni di euro, giocati sui siti asiatici: la circostanza emerge da una telefonata tra Bellavista ed Erodiani.

L’INTERROGATORIO DI BUFFONE – Davanti agli inquirenti, il direttore sportivo del Ravenna ha spiegato di avere fatto tutto ciò che gli è contestato nell’ordinanza di custodia cautelare «solo per amore» della sua squadra, oppressa dai debiti. A sottolinearlo è stato uno dei suoi legali, Alfonso Vaccari, al termine dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Cremona Guido Salvini. «Pensate – ha spiegato l’avvocato – che si tratta di “combine” che non sono mai riuscite». Nell’interrogatorio, Buffone avrebbe dato una «conferma della prospettazione accusatoria riguardo la quale ha fornito le proprie spiegazioni». I suoi legali presenteranno istanza di scarcerazione al gip la prossima settimana.

I NUOVI INTERROGATORI – Lunedì saranno interrogati i giocatori dell’Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese. I due, agli arresti domiciliari, saranno accompagnati dalla polizia penitenziaria. Beppe Signori potrebbe essere sentito mercoledì mentre, nel frattempo, diversi assegni per un importo complessivo di circa 450mila euro sono stati trovati nello studio bolognese dei commercialisti Francesco Giannone e Mario Bruni, arrestati. Fonti investigative spiegano che si tratta di assegni che proverebbero il passaggio di denaro tra gli scommettitori del gruppo indicato nell’indagine come quello dei «bolognesi» (cui è accusato di appartenere Signori) che tenevano i loro incontri proprio nello studio dei due commercialisti.

PREMIAZIONI POSTICIPATE – E il nuovo scandalo che ha travolto il calcio italiano si ripercuote, intanto, sulla serata di premiazione dei Serie Bwin Awards: per evitare infatti «il rischio di sentirsi a disagio», l’evento celebrativo del campionato di serie B, in programma mercoledì sera a Milano, è stato posticipato. Lo ha deciso «con amarezza» il presidente della Lega cadetta Andrea Abodi.

CORI A PIACENZA – In tutto questo, sabato sera si è giocata la gara di andata dei playout per la permanenza in serie B. In un clima innaturale, Piacenza-AlbinoLeffe è finita 0-0. Gli ultrà biancorossi del Piacenza hanno intonato cori contro il difensore Carlo Gervasoni, coinvolto nella presunta «combine» di Atalanta-Piacenza. I giovani sostenitori piacentini hanno incitato la loro squadra chiamata a evitare la retrocessione, ma lo slogan ricorrente è stato: «Chi ha sbagliato pagherà». La partita di ritorno verrà giocata sabato prossimo sul campo dell’AlbinoLeffe. Domenica 5 giugno, invece, i ritorni delle semifinali dei playoff per salire in serie A (salvo modifiche alla classifica in seguito allo scandalo). Alle 18.30 Varese-Padova (andata 0-1). Alle 21 Novara-Reggina (andata 0-0).

Redazione online

 

Situazione critica per l’Atalantaultima modifica: 2011-06-04T23:43:41+02:00da
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