CORTE COSTITUZIONALE – Era il favorito dopo l’annunciata rinuncia di Maddalena. È stato eletto con dieci voti favorevoli e tre schede bianche. È il 35esimo della storia
ROMA – Alfonso Quaranta, magistrato del Consiglio di Stato, giudice costituzionale dal 27 gennaio 2004, è il nuovo presidente della Corte costituzionale. La camera di consiglio lo ha eletto lunedì mattina con dieci voti favorevoli e tre schede bianche. Erano presenti 13 giudici, a fronte di un plenum di 15, perché il Parlamento non ha ancora eletto il successore di Ugo De Siervo e perché il giudice Maria Rita Saulle è assente per malattia.
«REFERENDUM? NON CREDO NOSTRO ALT» – Il neopresidente ha subito fatto sentire la propria voce pubblicamente. E ha scelto un tema particolarmente caldo in questi giorni, quello del referendum sul nucleare. «Personalmente ritengo che non sia nei poteri della Corte bloccare il referendum» ha detto incontrando i giornalisti dopo la sua elezione. «Per la decisione – ha aggiunto – occorre attendere martedì. La Corte deciderà con rapidità». E ancora: «È difficile rispondere se sarà una decisione semplice o complessa. Sarà quel che è necessario che sia. La corte valuterà tutti gli elementi e poi deciderà». La Consulta è stata chiamata ad esprimersi sul quesito relativo al nucleare, dopo che la Cassazione lo ha di fatto riscritto rendendolo ammissibile nonostante la moratoria prevista dal governo nel decreto Omnibus. Un escamotage, quello adottato dall’esecutivo, che si proponeva esplicitamente – era stato lo stesso Berlusconi a spiegarlo in un intervento pubblico- di evitare che gli italiani tornassero ad esprimersi sul futuro del nucleare con ancora nella mente le immagini del reattore nucleare di Fukushima, in Giappone, andato distrutto dopo lo tsunami di marzo con conseguente fuoriuscita radioattiva.
IL NUMERO 35 – Quaranta è il 35esimo presidente della storia di Palazzo della Consulta. Succede a Ugo de Siervo, il cui mandato è scaduto lo scorso 29 aprile. Npn sarà però il giudice più anziano in carica, come vorrebbe una consuetudine che tuttavia già in passato ha conosciuto le sue eccezioni: Paolo Maddalena, che in quest’ultimo mese ha temporaneamente esercitato la funzione di presidente in attesa della nomina parlamentare del giudice che andrà al posto di De Siervo, ha infatti rinunciato alla corsa per lo scranno più alto della Corte e ha pertanto spianato la strada all’altro candidato forte, Alfonso Quaranta, più gradito al centrodestra, che già lo scorso dicembre aveva fatto traballare per un voto l’elezione di De Siervo. Maddalena sarà però vice di Quaranta, assieme ad Alfio Finocchiaro.
«PRESSIONI ESTERNE INOPPORTUNE» – «Questa mia elezione, a dispetto di alcune inopportune interferenze esterne sull’autonomia della Corte, spero che faccia giustizia di ogni illazione sulla presunta politicizzazione della Corte Costituzionale – ha detto poi il presidente commentando la sua nomina -. Credo che questa votazione superi ogni dubbio al riguardo. La Corte agisce nella più piena autonomia. Giudico tali pressioni esterne inopportune».
Redazione Online