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Pirani ai pm: trenta le partite truccate I magistrati: «Combine tra club di A». Figlio del boss al San Paolo, de Magistris: ‘Meravigliato, ne parlo con De Laurentiis’

Il commercialista di signori: «voci di combine inter-lecce». Platini: «Preoccupato». Il dentista di Sirolo arrestato parla di dodici nuove gare, tra le quali una di A e due di B. La Procura partenopea medita di aprire un fascicolo sull’incontro Napoli-Parma. Il primo cittadino:«Perché si permette a certa gente di andare a bordocampo?».

MILANO – Ha parlato di una «trentina di partite truccate» Marco Pirani, il medico odontoiatra arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse e interrogato per più di sette ore dal procuratore capo di Cremona Roberto Di Martino. Oltre ai 18 match già indicati nell’ordinanza di custodia cautelare, il dentista finito in manette avrebbe dunque parlato di altre dodici gare, tra cui una vecchia partita di serie A, due di B e altre di serie minori. Lo scandalo dunque si allarga e la «sensazione» che il procuratore Di Martino ha tratto dall’interrogatorio del dentista di Sirolo e dagli accertamenti complessivi è quella che «ci siano grossi problemi anche in serie A, incontri truccati». «È una sensazione -ha detto il magistrato – e una sensazione non è una prova, ma la sensazione e che le combine in serie A non riguardino i giocatori ma le società». Nell’interrogatorio davanti al Gip che ne aveva disposto l’arresto, Guido Salvini, Pirani aveva già parlato di quattro tre partite di Serie A, che vedevano coinvolte cinque squadre e che andavano ad aggiungersi alle 18 già contenute nell’ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di Genoa-Roma (4-3), Fiorentina-Roma (2-2), Lecce-Cagliari (3-3) e Genoa-Lecce (4-2).

«COMBINE INTER-LECCE» – Mentre Di Martino interrogava Pirani, ha risposto alle domande di Salvini Manlio Bruni, il commercialista di Beppe Signori. L’uomo ha confermato l’impianto accusatorio dell’inchiesta sul calcio scommesse, anche se, ha sottolineato al termine dell’interrogatorio, «non c’era nessuna centrale di scommesse nel nostro studio». Bruni ha raccontato poi che erano «arrivate delle voci su una “combine” Inter-Lecce che poi non si sono rivelate vere». Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il commercialista, che è agli arresti domiciliari, avrebbe anche spiegato che Signori sarebbe stato il tramite fra il «gruppo dei bolognesi» e gli scommettitori di Singapore. Dopo l’interrogatorio, Bruni si è fermato a parlare con i giornalisti. «Non ho mai avuto rapporti con il calcio giocato – ha sottolineato – ci sono state date della dritte sbagliate su Inter-Lecce e noi abbiamo giocato. Ma non c’era nessun illecito su quella partita tanto è che abbiamo perso». Al Gip, secondo quanto si apprende, Bruni avrebbe fatto il nome di Massimo Erodiani e Antonio Bellavista come i due che avrebbero fornito «la dritta» sulla partita, poi rivelatasi sbagliata. In merito alle altre due partite che vengono contestate al commercialista, Atalanta-Piacenza e Benevento-Pisa (combinate secondo l’accusa), Bruni ha detto che su quegli incontri non scommise. Interrogatorio di garanzia nel pomeriggio anche per l’ex calciatore Mauro Bressan, che avrebbe ammesso il proprio coinvolgimento in un episodio minore che ha riguardato la partita Taranto-Benevento.

PLATINI: «SONO PREOCCUPATO» – Michel Platini si è detto «molto preoccupato» per lo scandalo delle scommesse e delle gare truccate. In un’intervista al quotidiano francese Liberation, senza citare espressamente il caso italiano, il presidente dell’Uefa ha affermato è «molto preoccupato, perché ciò colpisce i calciatori» e quindi il suo «mondo».

LEGA PRO PARTE CIVILE – Intanto, dopo la serie B anche la Lega Pro ha chiesto di entrare nel procedimento sulle partite truccate in corso alla Procura di Cremona, come parte offesa. La Lega Pro ha annunciato anche che si costituirá parte civile nell’eventuale processo sullo scandalo scommesse. A rappresentare la Lega Pro è l’avvocato Salvatore Catalano. Da quanto si apprende, la procura di Cremona, nei limiti previsti dal Codice, avrebbe intenzione di dare la massima collaborazione alla giustizia sportiva, sia nei confronti della Federcalcio che della Lega Calcio. Nei prossimi giorni infatti è prevista anche una visita del procuratore federale Stefano Palazzi al tribunale di Cremona. La Lega Pro, infine, ha anche deciso di fare una radiografia completa di tutte le scommesse effettuate su tutte le partite del campionato 2010-2011. Lo scopo è verificare che non ci siano ulteriori puntate ‘anomalè oltre a quelle giá segnalate da alcune societá di scommesse.

I FLUSSI DELLE GIOCATE – Nel frattempo Agipronews fa sapere che non c’è stata alcuna anomalia nei flussi di gioco giunti ai concessionari autorizzati dai Monopoli di Stato per le tre partite di Serie A indicate da Pirani. L’analisi delle giocate raccolte nelle agenzie e nei siti legali, infatti, conferma che il gioco fu regolare e senza scossoni. Per quanto riguarda Genoa-Lecce, la partita finì 4-2 ma i flussi delle giocate – confermano i bookmaker italiani – furono regolari. In una situazione in cui il Lecce era a rischio retrocessione e il Genoa senza particolari motivazioni di classifica, il 51 per cento delle puntate si concentrò sul ‘2’ (pagato 4,20), il 41 sulla vittoria della squadra di casa (2,10) e appena il 7 sul pareggio, ritenuto evidentemente improbabile malgrado una quota non elevatissima (2,35). Fiorentina-Roma è il match (terminato 2-2) in cui Totti, con una doppietta, tocca quota 201 goal. Fiorentina favorita in lavagna (2,45 la quota) e 62% delle giocate sul successo viola, 24% sul colpaccio giallorosso (3 contro 1) e solo il 13% sul pareggio, pagato 3,20 in agenzia, vale a dire il risultato con il quale si concluse la partita. Su Lecce-Cagliari le giocate erano divise tra vittoria del Lecce (1,50, poi scesa rapidamente prima della partita), scelta dal 39% degli scommettitori, e quella del Cagliari: la quota per il ‘2’ rossoblù era talmente alta (8 contro 1 in apertura) da attirare addirittura il 51% delle scommesse. Niente di fatto: la partita finì con un rocambolesco 3-3, su cui aveva giocato solo il 10% dei giocatori.

NAPOLI – Un nuovo fascicolo sull’incontro di calcio Napoli-Parma dell’aprile 2010 potrebbe essere aperto dalla Procura di Napoli sulla base di elementi investigativi raccolti negli ultimi giorni, e in particolare sulla fotografia in cui Antonio Lo Russo, esponente dell’omonimo clan camorristico del quartiere Miano, compare a bordo campo durante la gara.

ACCERTAMENTI DEI PM – È verosimile che la Procura disponga accertamenti sulle immagini, scattate dal fotografo dell’Ansa Ciro Fusco: la delega ai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna potrebbe arrivare nelle prossime ore. Il precedente fascicolo, aperto dal pm Luigi Alberto Cannavale sulla base delle dichiarazioni del boss pentito Salvatore Lo Russo, zio di Antonio, era stato invece inviato nel luglio dello scorso anno alla Procura della Federcalcio, perché non erano emersi elementi sufficienti a sostenere accuse penali.

DE MAGISTRIS – Sull’inquietante presenza a bordocampo, sono arrivate reazioni anche dal nuovo sindaco di Napoli Luigi de Magistris. «Mi meraviglio che la società del calcio Napoli permetta a certa gente di stare a bordo campo. Il calcio deve cambiare, ci sono troppi soldi che girano attorno a quel mondo. Ne parlerò domani con De Laurentiis». Con il patron degli azzurri de Magistris farà il punto della situazione sullo stadio San Paolo. I due si incontreranno domani, mercoledì, alle 8.30 a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli. all’ordine del giorno lo stato in cui versa lo stadio e le soluzioni in vista della partecipazione alla Champions League.

FASCICOLI CALDI A NAPOLI – Sono, sostanzialmente, tre i filoni sul “calciotruffa” aperti a Napoli. Il primo è dell’estate 2010 quando la Direzione distrettuale della procura di Napoli invia una cartella con una ventina di pagine al procuratore federale Stefano Palazzi. In quelle pagine c’è un po’ di tutto: da scommesse anomale in una ricevitoria di Scampia, a puntate su una partita del Napoli contro il Parma terminata con una clamorosa vittoria degli emiliani, al tour di Supermario Balotelli a Scampia per “vedere l’effetto che fa”. Il secondo filone riguarda invece il giro di puntate controllato dal clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia. Il terzo filone, al momento secretato, attiene ai contatti tra capi della tifoseria organizzata partenopea e alcuni dei attori della trama di Cremona.
Ma è il primo filone ad essere il più caldo. Nel suo fascicolo, il pm Alberto Cannavale segnala un abnorme picco di scommesse tra il primo e il secondo tempo di Napoli-Parma. Un’anomalia che si abbina a un’altra strana coincidenza: a bordo campo – non si capisce autorizzato da chi – c’è anche Antonio Lo Russo, figlio del boss Giuseppe. Ci sono intercettazioni sospette, qualche battuta tra giocatori e procuratori, ma nulla che venga da Cannavale ritenuto penalmente rilevante. «Questa pg (polizia giudiziaria, ndr) veniva a conoscenza – si legge nell’informativa – del fatto che in occasione della partita molte persone riconducibili ai clan Lo Russo e degli Scissionisti, durante l’intervallo tra il primo e il secondo tempo abbiano effettuato svariate scommesse con puntate piuttosto elevate sulla vittoria del Parma. Non si può trascurare – commentano i carabinieri – il fatto che effettivamente detta partita è terminata sul risultato di 2 a 3». Una sconfitta che fece infuriare molto il patron Aurelio De Laurentiis che dichiarò: «Più che la partita abbiamo perso l’umiltà».

Redazione online

Pirani ai pm: trenta le partite truccate I magistrati: «Combine tra club di A». Figlio del boss al San Paolo, de Magistris: ‘Meravigliato, ne parlo con De Laurentiis’ultima modifica: 2011-06-07T23:51:55+02:00da
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