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Senato, governo battuto due volte sul ddl anticorruzione

Intanto la lega dice no all’obbligo delle autorità di giurare sulla costituzione. Bocciato comitato presieduto da premier, opposizione per l’Authority. Bersani: «Maggioranza senza prospettive»

ROMA – Governo e maggioranza sono stati battuti per due volte consecutive al Senato, dove è in corso l’esame degli emendamenti sul disegno di legge anticorruzione. L’esecutivo ha quindi chiesto tempo per riesaminare il ddl, proposta appoggiata da Lega e Pdl. «Il governo tragga le conseguenze, questa maggioranza è senza più prospettive», ha commentato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

VOTO – Il primo emendamento sul quale maggioranza ed esecutivo sono stati battuti (133 no, 129 sì e cinque astenuti) sostituiva il primo articolo del testo sul piano nazionale anticorruzione e istituiva un Comitato di coordinamento presieduto dal presidente del Consiglio. Dopo una breve sospensione, le votazioni sono riprese e il governo è stato nuovamente battuto, con 129 sì, 131 no e quattro astenuti, sull’intero articolo 1 del disegno di legge. L’Aula è stata nuovamente sospesa dal presidente di turno, Domenico Nania. Da registrare che la Lega ha votato contro un emendamento bipartisan, poi approvato con 214 sì, trenta no e undici astenuti, che obbliga «coloro che occupano cariche pubbliche o assumono pubblici impieghi» a giurare fedeltà alla Costituzione italiana al momento dell’assunzione.

AUTHORITY – Il primo emendamento sul quale maggioranza ed esecutivo sono stati battuti, fa riferimento all’istituzione di un comitato di coordinamento delle iniziative anticorruzione presieduto dal presidente del Consiglio. L’opposizione ha votato contro l’emendamento perché punta alla creazione di un’Authority indipendente dal potere esecutivo. Il sottosegretario alla Pubblica amministrazione, Andrea Augello, ha affermato che «con la bocciatura dell’emendamento è di fatto caduto l’intero articolo 1 del provvedimento».

PROVVEDIMENTO – L’aula di Palazzo Madama aveva ripreso in mattinata l’esame del ddl di iniziativa governativa. Dopo la discussione generale e la replica del governo, l’assemblea aveva cominciato l’esame degli oltre 200 emendamenti presentati da opposizione e maggioranza. Il ddl governativo, modificato in commissione e destinato a un ulteriore rimaneggiamento in Aula, è composto da 13 articoli e si basa su tre linee guida: le misure per la prevenzione della corruzione, a partire dall’istituzione del Piano nazionale anticorruzione ispirato ai contenuti dalla Convenzione Onu sulla materia; le norme relative ai controlli negli enti locali; le disposizioni per la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione.

DICHIARAZIONI – «Abbiamo battuto il governo e la maggioranza su un punto qualificante», ha esultato Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, che ha chiesto al governo il ritiro del provvedimento. «La maggioranza propone contro la corruzione un comitato presieduto dal premier, noi siamo per un’autorità indipendente. Non vogliamo la volpe a guardia del pollaio». La sconfitta della maggioranza è frutto anche delle numerose assenze: non erano a palazzo Madama 29 senatori del Pdl e sei della Lega, mentre per le opposizioni mancavano undici senatori del Pd, due dell’Idv, uno ciascuno dell’Udc e del gruppo misto.

Redazione online

Senato, governo battuto due volte sul ddl anticorruzioneultima modifica: 2011-06-08T22:31:29+02:00da
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