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Amina, mistero svelato: un americano dietro la blogger gay

La trentacinquenne omosessuale di Damasco diventata simbolo delle proteste in Siria non esiste. A creare la falsa identità Tom MacMaster, statunitense, durante una vacanza a Istanbul. Scoperto, l’uomo ha chiesto scusa ai suoi lettori in tutto il mondo

Amina Araff, la trentacinquenne diventata simbolo della rivolta in Siria con il suo blog A gay girl in Damascus e dopo che si era diffusa la notizia della sua scomparsa, in realtà non esiste. Dietro la falsa identità della blogger lesbica che ha preso in giro il mondo grazie al web, denunciando di essere vittima della repressione del regime di Assad, c’è un uomo di 40 anni, statunitense, Tom MacMaster.
Già nei giorni scorsi molti avevano sollevato dubbi sull’esistenza dell’eroina della rivoluzione siriana. Soprattutto quando il Wall Street Journal aveva rivelato che la foto pubblicata di Amina ritraeva in realtà una donna londinese. Poi, domenica 12 giugno è arrivata la soluzione del giallo.
L’ha rivelata il Washington Post, riferendo che MacMaster ha confessato il mistero di Amina e, proprio sul blog, ha chiesto scusa ai suoi lettori, spiegando che il “personaggio che aveva creato era di fantasia mentre i fatti raccontati sul suo blog sono veri”. E poi: “credo di non aver danneggiato nessuno. Gli eventi vengono plasmati dalle persone che li vivono su base quotidiana. Ho solo cercato di illuminarli per un pubblico occidentale”. Firmato Tom MacMaster, Istanbul, Turchia, 12 luglio 2011. MacMaster ha aperto il blog di Amina con la moglie Britta durante una vacanza in Turchia. La coppia ha una casa in Georgia ma entrambi studiano all’università di Edimburgo dal 2010.

Amina, mistero svelato: un americano dietro la blogger gayultima modifica: 2011-06-13T13:17:58+02:00da
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