Quattro temi: Acqua e servizi pubblici, energia nucleare e legittimo impedimento. Alle 22 di domenica il 41,14 % degli elettori ha votato (senza considerare i 3,3 milioni all’estero). Milano: affluenza del 38,5% per le interrogazioni consultive. La polemica: «Offrono le schede locali solo su richiesta»
ROMA – Si accendono le speranze per i sostenitori dei quattro referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento. L’affluenza alle urne domenica è stata buona. A urne chiuse, alle 22, i dati del Viminale parlano di un numero elevato di votanti, il 41,1% degli elettori per tutti e 4 i quesiti (con affluenza lievemente più bassa per quelli su nucleare e legittimo impedimento) . A Milano, si votava inoltre per cinque referendum consuntivi. Il quorum era fissato al 30% ed è stato abbondamente raggiunto già domenica.
NAPOLITANO – Per i 4 quesiti nazionali tutto potrebbe comunque giocarsi sul filo di lana. Decisiva l’affluenza del lunedì a questo punto, quando i seggi torneranno ad aprirsi dalle 7 alle 15.
Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è stato tra i primi a votare domenica, come aveva preannunciato, recandosi in una scuola del rione Monti, sotto il sole di una Roma piacevolmente ventilata. La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha invece preferito il pomeriggio e una volta uscita dal seggio ha rivelato di aver messo la croce su tre sì e un no (senza dire però su quale quesito).
BEL TEMPO – La domenica di bel tempo in diverse regioni d’Italia non ha impedito a molti di recarsi alle urne prima di un bagno a mare. La Liguria ad esempioo alla prima rilevazione risultava tra quelle in testa per affluenza, con oltre il 15%. Tra loro anche Beppe Grillo, leader del Movimento a 5 Stelle che, dopo il voto a Genova, ha scritto sul suo blog di aver «avuto quattro orgasmi in cabina gridando quattro sì». Il sole a Napoli non ha fatto perdere d’animo i Verdi che, armati di megafono, hanno girato per le spiagge della costa invitando tutti al voto.
Grande partecipazione in Emilia Romagna, con un record segnalato nella provincia di Reggio Emilia: nel comune della bassa di Fabbrico aveva già votato, a mezzogiorno, un quarto dell’elettorato. In Trentino Alto Adige pioveva da una settimana e una volta tornato il sole le città si sono in parte svuotate senza tuttavia far abbassare la media dei votanti: a mezzogiorno erano il 14,2%, con picchi a Fortezza (20,89%), Bresimo (25,7%) e Trento (16,4). Sole alternato a nuvole in Piemonte, dove la prima affluenza ha superato il 13,21% . Alle 19 due comuni del cuneese hanno addirittura superato il quorum del 50%: a Sambuco (in alta Valle Stura) ha votato il 54,34 per cento cento degli aventi diritto, ad Arguello (in alta Langa) il 52,50.
Su due regioni bagnate dalla pioggia, infine, la variabile meteorologica ha inciso diversamente sull’affluenza: in Molise la prima rilevazione ha segnato un trend di affluenza (10,24%) in linea con quello nazionale, mentre la Calabria che alle ore 12 aveva fatto registrare il dato più basso (solo 6,81%) si è poi ripresa in giornata con un 22,02% dei votanti alle 19.
IN SINTESI – Ma ecco su che cosa si vota e i colori delle schede. Ogni elettore al seggio non deve per forza votare per tutte le consultazioni ma può scegluiere su quali referendum esprimersi e non ritirare le altre schede.
Referendum 1 – Scheda di colore rosso. Il quesito prevede l’abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati.
Referendum 2 – Scheda di colore giallo. Il quesito propone l’abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore. –
Referendum -Scheda di colore grigio. Il quesito propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.
Referendum numero 4 – Scheda di colore verde. Il quesito propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
TESSERA ELETTORALE – Il ministero dell’interno ricorda che gli elettori residenti in Italia, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale personale, potrà chiederne un duplicato agli uffici comunali anche nei giorni della votazione (domenica 12 giugno e lunedì 13 giugno) per tutta la durata delle operazioni di voto.
MILANO – Milano raggiunge il quorum alla prima giornata di voto. Per i 5 referendum consultivi l’affluenza del 38 per cento supera dunque già al primo giorno il 30 per cento necessario per il quorum. Il dato è però inferiore di circa 2,5 punti percentuali rispetto a quello dei 4 referendum nazionali, che hanno fatto segnare alle 22 nel capoluogo lombardo un’affluenza media del 40,5 per cento.
LE POLEMICHE – Una differenza che ha poratato ad alcune polemiche. Da registrare in particolare le proteste degli esponenti del Comitato promotore dei cinque quesiti milanesi. In un comunicato Edoardo Croci, Enrico Fedrighini e Marco Cappato scrivono: «Avevamo ricevuto precise garanzie dall’amministrazione comunale e dalla Prefettura riguardo all’effettiva diffusione di una circolare per fornire istruzioni ai presidenti di seggio affinchè le 5 schede milanesi fossero consegnate contemporaneamente alle 4 schede nazionali. Invece si moltiplicano le segnalazioni di elettori a cui vengono consegnate le schede dei referendum milanesi solo su richiesta, in contrasto anche con le istruzioni ministeriali che indica che «in nessun caso il presidente deve prendere l’iniziativa di chiedere per primo all’elettore se vuole astenersi dal votare per una o per alcune delle consultazioni che si svolgono contemporaneamente» (cosa che è successa in molti casi, tra cui al presidente del Comitato promotore, Edoardo Croci al seggio 624)». «Si tratta – continuano gli esponenti del Comitato promotore – di una vera e propria opera di boicottaggio, non importa se involontario o meno. Per questo abbiamo chiesto un intervento immediato di sindaco e prefetto, nell’ambito delle rispettive responsabilità, per fornire con ogni mezzo l’informazione ai seggi per garantire la correttezza delle operazioni di voto e far applicare l’informativa relativa alla consegna contemporanea di tutte le schede di voto agli elettori».
Redazione online