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Francia: sei bambini ricoverati per un’infezione, ma non è il batterio killer

Gli alimenti della marca «Steaks Country» comprati alla Lidl: ritirati dal commercio. I piccoli avevano mangiato hamburger surgelati

PARIGI – Il batterio di Escherichia Coli che ha provocato l’intossicazione di alcuni bambini a Lille «non è dello stesso ceppo» del batterio killer che ha colpito in Germania». Lo ha riferito un portavoce della Commissione Ue, precisando che «per ora non è stato lanciato un allarme europeo» e che Bruxelles attende chiarimenti sulle cause della contaminazione. Il ceppo che ha colpito in Francia è «il più comune (0157), rispetto al ceppo 0104 che ha colpito in Germania».

I RICOVERI – Già in precedenza l’agenzia regionale sanitaria locale aveva ritenuto che non ci fossero collegamenti tra le due infezioni ma erano attese conferme. Sei bambini sono infatti stati ricoverati in condizioni «preoccupanti» al policlinico di Lille, nel nord della Francia, per un’infezione alimentare dopo aver mangiato hamburger sospetti.

LA VICENDA – Lo stato di salute dei sei è giudicato in alcuni casi «serio», dicono i medici che al momento, però, non parlano di prognosi riservata anche se tre di loro sono tuttora in dialisi. Cinque dei bambini, fra i 20 mesi e gli 8 anni, sono stati ricoverati in rianimazione pediatrica dopo essere stati colti da diarree con perdite di sangue «importanti», che sono sembrate legate alla consumazione di hamburger surgelati di marca «Steaks Country», venduti negli ipermercati Lidl, secondo quanto reso noto dall’Agenzia regionale per la salute. «Questa infezione ad Escherichia coli – sottolinea l’agenzia – non ha alcun legame, al momento, con l’epidemia registrata in Germania», che ha provocato la morte di 38 persone. Uno dei cinque bambini ha potuto lasciare l’ospedale già nella serata di mercoledì, gli altri sono ancora in osservazione. Le autorità regionali hanno già disposto il ritiro delle confezioni di hamburger ed è stato lanciato un appello a chi le avesse acquistate a riportarle nei punti vendita. Il produttore di hamburger, la società Seb, con sede a Saint-Dizier (Haute-Marne, a est), ha annunciato il ritiro di tutti i lotti di carne coinvolti, in un comunicato emesso nella notte tra mercoledì e giovedì.

LIDL FRANCIA – «La sicurezza e la salute dei nostri clienti sono nostre priorità», così Lidl-France, tramite il co-gestore dei supermercati in Francia Jerome Gresland, chiarisce la sua posizione. «La posizione di Lidl è chiara: per precauzione abbiamo ritirato dalla vendita la carne incriminata e abbiamo proceduto al ritiro dei prodotti con data di scadenza 10, 11 e 12 maggio 2012», ha aggiunto Gresland, secondo il quale è la prima volta in 10 anni che la grande catena deve far fronte a un problema simile. Il prodotto incriminato è venduto in scatole da un chilogrammo (10 hamburger da 100 grammi) con una data di scadenza che va dal 10 al 12 maggio. Le autorità hanno invitato i clienti che hanno acquistato questa carne di «non consumarla e di consegnarla al punto vendita».

LIDL ITALIA – In una nota la Lidl Italia invece precisa: «Il prodotto surgelato 10 Steak Hachés 100% carne di bovino surgelata dell’azienda francese SEB con sede a Saint Dizier non è mai stato in vendita presso Lidl Italia. Al momento non sussistono chiare indicazioni che dimostrino che il prodotto del produttore francese possa effettivamente causare un’infezione da E. Coli».

LA CARNE – La carne che avrebbe intossicato sei bimbi nel nord della Francia, proveniva dalla Germania dal Belgio e dall’Olanda: lo ha sottolineato l’azienda francese Seb, che ha prodotto gli hamburger venduti presso la catena di supermercati Lidl finiti sui piatti delle piccole vittime. La carne è stata macellata in Germania, ha precisato Seb, per poi essere trasformata in Francia.

FAZIO – Sui casi di infezione da batterio E. Coli in Francia, è intervenuto anche il ministro della Salute, Ferruccio Fazio: «Il ministro della Sanità francese ha dichiarato che questa epidemia non ha nulla a che vedere con l’epidemia avvenuta in Germania. Comunque, verrà esaminato il batterio responsabile, ma non mi sembra sia il caso di generare preoccupazione e allarme». «Adesso – ha sottolineato Fazio – c’è un momento di particolare sensibilizzazione della popolazione e dei media, ma queste epidemie da batterio E. Coli si verificano spesso, e spesso sono appunto nei bambini».

IL BILANCIO –Intanto il bilancio delle vittime dell’epidemia di E. Coli è salito a quota 39 a livello europeo, delle quali 38 in Germania, una in più rispetto a mercoledì. È quanto emerge dal bollettino giornaliero dell’Istituto Robert-Koch di Berlino. Anche il numero dei casi in Germania è aumentato: a giovedì, l’istituto ne ha accertati 3.304 , 50 in più rispetto ai 3.254 di mercoledì.

Redazione online

Francia: sei bambini ricoverati per un’infezione, ma non è il batterio killerultima modifica: 2011-06-16T15:37:03+02:00da
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