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Rifiuti, inchiesta per «epidemia colposa» Decreto, il premier apre ma la Lega dice no

L’ANNUNCIO – Napolitano insiste: «Impegno duro». In Procura un fascicolo sulla nuova emergenza, ci sono indagati. Divisioni sul provvedimento per portare in altre Regioni la spazzatura attualmente nelle strade di Napoli

NAPOLI – La procura di Napoli ha aperto un fascicolo sulla nuova emergenza rifiuti in città, ipotizzando il reato di epidemia colposa. E secondo il procuratore capo Giovandomenico Lepore, ci sarebbero alcuni indagati. E’ il colpo di scena finale di una giornata nella quale l’intollerabile situazione del capoluogo campano aveva avuto una prima risposta da parte del governo. «Sì certamente. Affronteremo il problema che è già sul tavolo da diversi giorni cercando le soluzioni più appropriate» aveva detto il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio Ue. La risposta a una domanda sull’atteso decreto faceva prevedere che il provvedimento sarebbe arrivato in Consiglio dei ministri martedì. Ma già si riapriva il conflitto interno alla maggioranza sulla decisione di distribuire nelle altre Regione la spazzatura attualmente nelle strade di Napoli.

CALDEROLI – La Lega, infatti, non è d’accordo. «Su una cosa vogliamo essere chiari, sulla questione rifiuti non accetteremo decreti truffa, sennò volano le sedie, lo abbiamo detto a Berlusconi e a Letta» ha detto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, interpellato dall’Ansa. «Nessuno pensi di usare trucchi o truffe – ha aggiunto il ministro – altrimenti la risposta che daremo sarà la stessa che abbiamo già dato. Al momento non abbiamo visto alcun testo, ci hanno solo detto che c’è l’emergenza rifiuti ma di cose scritte, di testi, non ne abbiamo visti». Berlusconi, rientrato a Roma, ai giornalisti che gli fanno presente che la Lega è contraria risponde: «Stiamo lavorando».

NAPOLITANO – In precedenza anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è tornato sull’argomento a margine degli incontri istituzionali a Lubiana per celebrare il ventennale dell’indipendenza slovena. Liberare Napoli dai rifiuti «è un impegno molto duro e non di breve periodo» ha detto ai cronisti che gli chiedevano se si aspettasse qualche sorpresa da Napoli. Napolitano ha poi aggiunto: «Sì, liberare la città dalla “monnezza”».

PRESTIGIACOMO – E dopo l’appello del presidente della Repubblica, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo annuncia un intervento straordinario. In particolare, il governo punta ad agevolare il trasferimento dei rifiuti napoletani in altre regioni. L’annuncio di Prestigiacomo si associa alla nota congiunta del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, venerdì a Roma nella sede del dicastero di Largo Goldoni.

IL PIANO DI GOVERNO E COMUNE – Prima dell’annuncio di Berlusconi, il sindaco di Napoli, De Magistris, ha convenuto con la Prestigiacomo sull’opportunità che la questione rifiuti venga risolta dagli enti locali, attraverso il ritorno alle procedure ordinarie senza far ricorso a nuove procedure emergenziali. Il governo offrirà comunque un sopporto nelle fasi di transizione, e soprattutto per uscire dalla lunga emergenza degli anni scorsi. «La Campania può e deve farcela da sola», ha commentato il sindaco appena eletto al posto di Rosa Iervolino.

LA DIFFERENZIATA – Nel corso dell’incontro si è parlato anche dei fondi per promuovere la raccolta differenziata, elemento essenziale e decisivo per innescare un corretto ciclo dei rifiuti, per ridurre le quantità da smaltire. Il ministro ha assicurato che si adopererà affinchè al più presto da parte della Regione vengano ripartiti i 150 milioni di euro che sono stati assegnati alla Campania e quindi in quota parte anche a Napoli per gli impianti intermedi e, appunto, per la raccolta differenziata.

Redazione online

Rifiuti, inchiesta per «epidemia colposa» Decreto, il premier apre ma la Lega dice noultima modifica: 2011-06-25T10:47:00+02:00da
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