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Choc a Monti: gravissimo musicista pestato a sangue da quattro persone

IL QUARTIERE DELLA MOVIDA ROMANA NEL CENTRO STORICO. La vittima, 29 anni, aveva assistito ad un concerto in un locale in via Leonina: da tre giorni in agonia. Fermati 2 ventenni: gli avemo dato solo du’ pugni

Alberto Bonanni, 29 anni (da Facebook)

ROMA – È un musicista di 29 anni, si chiama Alberto Bonanni, era appena uscito da un locale di Monti: è in condizioni gravissime all’ospedale San Giovanni di Roma, dopo essere stato aggredito nella notte tra sabato e domenica da un gruppo di persone perché accusato di aver fatto troppo rumore. Due giovani romani di 21 anni – Carmine D’Alise e Christian Perozzi – sono stati fermati dalla Polizia e altri due sono ricercati, ma sembra che il branco degli aggressori sia molto più numeroso. Bonanni, anche lui romano, di Cinecittà, chitarrista, era stato picchiato brutalmente in strada tra via dei Serpenti e via Leonina, nel quartiere Monti, nel cuore di Roma.

Il luogo dove il ragazzo è stato aggredito (Proto)

LA RICOSTRUZIONE Il giovane è stato aggredito dopo aver sentito un concerto di un amico in un locale di via Leonina con alcuni amici. Stavano uscendo dal bar, quando un uomo si è affacciato al balcone del secondo piano, impugnando un bastone e urlando: «La dovete finire, qui non si può più dormire, è un’indecenza». L’uomo è poi sceso per inseguire i quattro, che hanno cominciato a correre. L’inseguimento è finito in via dei Serpenti, da dove sono sbucati altri giovani. L’uomo col bastone è tornato quindi verso casa, mentre i quattro si sono avvicinati ai musicisti e hanno cominciato ad insultarli e subito è scoppiata una lite con il branco dei 4 che ha aggredito alle spalle il giovane chitarrista e i suoi amici musicisti. Il 29enne è stato buttato a terra e pestato a sangue con pugni e calci. Bonanni è stato poi anche violentemente colpito alla testa con un casco ed è svenuto. Gli aggressori sono fuggiti. In soccorso del 29enne sono intervenuti i vigili urbani dell’accesso alla Ztl di via Cavour.

ALEMANNO: RISPOSTA FERMA – «Questo gravissimo atto di violenza deve trovare una risposta ferma da parte delle Istituzioni. Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà ai familiari della vittima annuncio che l’amministrazione di Roma Capitale si costituirà parte civile contro gli aggressori che hanno ucciso Alberto Bonanni». Lo dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno in una nota in cui aggiunge: «Un ringraziamento agli uomini della polizia di Roma capitale e alla Questura, che hanno assicurato alla giustizia due degli aggressori e un pressante invito a tutti gli ordini inquirenti affinché anche gli altri assassini vengano al più presto individuati ed arrestati».

Il locale di via Leonina dove Bonanni ha ascoltato il concerto sabato sera (Proto)

I FERMATI – «Stavo passando di lì, ho dato solo du’ pugni e me ne sono andato via. E che sarà mai…». Ha tentato di difendersi così, Cristian Perozzi, uno dei due giovani fermati per tentato omicidio dalla polizia. Ma appena sapute le reali condizioni del 29enne, hanno avuto una crisi e sono crollati tanto da aver reso necessario l’intervento di un’ambulanza. Conoscono la zona perché ci sono cresciuti. Potrebbe essere proprio la “difesa del territorio” uno dei motivi che ha spinto il gruppo di aggressori ad attaccare. Fermati dagli agenti del commissariato Esquilino i due ventunenni romani sono stati riconosciuti da alcuni testimoni, frequentatori abituali della movida di Monti, grazie a delle foto postate sulle pagine dei loro profili Facebook. Solo uno dei due giovani aggressori ha precedenti per stupefacenti; tutti e due però, riferiscono gli agenti, sono ragazzi «difficili», che vivono al limite della legalità. Gli investigatori sono ora sulle tracce delle altre persone del branco che hanno partecipato all’aggressione.

INTERROGATI I RESIDENTI – «Il Rione non parla di altro – racconta Nathalie Naim, consigliera del Municipio Centro Storico e residente del quartiere – Anche perché la polizia ha interrogato tutti, commercianti e residenti. È salita persino nelle case facendo anche dei nomi per vedere se gli aggressori erano persone della zona». L’aggressione è avvenuta alle «due mezzo di notte: il ragazzo è stato massacrato di botte proprio su via dei Serpenti, accanto alla piazzetta Madonna dei Monti. Alla fine era in terra senza sensi, ed è stato portato via con l’ambulanza» dice la Naim. Gli schiamazzi sono iniziati in via Leonina e poi l’aggressione è avvenuta più in là verso la piazzetta: «Il giorno dopo abbiamo trovato tutti i vetri delle macchine rotti, una pratica ormai comune qui a Monti. Di notte qui è terra di nessuno – racconta ancora la consigliera – Monti è proprio l’epicentro della movida. Diversi gruppi che fanno chiasso tutti i giorni della settimana. Tutte le notti. Ogni tanto scoppiano risse che nascono dal nulla, dalla droga e dall’alcol, e cominciano inseguimenti con urla per le vie di Monti. Alle volte è un gioco, ma spesso no come è successo purtroppo l’altra sera».

TAVOLO CONGIUNTO – «A Monti ora la situazione dell’ordine pubblico è gravissima, uguale o peggio a piazza Campo de’ Fiori- denuncia la Naim – Di notte qui è terra di nessuno: vince la regola del più prepotente». La polizia municipale ha un presidio fisso in piazzetta, ma non resta tutta la notte. «I vigili poi, prestano servizio volontario e sono pagati a straordinario – aggiunge la consigliera – Così spesso vengono reclutate persone che non sono conoscono i problemi specifici della zona. Per esempio, non fanno applicare l’ordinanza anti alcol perché qui i ragazzi bevono ovunque, in piazza, sulle scalette della fontana… Insomma, Monti di notte è enorme locale a cielo aperto». Per risolvere la situazione, aggiunge la Naim, «occorre che il prefetto, il sindaco e presidente del Municipio si riuniscano al più presto attorno a un tavolo e coordinino il lavoro di polizia, vigili e carabinieri. La Municipale non può essere lasciata sola ad affrontare tutti i problemi della movida».

La targa del rione Monti (Ansa)

IL RIONE MONTI – Nel quartiere lo choc è altissimo. Si tratta di uno dei rioni più antichi e caratteristici della città, il quartiere dove ha abitato a lungo Giorgio Napolitano. E’ il rione di Mario Monicelli, che salutò il regista con una cerimonia affettuosa e affollatissima, e che al regista scomparso vorrebbe intitolare al piazzetta, cuore della movida. La vecchia Suburra, dove nell’antichità vivevano i plebei, negli anni è diventato il centro di locali alla moda, meta di romani appassionato di musica cime il ragazzo aggredito sabato notte.

Redazione online

Choc a Monti: gravissimo musicista pestato a sangue da quattro personeultima modifica: 2011-06-29T17:03:03+02:00da
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