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Arrestato per schiamazzi, muore I familiari: picchiato dalla polizia

In via varsavia. trovati medicinali per il cuore. Attesi in procura due testimoni. Gli agenti: malore dopo il fermo. La figlia: «E’ stato un pestaggio, c’è il video». I medici: «Niente ematomi»

MILANO – Un uomo è morto, per cause in corso di accertamento, durante un controllo eseguito da una volante di polizia giovedì sera in via Varsavia, a Milano, tra il Parco Alessandrini e l’Ortomercato. L’uomo, Michele Ferrulli, di 51 anni, con piccoli precedenti penali, secondo una prima ricostruzione sarebbe morto per un malore dopo essere stato bloccato da agenti della volante. A quanto riferito dalla polizia, gli agenti sono intervenuti su richiesta di alcuni cittadini, infastiditi dagli schiamazzi di un gruppo di persone che ascoltavano musica ad alto volume ed urlavano davanti al bar «Miniera», gestito da cinesi, in via Varsavia 4. Ferrulli era in compagnia di due romeni di 36 e 41 anni (che non risultano indagati), e stando alla Questura avrebbe reagito in modo aggressivo all’intervento degli agenti. I poliziotti hanno usato due paia di manette per immobilizzare l’uomo, di corporatura molto robusta, il quale avrebbe però a un certo punto accusato un malore. Caricato in ambulanza, Ferrulli è morto prima dell’arrivo al Policlinico San Donato. L’ambulanza è arrivata alle 22.25; l’avvenuto decesso è registrato alle 23.05. L’uomo è arrivato al pronto soccorso «in arresto cardiocircolatorio dopo colluttazione con polizia», hanno scritto i medici dell’accettazione, aggiungendo che il paziente era in uno stato di «grave anossia» e che «si allerta l’autorità giudiziaria». I medici hanno iniettato a Ferrulli, in stato di arresto cardiaco, una fiala di adrenalina, che però non è servita a salvarlo.

Il VIDEO – I familiari, però, hanno il sospetto che il loro congiunto sia stato vittima di un pestaggio, come hanno riferito già durante la notte ai carabinieri di San Donato Milanese, e come ha confermato l’avvocato di famiglia. È stato lo stesso legale, venerdì, ad avvisare del caso il pm di turno, che ha subito disposto accertamenti. Per fare chiarezza sulla vicenda, la Procura ha aperto un fascicolo, e il pm Gaetano Ruta ascolterà i due cittadini romeni. Venerdì mattina sul posto sono arrivati alcuni sottufficiali della polizia giudiziaria della Procura. Gli uomini della Scientifica hanno sequestrato in via Varsavia due bottiglie di birra e una confezione del farmaco Sotalex, un betabloccante usato nei casi di tachiaritmie. Le forze dell’ordine hanno acquisito i filmati delle telecamere della farmacia adiacente al bar davanti al quale si sono svolti i fatti. C’è poi un filmato amatoriale, realizzato da un cittadino con un telefonino, che documenta l’arresto (il video mostrato dal Tg1). Le immagini sono poco nitide e la dinamica di quanto accaduto non è chiara: gli agenti, dopo aver fatto salire un uomo coi pantaloni bianchi su un’auto, si dirigono verso Ferrulli, a terra. Due agenti si chinano su di lui, uno pare colpirlo al dorso due volte.

IL RACCONTO DELLA FIGLIA – La figlia Domenica ha raccontato al Corriere che suo padre, che era in compagnia di due amici romeni, è stato picchiato dai poliziotti, anche quando era già a terra. «Mio padre è morto a faccia in giù, per terra, come un cane. Poi lo hanno rigirato cercando di rianimarlo». «Ha dei segni evidenti sui polsi: gli agenti volevano ammanettarlo dopo che si era sentito male», hanno riferito ancora i familiari. La salma è stata portata all’Istituto di medicina legale: il pm Gaetano Ruta ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte.

«NON E’ STATO PICCHIATO» – «Diamo per certo che non è stato picchiato», dichiara la Questura di Milano. L’uomo, secondo la ricostruzione degli agenti di via Fatebenefratelli, si è opposto a un semplice controllo, non voleva farsi identificare e ha subito mostrato «un atteggiamento ostile nei confronti degli operanti». Mentre il capo equipaggio si voltava verso l’auto per raggiungere l’apparato radio, spiega la Questura, il 51enne ha alzato un braccio nel tentativo di aggredire alle spalle il poliziotto. E’ stato bloccato da un altro agente, che ha dovuto usare due manette per immobilizzarlo. A quel punto ha avuto il malore, gli sono state tolte le manette e chiamato il 118. E’ morto in ambulanza prima dell’arrivo in ospedale.

NIENTE EMATOMI – Il referto stilato dai sanitari del Policlinico di San Donato Milanese sul corpo di Ferrulli non ha evidenziato segni di traumi o ematomi tali da far pensare a un pestaggio; «collo e volto» risulterebbero «indenni». «L’ispezione evidenzia segni sui polsi bilateralmente», hanno scritto i sanitari, che fanno riferimento a un «paziente obeso». I segni, spiega la Questura, sono all’altezza delle due paia di manette usate per bloccare l’uomo. «Il tronco anteriore non evidenzia lesioni», mentre ci sono «due segni minimi di escoriazione al livello dell’intersezione tra l’ascellare posteriore e transobelicale». Inoltre il dorso è «indenne per quanto visibile, così come il volto risulta indenne». Agli arti inferiori risulta «una abrasione cutanea minima sulla gamba sinistra e segni sulle ginocchia bilateralmente come da compressione», spiegabili con il fatto che l’uomo si è accasciato dopo il malore.

I PRECEDENTI – Ferrulli, che abitava in via del Turchino, lascia moglie e due figli, un maschio e una femmina. Il 51enne, di professione facchino, era un volto noto alle forze dell’ordine. Aveva precedenti per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, ingiuria, invasione di terreni o edifici, lesioni personali e insolvenza fraudolenta. Nel 2007 era stato indagato per violenza, resistenza a pubblico ufficiale, occupazione abusiva e danneggiamento perché si era opposto allo sgombero della sua abitazione in via del Turchino. Risulta anche un’altra denuncia dei Carabinieri, mentre il 18 maggio scorso è stato denunciato da un parroco da lui schiaffeggiato. Ferrulli abitava insieme alla moglie e a due figli in un complesso di case popolari alla periferia est di Milano. Qualche anno fa aveva chiesto l’aiuto del comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti per cercare di risolvere la sua situazione di occupante abusivo. La presidente del comitato, Franca Caffa, racconta di una situazione familiare molto disagiata.

IL CARTELLONE – «Una persona normale, un lavoratore, magari impulsivo, ma sicuramente non un balordo»: è questa la descrizione che danno di Michele Ferrulli, alcuni vicini di casa e conoscenti interpellati sotto la sua abitazione a Milano. Chi accetta di parlare con i cronisti lo fa solo con la garanzia dell’anonimato. «Noi abitiamo proprio di fronte – racconta una coppia di pensionati – e ci è sempre sembrato una persona tranquilla: certo, era uno che stava spesso per strada davanti ai bar ma non abbiamo mai sentito di problemi. Da quello che sappiamo era un lavoratore onesto, che si occupava di ristrutturazioni edilizie». Un sindacalista dell’Unione inquilini che preferisce non essere citato parla invece di «una persona sempre pronta a lanciarsi in tutte le cause». Sul portone esterno del palazzo è stato esposto un cartellone con alcune foto dell’uomo durante un presidio anti sfratto a settembre scorso e la scritta «Michele uno di noi», firmato CIMP (Comitato inquilini Molise-Ponti).

Redazione online

Arrestato per schiamazzi, muore I familiari: picchiato dalla poliziaultima modifica: 2011-07-01T14:49:57+02:00da
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