Da Ganso a Sanchez, da Pastore a Vidal tanti gli atleti nel mirino dei club italiani. Parte in Argentina la massima competizione del Sudamerica: tanti gli assi nel giro del calcio-mercato
BUENOS AIRES – Il match tra i padroni di casa dell’Argentina e la Bolivia inaugura nella notte tra venerdì 1 luglio e sabato 2 alle 2.45 (in diretta su Sky, che all’evento dedicherà i canali dal 205 al 208, in Hd) la 43esima edizione della Coppa America, appuntamento ovviamente molto atteso anche in ottica mercato.
ARGENTINA, LA VITTORIA È UN OBBLIGO – Favorite d’obbligo sono come sempre Argentina e Brasile. Per la nazione organizzatrice, qualsiasi risultato dal secondo posto in giù sarebbe considerato un fallimento, per questo il c.t. Batista, dopo essersi sbizzarrito con gli esperimenti nelle amichevoli di giugno, si affida al nucleo storico dei senatori. Ecco richiamati in squadra Burdisso, Cambiasso, Zanetti, mentre rimangono a casa le nuove leve che tanto piacciono agli scout europei: da Lamela ad Alvarez passando per Lanzini e Piatti. Difficile d’altronde trovare spazio in una rosa che, alla voce trequartisti e attaccanti, annovera Higuain, Tevez, Aguero, Milito, Di Maria, Lavezzi, Pastore. E Messi.
RIECCO BANEGA, OCCHIO A ROJO – Molto atteso, in chiave mercato, è Pastore, l’uomo che per Zamparini vale 50 milioni di euro: da capire però quanto Batista vorrà puntare su di lui. Discorso analogo per Valeri, esterno di centrocampo del Lanus reduce da una grande stagione, che sogna di rilanciarsi a livello internazionale dopo aver sprecato le prime due occasioni europee al Porto e all’Almeria. Attenti invece a Banega, anche lui di nuovo in ascesa dopo un paio di annate in cui sembrava essersi smarrito: dovrebbe avere una maglia da titolare a centrocampo, l’Inter forse spera che non si metta troppo in luce, visto che da qualche settimana è sulle sue tracce. Il nome più interessante, tra quelli meno famosi, è Marcos Rojo, in lizza con Zabaleta per il ruolo di terzino sinistro: gioca nello Spartak Mosca (dove viene schierato da difensore centrale), ha solo 21 anni, costa ancora relativamente poco (sui 6 milioni) e a detta di tutti dopo la Coppa costerà molto di più. Mesi fa venne avvicinato al Napoli, chissà che De Laurentiis non abbia continuato a lavorarci in segreto.
BRASILE, NON SOLO NEYMAR – L’incubo dell’Argentina ha ovviamente i colori verde-oro del Brasile. Lontano dalle pressioni che tormentano il collega Batista, il c.t. Menezes si affida a una rosa più giovane, chiamata a fare esperienza in vista del grande appuntamento del Mondiale 2014. Ecco allora la prima vera ribalta mondiale per Ganso e l’attesissimo Neymar (può davvero puntare al trono di Messi?), ma anche per Pato, dimenticato l’anno scorso da Dunga. Dietro e in mezzo, almeno in partenza, ci si affiderà all’esperienza dei vari Dani Alves, Lucio, Ramires, mentre potrebbe restare fuori Maicon: una scelta che rischia di impattare sulla valutazione del giocatore. Tra i giovani, a parte le stelle citate, e il già noto Sandro che piace molto in Italia, si spera di vedere in azione Lucas, titolare del San Paolo nonostante i suoi 18 anni. Trequartista che vede la porta, ha esordito in nazionale maggiore a marzo, dopo essere esploso nel campionato sudamericano under 20 dominato dal Brasile. Di lui hanno già chiesto notizie City, Chelsea, Bayern Monaco, Atletico Madrid e le due milanesi. A casa è rimasto invece l’altro gioiellino del San Paolo, Casemiro. Chissà che alla fine la vera rivelazione non sia il «vecchio» Elano, tornato su livelli d’eccellenza al Santos, dopo una carriera europea di luci e ombre tra Shaktar, Man City e Galatasaray. Per alcuni, è lui il vero segreto dei trionfatori della Libertadores, più di Neymar, Ganso e Danilo. Qualcuno magari in Europa potrebbe farci nuovamente un pensierino. Nota a margine: ha il passaporto italiano.
SANCHEZ, L’OSSERVATO SPECIALE – Dietro le due superpotenze, tre nazioni puntano al ruolo di outsider, trascinate da campioni in cerca della definitiva consacrazione. Gli occhi di tutti saranno puntati sul Cile di Sanchez. Il Niño Maravilla sperava di iniziare il torneo avendo già trovato sistemazione a Barcellona, invece sarà chiamato a dimostrare se ha ragione Pozzo, che continua a chiedere una barca di soldi per quello che considera un campione già affermato, o ha ragione chi giudica folli quelle cifre, per un 22enne che deve ancora crescere molto. Oltre a Sanchez, la Roja di Borghi metterà in vetrina Vidal, centrocampista del Bayer Leverkusen per cui è in pieno svolgimento un’asta tra Juve, Napoli, Bayern Monaco e Arsenal; e Matias Fernandez, fantasista dello Sporting Lisbona che ha molti estimatori in Spagna. Senza dimenticare Isla: la sua stagione a Udine è stata straordinaria, di lui sul mercato si parla poco (a parte un presunto interessamento della Roma), ma un torneo da protagonista potrebbe portare a un nuovo assalto al tesoro friulano. Il nome nuovo invece è Carlos Muñoz, punta dei Santiago Wanderers classe ’89, che partirà dalla panchina ma in patria è già considerato il nuovo Sanchez, per velocità e abilità tecnica.
COLOMBIA, TUTTO SU FALCAO – La Colombia risponde con la stella di Radamel Falcao, bomber del Porto di Villas Boas, che di mercato ne ha poco perché sembra destinato a seguire al Chelsea il suo allenatore. Al Porto si è messo in luce anche Guarin, centrocampista del 1986, anche lui nel mirino del Chelsea, ma seguito pure da Inter e Lazio. In Portogallo è rimasto l’astro nascente James Rodriguez: a tutti ricorda Cristiano Ronaldo, un giorno potrebbe raggiungere anche la sua valutazione, visto che il contratto appena rinnovato col Porto prevede già una clausola rescissoria di 45 milioni. Per il resto c’è tanta Italia, e ancora tanta Udinese, con Cuadrado, Armero e soprattutto Zapata, altro candidato a salutare i bianconeri, viste le offerte importanti da Spagna (Villarreal) e Inghilterra (Liverpool).
URUGUAY, RINASCITA LODEIRO? – Terza candidata al ruolo di oustider è l’Uruguay, miglior sudamericana in Sudafrica grazie alle magie di Suarez e Forlan (seguito dal Tottenham). Il c.t. Tabarez opterà per il tridente per dar spazio, accanto a loro, a Cavani: dovesse far vedere la metà di quanto fatto al Napoli, le voci su un possibile trasferimento allo United, o in un’altra big europea (smentite giovedì dal suo agente), diventerebbero incontrollabili. Alle loro spalle scalpitano il palermitano Hernandez, che Zamparini non vuole però mollare, e il fantasista del Bologna Ramirez, pronto ad approfittate dei minuti che Tabarez gli concederà per restare nel mirino delle squadre che si sono interessate a lui, la Roma su tutte ma anche l’Udinese. A Montevideo si punta però moltissimo anche sulla rinascita di Lodeiro, trequartista dell’Ajax la cui crescita è stata fermata da infortuni a ripetizione. Di lui si ricorda solo il cartellino rosso rimediato al Mondiale contro la Francia, ora avrà l’occasione di confermare un talento sulla cui esplosione due anni fa molti erano pronti a scommettere.
LE ALTRE – Le altre 7 squadre (che vanno a comporre 3 gironi da 4, si qualificano ai quarti le prime due più le due migliori terze) sembrano destinate al ruolo di comprimarie. Messico e Costarica, le due nazionali centroamericane invitate dalla Conmebol, si presentano con rappresentative under 22, vista la quasi concomitanza con la Gold Cup, il torneo fra le nazionali della confederazione nord-centroamericana. Tra i messicani, però, si rivede Giovani dos Santos, convocato all’ultimo dopo lo scandalo delle prostitute. Alla Gold Cup ha dato di nuovo dimostrazione di un talento fuori dal comune, come ai tempi del Barcellona, ma sulla sua credibilità pesano le ultime fallimentari stagioni in cui il Tottenham l’ha sempre spedito in prestito in giro per l’Europa. Bolivia e Venezuela arrivano all’appuntamento senza grosse velleità (occhio però a Tomas Rincon, mediano venezuelano dell’Amburgo). Quelle del Perù, di velleità, sono state travolte dalla sequela di infortuni che hanno messo fuori gioco Pizarro, Farfan, Guerrero e Vargas (gli ultimi due convocati ma in precarie condizioni). Il ruolo di sorpresa del torneo se lo contendono allora, alla vigilia, Paraguay ed Ecuador. La squadra di Gerardo Martino, dopo il grande Mondiale, punta tutto su Lucas Barrios, trascinatore del Borussia Dortmund in Bundesliga: un altro nome che, al termine della Coppa America, potrebbe diventare di grande attualità. L’Ecuador si affida alla classe di Valencia (che Ferguson vuole tenere a Manchester, nonostante l’arrivo di Ashley Young), ma anche alla fantasia di Noboa, trequartista del Rubin Kazan, e ai gol di Caicedo: in Liga, col Levante, ha segnato 12 gol in 23 partite, forse non basteranno a convincere Mancini a riportarlo al City, proprietario del suo cartellino, ma potrebbero aprirgli la strada di qualche club importante. Interessa a nessuno, in Italia?
Guido Guenci