La Rete – Il presidente Calabrò assicura: troveremo una soluzione giusta ed equilibrata. Oggi ci sarà solo il primo sì, poi la consultazione pubblica
ROMA – Oggi l’approvazione di uno schema di regolamento. Poi la consultazione pubblica. L’Agcom, l’autorità posta a vigilanza delle comunicazioni, prende tempo sulla nuova delibera sulla pirateria on line e in materia di diritto d’autore sul web. Dopo il dibattito e le polemiche sul provvedimento quindi, nell’immediato, nessuna cancellazione automatica dei siti, italiani o stranieri, sospettati di aver violato quel diritto. Nessun controllo per blog personali, testate on line o addirittura pagine private. «Sono fiducioso, malgrado tutto, che il Consiglio dell’autorità riuscirà a trovare una giusta ed equilibrata soluzione, poggiante su un saldo fondamento. Qualche che sarà il testo finalizzato dall’Autorità, sarà comunque sottoposto a un’amplissima, trasparente consultazione pubblica accordando ai soggetti consultati tutto il tempo occorrente per ragionate osservazioni e all’Autorità per susseguenti, ponderate riflessioni». La firma è di Corrado Calabrò, presidente dell’Agcom. Ovvero: l’Autorità per le telecomunicazioni oggi presenterà un testo che però verrà sottoposto alla consultazione di tutti i soggetti interessati. Non ci saranno decisioni almeno fino alla ripresa di settembre, dopo le ferie.
Le parole di Calabrò si leggono in una lettera inviata dal presidente dell’Agcom ad Antonio Di Pietro, leader idv. Di Pietro gli aveva scritto descrivendo «un controllo della rete, facendo del web una grande televisione». Il presidente dell’Idv ha contestato all’Agcom «il potere di chiudere un sito web, togliendo tale competenza all’autorità giudiziaria, sulla base di un atto amministrativo privo di un preciso quadro di garanzie». Anche per il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, «l’Agcom si fermi e consenta una riflessione più ampia. La democrazia italiana non può permettersi bavagli di alcun genere». Il timore, per i due esponenti dell’opposizione, è che, col pretesto dei diritti d’autore su film, musica e opere d’ingegno, si possano oscurare siti politicamente «scomodi» per la maggioranza.
La decisione dell’Agcom è arrivata dopo spaccature politiche interne all’Autorità. Prima la sostituzione di un co-relatore Nicola D’Angelo, area pd, col suo collega Sebastiano Sortino, stessa area: perché D’Angelo, si dice, avrebbe manifestato forti perplessità sul testo. E poi ieri le dimissioni del primo relatore, Gianluigi Magri, area udc, per «svelenire il clima ed evitare strumentalizzazioni» proprio per respingere qualsiasi sospetto sulla sostituzione di D’Angelo. E proprio D’Angelo ha spiegato: «Bisogna intervenire ragionando in un modo più moderno. Non si può fare adattando norme della tv al web, ci vuole una legge specifica. Noi stiamo discutendo perché c’è stato un decreto Romani che ha esteso, più dell’Unione Europea, norme della tv al web. Noi abbiamo solo un’alternativa sul piano del pluralismo che è la Rete, non la mettiamo in discussione».
Ieri il popolo del web si è mobilitato con la «Notte della Rete» organizzata alla Domus Talenti di Roma. Hanno aderito Emma Bonino, Vincenzo Vita (Pd), Antonio Di Pietro, Dario Fo e Franca Rame, l’ex direttore de Il Secolo d’Italia Flavia Perina, il presidente della Federazione nazionale della Stampa, Roberto Natale. Diretta streaming su un centinaio di siti e blog, tra cui molte testate on line. Stefano Parisi, presidente di Asstel, che raccoglie le aziende di telecomunicazione, ricorda che non è loro compito «fare i poliziotti di Internet, possono invece dare esecuzione agli ordini di rimozione provenienti dall’autorità giudiziaria». La Federazione italiana dell’Industria musicale sottolinea che l’Agcom «punta a inibire le piattaforme web palesemente pirata, non i blog, i forum, i motori di ricerca o i siti personali».
Domani la riunione dell’Agcom. E tutti avranno gli occhi puntati sulla seduta dell’Agcom prevista per domani. Dove dovrebbe iniziare la discussione intorno alla “delibera ammazza-internet”, la 668 del 2010. Un provvedimento che prevede la cancellazione automatica dei contenuti protetti da diritto d’autore condivisi sul web. E in rete la mobilitazione non si ferma, anzi. Su Avaaz. org la petizione lanciata per chiedere ai membri dell’Agcom di rimettere la questione nelle mani del Parlamento ha superato le 200mila firme. E sui portali Agorà Digitale e Sitononraggiungibile continuano ad essere diffusi informazioni e contenuti per spiegare agli utenti gli effetti della delibera.
Le associazioni del settore. Intanto continuano le prese di posizione delle associazioni che riuniscono gli operatori del settore. 100Autori auspica che “si apra una ampia discussione sulla delibera del AGCOM, così che tutti i soggetti interessati possano dare il loro contributo di idee e conoscenze per aggiornare l’attuale diritto d’autore alle nuove tecnologie”. E una valutazione positiva del provvedimento dell’Agcom arriva dall’Anica , l’Associazione delle Industrie Cinematografiche Audiovisive: “Si tratta di argomenti di massima importanza per il futuro della libertà di espressione e della produzione culturale e artistica; tali quindi da richiedere chiarezza d’analisi e onestà intellettuale. Anica sostiene con convinzione l’orientamento dell’Agcom”. Ed Enzo Mazza, presidente della Fimi : “in realtà le rimozioni dei contenuti illeciti sono una cosa all’ordine del giorno da qualche anno ormai. Solo la nostra antipirateria dall’inizio del 2011 ha fatto rimuovere oltre 370 mila link a musica o video musicali illeciti di solo repertorio italiano”.
Paolo Conti
solo qua potevano pensare ad una cosa del genere!
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