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Londra, si allarga anche ad altri giornali lo scandalo intercettazioni illegali

Anche l’ex premier britannico gordon brown è stato spiato per dieci anni. Sarebbero coinvolti anche il Sunday Times e il Sun. Il governo inglese frena l’acquisizione di BskyB

LONDRA – È una valanga che sembra non fermarsi. E che sta travolgendo tutto il gruppo Murdoch, News Corp e News International. Dopo la chiusura di News of the World, travolto dallo scandalo intercettazioni illegali, anche il Sunday Times e il Sun pare siano colpevoli di aver spiato personaggi famosi. Tra questi l’ex premier Gordon Brown oltre a una decina di membri della famiglia reale. Ma non finisce qui. Scotland Yard accusa una fuga di notizie sull’indagine per boicottarla. E intanto il governo ha chiesto a Murdoch di fare luce sullo scandalo per dare il via libera all’acquisizione di Bskyb, il gruppo satellitare inglese, di cui il magnate australiano controlla, per ora, il 39 per cento. Una richiesta che è stata rimandata al mittente attraverso una nota. Sfidando così il premier David Cameron.

LE RIVELAZIONI- Il magnate australiano è arrivato a Londra per gestire la crisi in prima persona. Ma al suo arrivo ha trovato una situazione difficile. E che non smette di complicarsi. Nuove rivelazioni accusano le grandi testate del gruppo di aver spiato a loro volta. In particolare il Sun e il Sunday Times, domenicale del Times, avrebbero frugato per dieci anni nella vita di Gordon Brown, dando in pasta all’opinione pubblica notizie riservate. Come la malattia del figlio nel 2006. E l’acquisto di una casa. L’ex premier e la moglie Sara si dicono «sconvolti». Nel mirino è finita anche la famiglia reale. Carla e Camilla. Il principe William, il fratello Harry. Comprese persone che lavorano per Buckingham Palace. Tutti «guardati» con tanto di cimici.

IL GRUPPO– Ma spionaggio a parte, la vera sfida è tutta economica. Il gruppo di Murdoch, poco prima dello scandalo, aveva avviato le trattative per comprare il 100 per cento di BSkyB, un affare da 14 miliardi di dollari. L’80enne australiano alla richiesta di fare «piazza» pulita da personaggi coinvolti nell’indagine (tra questi anche la rossa Rebekah Brooks) ha reagito ritirando di alcune concessioni fatte alle autorità britanniche. Tra queste la proposta di separare l’emittente Sky News dal resto di gruppo. A quel punto il ministro della Cultura Jeremy Hunt ha spinto perché l’acquisizione passi dalla Commissione Concorrenza. Passaggio già messo in conto da Murdoch. L’affare insomma sembra essere congelato.

SCOTLAND YARD– E come se non bastasse anche Scotland Yard punta il dito contro il gruppo per la gestione delle informazioni delle indagini. La polizia britannica accusa una fuga di notizie per cercare di boicottare l’inchiesta di corruzione di agenti e giornalisti. Insomma dando notizie riservate agli organi di stampa («di cui erano a conoscenza un gruppo ristretto di persone») è stato ostacolato il lavoro. Ora una pioggia di cause rischia di arrivare sul tavolo di Murdoch. Tra queste anche quella intentata da azionisti americani del News Corp per la cattiva gestione del gruppo. Insomma, è una valanga che sembra non fermarsi.

Benedetta Argentieri

 

Londra, si allarga anche ad altri giornali lo scandalo intercettazioni illegaliultima modifica: 2011-07-12T12:31:45+02:00da
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