LUZZARA (RE) in una zona isolata nessuno ha sentito. Lo scorso anno la figlia aveva ingaggiato un killer che lo aveva aggredito con un coltello da macellaio
Rodolfo Moretti |
REGGIO EMILIA – Matteo Zanetti ha confessato l’omicidio del cognato Rodolfo Moretti. Lo ha riferito il procuratore capo di Reggio Emilia, Giorgio Grandinetti, nella conferenza stampa convocata dopo il fermo dell’uomo. Rodolfo Moretti, 43 anni, operaio di Luzzara, nel Reggiano, è stato ucciso con due colpi di pistola, mentre l’anno scorso fu vittima di un tentativo di omicidio organizzato, secondo le accuse, dalla figlia Ylenia con l’approvazione della madre. Il reo confesso, Matteo Zanetti, 43 anni, originario di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova), è il marito di una delle sorelle della vittima, e abita con Ylenia, la figlia di Moretti, imputata di tentato omicidio nei confronti del padre. Il corpo dell’uomo stato trovato in un viottolo di campagna a poco distanza dalla porcilaia in cui lavorava. Il cadavere è stato notato da una vicina, che ha avvertito il 118.
DUE COLPI IN DUE TEMPI – Secondo i primi rilievi Moretti è stato colpito una prima volta all’interno delle sua auto, una Matiz, sulla quale era appena salito dopo l’ultimo controllo nella porcilaia. Probabilmente l’assassino gli ha sparato avvicinando l’arma al finestrino abbassato. Benché ferito, Moretti sarebbe poi riuscito ad uscire dall’auto e a percorrere tre-quattro metri prima che il killer lo colpisse una seconda volta alla schiena. Sono intervenuti i Carabinieri e nel luogo dell’omicidio sono arrivati anche il pm Luciano Padula, il sindaco Andrea Costa e la sorella di Moretti, Monique, che lo attendeva per la cena e che, non vedendolo arrivare, era andata a cercarlo.
Redazione online