NORVEGIA. Oslo, online il memoriale del killer: «Sono un mostro». I rapporti con un gruppo razzista inglese.
OSLO – Un memoriale di 1500, «2083 Dichiarazione d’indipendenza europa», con il progetto dell’attentato di Oslo. Lo ha scritto Anders Behring Breivik, l’uomo arrestato per la strahe di Utoya e per l’esplosione in città a due passi dalla sede del primo ministro norvegese. Breivik stava preparando gli attentati almeno dall’autunno del 2009, quando il voluminoso documento è pubblicato su internet. Nel memoriale, il norvegese spiega nei dettagli i preparativi della spedizione, invocando «l’uso del terrorismo come mezzo per risvegliare le masse», e dice di aspettarsi di essere ricordato «come il più grande mostro dopo la Seconda Guerra Mondiale».
PUBBLICATO POCO PRIMA DELLA STRAGE – La polizia norvegese ha riferito che il documento è stato pubblicato online venerdì 22 luglio, lo stesso giorno degli attentati. Le autorità non hanno confermato che sia stato Breivik a scrivere il manifesto, ma il suo avvocato, Geir Lippestad, vi ha fatto riferimento e ha spiegato che il suo assistito ci ha lavorato per anni. Il documento è firmato Andrew Berwick, pseudonimo anglicizzato dell’uomo che ha confessato di essere l’autore degli attentati.
LA DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA – Fregiata di simboli celtici e richiami alla storia dei cavalieri templari, dalla ricerca del sacro Graal alla croce di Gerusalemme, il libro è firmato dall’attentatore che per l’occasione ha usato la versione anglosassone del proprio nome: Andrew Breivik. Il memoriale rra apparso alcuni mesi fa sul sito di discussioni norvegese Freak. Nel testo si fa riferimento al popolo europeo parlando di «libere persone indigene d’Europa, dichiariamo guerra preventiva contro tutte le elite marxiste e multiculturaliste dell’Europa occidentale. Sappiamo chi siete, dove vivete e stiamo arrivando per voi». Il manifesto promette poi vendetta per chi ha «tradito» l’Europa. «Stiamo individuando ogni singolo traditore multiculturalista dell’Europa occidentale», continua il documento. «Voi – prosegue il manifesto – sarete puniti per i vostri atti di tradimento contro l’Europa e gli europei». Il manifesto fa anche riferimento a future vittime. «Per poter attuare con successo la censura dei media culturali marxisti e multiculturalisti saremo obbligati ad attuare operazioni significativamente più brutali e mozzafiato che porteranno a vittime». Infine il titolo, 2083, fa riferimento alla caduta della cultura occidentale prevista per quell’anno: «Potete stare certi che per allora crolleranno la cultura occidentale e i regimi multiculturali e marxisti».
I LEGAMI GRUPPO RAZZISTA INGLESE – Breivik aveva collaborato con un gruppo inglese di estrema destra, l’English Defence League (Edl), un gruppo che aveva come scopo dichiarato alimentare nei propri Paesi l’odio contro gli islamici. In un’email al sito politico norvegese Document.no, Breivik aveva rivelato di aver discusso di tattiche e strategie «anti-islamiche» anche on un altro gruppo, Stop the Islamification of Europe. Breivik ammirava l’Edl per come era riuscito a provocare reazioni estreme da parte di gruppi musulmani e di estrema sinistra e sognava di fondare un gruppo simile in Norvegia per combattere l’immigrazione dei musulmani: «Devo dire che mi ha impressionato positivamente la velocità con cui sono cresciuti e questo è grazie a sagge scelte tattiche dei dirigenti. L’Edl è un esempio e una versione norvegese è l’unico modo per combattere le molestie nei confronti dei conservatori della cultura norvegese», aveva scritto Breivik nell’email.
IL PADRE: L’HO SAPUTO DA INTERNET – Il padre di Breivik ha confessato a un quotidiano di essere «scioccato» e di aver saputo del coinvolgimento di suo figlio da internet. «Stavo leggendo i giornali online e all’improvviso ho visto il suo nome e la sua foto sulla rete – ha detto il padre al quotidiano Verdens Gang. Il giornale riferisce che l’uomo Š stato intervistato »da qualche parte in Francia«, dove vive da pensionato. »È stato uno shock apprenderlo – ha aggiunto l’uomo -. Non mi sono ancora ripreso«. Il padre ha detto di non avere contatti col figlio dal ’95
UN COMPAGNO DI CLASSE: «ERA UN NERD» – L’autore della strage di Utoya da adolescente, «era un tipo timido e introverso, un nerd come si dice tra noi studenti». Lo racconta un compagno di scuola dell’autore della strage di Oslo. Poi, a 19 anni, dopo un viaggio negli Stati Uniti dove viveva la sorella, la svolta. Si sarebbe addirittura sottoposto a una plastica facciale: «Voleva naso e fronte più virili», spiega. «Nessuno lo aveva mai visto con una fidanzata, ma lui si vantava di mille avventure», prosegue quello che per nove anni è stato suo compagno di classe in un «liceo della buona borghesia di Oslo» che annoverava «tra gli studenti anche il principe ereditario». L’ultimo incontro, casuale, con il fondamentalista di destra risale a due anni fa: «Sono un uomo ricco – gli disse Breivik – ho avuto successo, per qualunque cosa rivolgiti a me».
Redazione online