Hanno votato contro Pd, Idv, Udc, Mpa, Api e Fli. Il governo ha incassato il via libera con 160 sì e 139 no. Il provvedimento ora ritorna al vaglio della Camera
ROMA – Il Senato ha approvato la fiducia al cosiddetto «processo lungo». Il ddl prevede l’inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell’ergastolo. Ma a creare scontro in aula sono state alcune norme introdotte a iter legislativo già avviato. In particolare, viene previsto che il difensore dell’imputato «ha la facoltá davanti al giudice di interrogare o fare interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico». Una prerogativa, questa, che viene vista come funzionale ad estendere i tempi di giudizio offrendo dunque maggiori possibilità di arrivare a prescrizione. Di qui la definizione di «processo lungo». Secondo le opposizioni di tale norma finirebbe col beneficiare in particolare Silvio Berlusconi nei processi che lo riguardano. Il governo incassa dunque 160 sì, mentre i no sono stati 139. Hanno votato contro Pd, Idv, Udc, Mpa, Api e Fli. A favore, Pdl, Lega e Coesione Nazionale. Il partito guidato da Antonio Di Pietro ha protestato in Aula con i deputati a reggere cartelli con la scritta: «Ladri di giustizia». Il provvedimento passa all’esame della Camera per l’approvazione definitiva. Venerdì è stato anche il giorno di esordio del neo ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma.
L’ALLARME DEL CSM – Sul voto di fiducia, c’è l’allarme del Csm: il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, considera che con il provvedimento sul cosiddetto «processo lungo» si vada «nella direzione opposta rispetto all’Europa». L’organo di autotutela dei giornalisti, ha aggiunto Vietti, parlando con i giornalisti stamani a Torino, «ha presentato una risoluzione con le proprie valutazione su tali provvedimenti, che sono molto critiche. Abbiamo valutato di non votarlo su richiesta di alcuni componenti laici per consentire un miglior approfondimento; prendiamo atto che il governo non ha voluto fare lo stesso». Entrando nel merito, Vietti ha precisato che «le posizioni del Csm nei confronti dei provvedimenti sono molto critiche sotto il profilo delle sue ricadute sulla durata dei processi». «Siamo tutti impegnati in modo prioritario ad accelerarli – ha aggiunto – anche per tenere il passo con l’Europa. Questi provvedimenti – ha concluso – vanno esattamente nella direzione opposta».
LE REAZIONI– Non si sono fatte attendere le reazioni dei politici: «Dopo la sconfitta delle elezioni amministrative e del referendum il governo continua a emanare leggi ad personam con un’arroganza incredibile», spiega il senatore Svp Oskar Peterlini, spiegando il suo no alla fiducia. Mentre il capogruppo del Pd Anna Finocchiaro ironizza sull’assenza del premier: «All’assenza dall’approvazione della manovra qui al Senato si rispose dicendo che il presidente Berlusconi era scivolato su una saponetta. Mi chiedo se stamattina, vista la sua assenza, si sia strozzato con il dentifricio». Durante il dibattito, poco prima del voto, l’Italia dei Valori ha deciso per un blitz. Tutti i senatori hanno tirato fuori cartelli per protestare contro la norma. Ma il Pdl non ci sta e difende il provvedimento. «Abbiamo diritto di batterci per portare avanti un provvedimento in cui crediamo», aggiunge Maurizio Gasparri. Anche la Lega segue l’alleato. Sergio Mazzatorta: «Durante l’iter alla Camera quell’unico articolo è stato modificato aggiungendo altri 5 articoli che, secondo l’Anm, avrebbero generato problemi di carattere processuale. Abbiamo qui accolto quei rilievi. Questo testo garantisce la certezza della pena dell’ergastolo».
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