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Calabria, evasione fiscale sui rifiuti Indagato l’assessore all’Ambiente

Indagato anche il commissario per l’emergenza ambientale. La Guardia di finanza sequestra 90 milioni di euro

CATANZARO – La Guardia di finanza di Catanzaro ha sequestrato 90 milioni di euro nei confronti di imprenditori che operano nel settore della gestione dei rifiuti e dei vertici dell’ufficio del commissario per l’emergenza ambientale della regione Calabria. Nell’ambito dell’inchiesta sono indagati l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano – in qualità di ex sub commissario delegato per l’emergenza ambientale -, e l’attuale commissario per l’emergenza ambientale in Calabria, Graziano Melandri.

LE ACCUSE – A Pugliano viene contestato di aver emesso una serie di ordinanze con le quali ha liquidato alla società Enertech, che gestisce la discarica di Alli di Catanzaro, la somma complessiva di 1 milione e 642 mila euro. La società avrebbe incassato i fondi pur non avendo alcuna competenza per la gestione della discarica. La Enertech, secondo l’accusa, era una società costituita – insieme con altre – per consentire di evadere le imposte. A Melandri viene invece contestato di aver emesso quattro ordinanze con le quali ha liquidato sempre alla società Enertech la somma complessiva di 1 milione e 335 mila euro. Melandri Pugliano fanno sapere in una nota di avere piena fiducia nell’attività della magistratura e affermano di «aver agito sempre nella massima trasparenza e nel rispetto di ogni norma e con il continuo conforto e supporto dei pareri degli uffici legali, tecnici e finanziari».

«RACCOMANDAZIONE»– Nell’inchiesta è coinvolto anche un funzionario dell’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale, Domenico Richichi. A quest’ultimo la procura contesta, nella qualità di responsabile unico del procedimento della gestione della discarica di Alli (Catanzaro), di aver proposto l’adozione delle ordinanze firmate da Pugliano e Melandri. «Alle dipendenze della società, peraltro, lavorava – aggiunge il giudice – il fratello di Richichi, assunto con contratto a tempo determinato, fino al mese di dicembre del 2010. Tale assunzione, per come ammesso dall’indagato, era avvenuta a seguito di una “raccomandazione”».

IMPRENDITORI – Coinvolti nelle indagini anche tre imprenditori: Stefano Gavioli, 64 anni, di Treviso; Loris Zerbin 50 anni, di Campolongo Maggiore (Venezia) e Giovanni Faggiano, 52 anni, di Brindisi. L’accusa sostiene che hanno costituito una serie di società attraverso le quali evadevano il pagamento delle imposte.

Redazione online

Calabria, evasione fiscale sui rifiuti Indagato l’assessore all’Ambienteultima modifica: 2011-08-04T17:05:06+02:00da
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