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La Lazio gioca a tennis con il Rabotnicki. Delude la nuova Roma di Dibenedetto

EUROPA LEAGUE. I biancocelesti battono 6-0 i macedoni all’Olimpico. Giallorossi sconfitti per 1-0 dallo Slovan di Bratislava

Turno di andata degli spareggi di Europa League favorevole solo a metà per le squadre romane. La Lazio all’Olimpico ha battuto per 6-0 i macedoni del Rabotnicki, mentre a Bratislava la Roma ha dovuto cedere di misura, 1-0 con un gol beffa all’80’, allo Slovan.

Reja, vittorioso ma contestato per l’esclusione di Zarate

LAZIO – Poco più che una sgambata, buona soprattutto per ipotecare la qualificazione alla fase a gironi dell’Europa League, con un 6-0 che avrebbe potuto essere molto più largo, e a regalare un po’ di spettacolo ai 25 mila accorsi all’Olimpico per l’esordio ufficiale della stagione della Lazio, colorato dalle capriole di Hernanes, che ha sbloccato il risultato al 20′, e Cissè, a segno due volte nella ripresa, dopo i gol. Ma più che sul campo, dove la formazione biancoceleste, ha dominato dall’inizio alla fine contro un avversario, i macedoni del Rabotnicki (zero tiri verso la porta laziale), che in Italia faticherebbero in Lega Pro, l’attenzione del popolo laziale è stata dedicata all’assente Zarate, invocato più volte dalla curva Nord, e al tecnico Reja, reo di aver mandato il numero 10 argentino in tribuna. Una decisione vivamente contestata dai tifosi della Lazio, che al momento dell’annuncio dello speaker hanno sommerso di fischi l’allenatore goriziano, e che conferma come Mauro Zarate sia sempre più ai margini del nuovo progetto biancoceleste. All’inizio della ripresa una parte della curva laziale ha mostrato uno striscione con la scritta, «Reja: la Nord è con te», a conferma di una spaccatura dei tifosi nei confronti del tecnico. Tutti hanno invece osannato Cissè, di fatto, già idolo indiscusso del popolo laziale. Insomma, un caso, quello di Zarate, che ora deve trovare velocemente una soluzione, visto che la fine del mercato si avvicina e, nonostante le voci che vedono l’argentino sul taccuino dell’Arsenal, le offerte stentano ad arrivare. Al festival del gol biancoceleste hanno preso parte il solito Mauri, autore del 2-0, bravissimo nell’inserimento, dopo l’ottima sponda di Klose, e Rocchi su assist di un tonico Hernanes. Non è mancato l’apporto di Klose che, dopo il secondo passaggio gol per Cissè – autore di una doppietta prima con un tiro a giro di destro e poi con un colpo di testa – ha finalmente trovato la via del gol proprio all’ultimo minuto dopo un appoggio di Rocchi. A cinque dalla fine l’ovazione meritata concessa da Reja a Cissè, già entrato nel cuore non solo dei tifosi, ma anche del tecnico. 

Totti in azione: per lui solo gli ultimi 10 minuti di partita

ROMA – La nuova Roma gestione Dibenedetto paga anche a Bratislava la propria incapacità a far gol. Limita i danni, perchè perde solo per 1-0, anzichè incassare tre reti come nei test estivi con Paris SG (di soli 45′) e Valencia, ma continua a non segnare ed alla fine perde una partita che avrebbe potuto far sua, specie per quanto fatto nel primo tempo, quando si era vista una squadra, quella di Luis Enrique, superiore all’avversaria ma incapace di finalizzare. L’allenatore ci aveva messo del suo, escludendo a sorpresa dal tridente d’attacco titolare sia Totti che Borriello, al posto dei quali mandava in campo Okaka e Caprari. Quest’ultimo, peraltro, nel primo tempo risultava fra i migliori sfiorando per due volte la rete. Ma non è certo da un ragazzino alle prime esperienze, per quanto bravo, che deve venire la scossa, e la Roma per la prima volta «americana» (in tribuna c’era il nuovo boss dei giallorossi Thomas Dibenedetto) parte con una sconfitta, recuperabile al ritorno all’Olimpico fra una settimana soltanto se la squadra si scoprirà finalmente capace di segnare. Anche Luis Enrique, intervistato da Mediaset Premium subito dopo la fine della partita, ha ammesso che è stata la poca concretezza a penalizzare la sua Roma. Ma come si spiega l’esclusione iniziale di Totti? «Ho scelto quelli che per me erano i migliori per questa partita – ha risposto lo spagnolo -, e non sono pentito. Ora possiamo ribaltare il risultato a Roma, ma dobbiamo stare attenti». Nel primo tempo comunque la Roma ha sfiorato il gol in più di un’occasione, con Caprari uomo più pericoloso fra i giallorossi. Nella ripresa è ancora la squadra di Luis Enrique a fare la partita ma sempre senza trovare la via del gol, colpendo anche un palo con Caprari al 23′. Superata la mezz’ora arriva anche il momento di Totti e Borriello (fuori Caprari e Okaka) ma all’80’ arriva la beffa: angolo dalla destra per lo Slovan, il difensore centrale Dobrotka salta indisturbato per colpire di testa e schiaccia sul primo palo dove poco può fare Stekelenburg. (fonti Ansa-Italpress)

La Lazio gioca a tennis con il Rabotnicki. Delude la nuova Roma di Dibenedettoultima modifica: 2011-08-19T16:08:54+02:00da
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