PALLONE E SOLDI. La proposta del presidente federale: 20 milioni a garanzia di eventuali contenziosi sul contributo
MILANO – Ultimo tentativo del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete per evitare lo sciopero della serie A. A quanto filtra dal consiglio Figc, Abete ha proposto l’accantonamento di un fondo interno alla federazione di 20 milioni di euro per il triennio 2011-2013, destinato unicamente a garantire la Lega di A di fronte ad eventuali contenziosi sul contributo di solidarietà diventato terreno di scontro tra Lega e Associazione italiana calciatori.
Il presidente Figc Giancarlo Abete (LaPresse) |
IN EXTREMIS – L’idea di Abete per evitare in extremis lo sciopero alla prima giornata prevista sabato e domenica è stata elaborata tra mercoledì sera e giovedì mattina, quando il presidente federale ha prima incontrato il presidente del Coni Petrucci e poi aperto i lavori del consiglio in via Allegri. Il fondo di garanzia Figc sarebbe tutto da risorse interne, non inciderebbe sui contributi alle altre componenti della federazione nè intaccherebbe la contribuzione Coni. Ora la parola passa a Beretta e alla Lega che avevano posto come condizione per la firma del contratto collettivo la tutela da parte dei calciatori sul pagamento del contributo straordinario di solidarietà, inserito dal governo nella manovra straordinaria e che dovrà andare all’esame del Parlamento dalla prossima settimana.
IL NO DI BERETTA – Una proposta però che non convince la Lega: «Non credo di dover risposte ad Abete, la proposta di un fondo di garanzia non fa mutare la posizione della Lega di A». Così Maurizio Beretta, in una conferenza in Federcalcio, ha chiuso la porta all’ultima mediazione. «Le posizioni della Lega sono precise, vano accolte le nostre richieste di modifica». «I giocatori non possono pretendere di avere la retribuzione di un amministratore delegato e i diritti di un operaio di linea», dice Beretta. «Abbiamo dato condizioni precise e ragionevoli nell’interesse del calcio. Ci auguriamo che l’Assocalciatori capisca e si assuma le proprie responsabilità. Se non si giocasse la prima giornata sarebbe grave: se l’Aic ufficializzeráà la decisione, poi dovrà spiegarlo al Paese», afferma ancora il presidente della Lega. «Lo sciopero è sproporzionato e senza giustificazione, perché non c’è nemmeno un giocatore privo di contratto. I calciatori di serie A scioperano per non aver rinnovato il contratto collettivo, nel resto del Paese non succede».
L’APPELLO DI SKY – Sulla querelle interviene anche Sky, l’emittente che ha l’esclusiva satellitare delle partite del campionato: «Non tradite la fiducia dei tifosi», scrive la rete in un comunicato. «Non intendiamo interferire sulla trattativa in corso – afferma la tv – ma serve responsabilità e dialogo. Sky Italia auspica che il dibattito sul rinnovo contrattuale collettivo possa essere risolto quanto prima – è l’appello lanciato in una nota – e che non abbia alcun riflesso sul regolare avvio del campionato. Sky, nel pieno rispetto delle trattative in corso e senza voler in alcun modo interferire sul loro andamento, rivolge quindi alle parti coinvolte un forte appello al senso di responsabilità – prosegue il comunicato – e un invito a superare con il dialogo le difficoltà emerse in questi giorni, per non tradire le aspettative di milioni di sportivi e appassionati che seguono dal vivo e in televisione lo spettacolo del calcio e che sono in trepidante attesa dell’inizio di questa nuova stagione sportiva. Rispettare il regolare inizio del campionato – conclude Sky – rappresenta un gesto di attenzione e di rispetto nei confronti di milioni di tifosi, il bene più prezioso del calcio italiano».
TOMMASI: CI VOGLIONO FERMI – “Credo che sia chiaro che qualcuno vuole che ci si fermi: speriamo solo che serva a fare chiarezza in questo momento di confusione” ha detto il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, entrando nella sede romana della Federcalcio dove sta per iniziare la seconda fase del consiglio aperto ieri, e interrotto dopo il no della Lega alla firma del contratto collettivo. Il presidente federale Giancarlo Abete era arrivato in via Allegri pochi minuti prima. In consiglio per ora ci sono il presidente dell’Aia Nicchi e quello della Lega di B, Abodi. Alla riunione non parteciperà il presidente del Cagliari, Cellino, ieri dissidente rispetto al voto della sua Lega. “Il contributo di solidarietà è un pretesto – ha aggiunto Tommasi – i calciatori le tasse le hanno sempre pagate, non si sapeva come andare contro ad una categoria. Ai tifosi posso solo dire di pazientare un po’ per l’inizio del campionato, noi vogliamo che inizi, ma se slitterà una giornata vorrà dire che ci sarà più tempo per prepararsi meglio”.