La perturbazione però è già stata declassata a livello 2. Scende a categoria 1, ma può rafforzarsi toccando terra. Il messaggio di Obama: «Prepariamoci al peggio». In Nord Carolina in 80mila senza luce
NEW YORK – Irene, l’uragano che minaccia la costa orientale degli Stati Uniti, incombe su New York. Nelle ultime ore ha perso molta forza, tanto che è stato «declassato» alla categoria 1, la meno violenta. Ma sta toccando terra in Nord Carolina dove 80 mila persone sono già senza elettricità, compreso l’ospedale che funziona con un gruppo elettrogeno. Gli esperti dicono: meglio non fidarsi. E anche i cittadini di New York, appunto, non si fidano. Il sindaco, Michael Bloomberg, ha ordinato venerdì l’evacuazione delle aree costiere Battery Park a Manhattan, Coney Island a Brooklyn e Far Rockawway nel Queens. L’esodo rimane invariato, per il momento, e il tempo limite è fissato per le 16 di sabato, le 20 in Italia, per oltre 250 mila residenti nelle zone più a rischio. Poi il sistema dei trasporti della Grande Mela si fermerà. Entro le 5 del pomeriggio di sabato, ha detto Bloomberg in una conferenza stampa, dovranno essere state evacuate tutte le zone costiere. Non c’era mai stato prima nella storia di New York un ordine di evacuazione, ha detto il sindaco: «Non fatevi ingannare dal sole che c’è adesso, questo uragano è una cosa seria», ha ammonito Bloomberg. Il comune ha aperto centri di emergenza per i newyorkesi evacuati che non possono andare a casa di parenti o amici che vivono in zone sicure.
LO STOP DEI TRASPORTI – «Per ragioni di sicurezza pubblica, la metropolitana e i trasporti pubblici interromperanno il servizio domani alle 12», annuncia Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York. È la prima volta che le autorità locali newyorkesi prendono provvedimenti di questo tipo. Per alcuni ospedali della città le operazioni di evacuazione sono già state avviate. «Tutti i pazienti saranno trasferiti in altri ospedali nella regione o, se possibile, dimessi», informa Lorinda Klein, portavoce del New York University Langone Medical Center, uno degli nosocomi da evacuare entro le 20 di venerdì (le due di notte in Italia). I tre grandi aeroporti di New York chiuderanno sabato a partire da mezzogiorno (le 18 in Italia) in vista dell’arrivo dell’uragano Irene. I voli interni e internazionali non potranno atterrare ne partire dal John F. Kennedy, dal La Guardia e dal Newark Liberty. Ne ha dato notizia l’autorità portuale di New York. In conseguenza anche Alitalia comunica che i suoi voli per New York e Boston sono sospesi per sabato e domenica.
LA POLIZIA – Il responsabile della polizia cittadina, Raymond Kelly, ha promesso una maggiore presenza di forze dell’ordine nei quartieri evacuati per scongiurare eventuare saccheggi. Bloomberg ha dichiarato che la città si sta «preparando al peggio», e ha spiegato che un apposito centro di comando è stato allestito presso l’Ufficio per la gestione delle emergenze, mentre tutti i servizi d’emergenza hanno allertato personale extra. La polizia sta inoltre dispiegando circa cinquanta imbarcazioni di salvataggio nelle aree cittadine a livello del mare, mentre altre 33 imbarcazioni sono già a disposizione del reparto operazioni speciali, insieme a una serie di elicotteri. I rifugi cittadini sono già stati aperti.
IL MESSAGGIO DI OBAMA – Irene è «estremamente pericoloso e sarà un uragano storico». È la massima autorità degli Stati Uniti a lanciare l’allarme per l’arrivo dell’uragano Irene sulle coste atlantiche. Il presidente Barack Obama ha parlato da Martha’s Vineyard, nel Massachusetts, dove si trova in vacanza, località che entra nella lista di quelle messe in allarme in quanto si trova lungo il percorso previsto dell’uragano.
«EVACUATE» – Il presidente americano si è poi rivolto ai governatori e agli abitanti degli Stati interessati dalla tempesta. «Se dovete evacuare, fatelo». Obama mette così le mani avanti, per evitare di trovarsi nella situazione del 2005, quando l’allora presidente George W. Bush sottostimò l’uragano Katrina che il 29 agosto allagò New Orleans e tutta l’area del delta del Mississippi. Anche se il Noaa (il Centro controllo uragani di Miami) poco prima del discorso di Obama ha declassato Irene di un livello portando l’uragano a livello 2 (sui 5 della scala). Un uragano di livello 2 comunque riesce a scatenare raffiche fino a 170 chilometri all’ora. Alle 16 (ora italiana) il centro di Irene si trovava a 530 km a sud-ovest di capo Hatteras (Carolina del Nord) e si muove verso nord alla velocità di 22 km all’ora. «È previsto un lieve cambiamento nella potenza prima che Irene raggiunga la costa», dice una nota del Noaa, aggiungendo che l’allerta uragano è stata estesa a nord della baia di Chesapeake Bay fino a Drum Point.
ALLERTA NEL PALAZZO DELL’ONU – Anche il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York, si sta preparando per l’uragano Irene, che potrebbe colpire la città domenica. «Il dipartimento per la sicurezza dell’Onu ha messo a punto piani di emergenza», ha riferito il portavoce Farhan Haq. Le Nazioni Unite, che in questi mesi sono un cantiere a cielo aperto per un’imponente opera di restauro, si affacciano sull’East River di Manhattan. Nel caso di un’esondazione, il fiume potrebbe allagare il parcheggio e i sotterranei che ospitano i computer dell’organizzazione internazionale. È improbabile, comunque, che l’Onu venga colpita da un’alluvione: le mappe del comune di New York collocano l’organizzazione internazionale nella «zona verde», che sarebbe colpita da allagamenti solo nel caso di un’uragano di categoria 3 o 4, mentre al momento Irene è classificato nella categoria 2.
ALLARME – In ogni caso è già allarme su tutta la costa atlantica degli Usa. In particolare nelle grandi città come New York e Washington, anche se l’impatto peggiore si verificherà sulle coste di Carolina del Nord e Virginia. Nel primo Stato molte zone sono già state sgomberate dalla popolazione. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha già proclamato lo stato di emergenza, atto che consentirà all’amministrazione di aiutare «più velocemente e con maggiore efficacia» città e contee. «Stiamo cooperando con amministrazioni locali e federali per pianificare e coordinare la nostra reazione, soprattutto nelle aree più colpite», ha detto Cuomo.
DANNI – Secondo una società specializzata, la Kinetic Analysis, Irene potrà provocare danni massimi pari a 12 miliardi di dollari (8,3 miliardi di euro), anche se la cifra effettiva si fermerà tra i 5 e i 10 miliardi di dollari, dipende dall’intensità con la quale l’uragano colpirà New York. Intanto le linee aeree hanno già cancellato migliaia di voli. Solo la JetBlue Airways ha annunciato di aver annullato 882 voli in programma tra sabato e lunedì. Nessuno stop finora per British Airways, Lufthansa e Air France-Klm, che hanno confermato tutti i voli per gli Usa in programma per il fine sttimana.
BROADWAY E ATLANTIC CITY – Gli unici che non sono preoccupati per l’arrivo di Irene sono i teatri di Broadway. Fedeli alla tradizione americana che «the show must go on», nessuno ha cancellato gli spettacoli in programma. Al contrario si fermeranno anche le scommesse nella città-casinò di Atlantic City: dalle 12.00 alle 18.00 di sabato ore italiane, le scommesse saranno sospese.
Redazione online