Vertice ad Arcore tra i due leader per trovare un accordo sulla finanziaria. Il premier tentato da un aumento dell’Iva per ammorbidire il contributo di solidarietà. Ma Tremonti resta scettico. Con Pisapia anche Fassino, Tosi e Alemanno. Un migliaio in corteo a Milano per dire «no» ai tagli.
Nessun tipo di patrimoniale e si tenterà anche di eliminare il contributo di solidarietà. Chi ha sentito Silvio Berlusconi ripete che il premier non ha intenzione di introdurre nuove tasse: non ho mai messo le mani nelle tasche degli italiani – questo il ragionamento – e non voglio cominciare proprio ora. Il premier insiste sulla necessità di modificare la Manovra e continua a puntare sull’aumento di un punto dell’Iva sui “beni di lusso”. Grazie all’aumento dell’Iva, e magari anche a un nuovo ritocco sulle accise riguardanti i tabacchi, si potrà – questa la tesi del Pdl – poter dimezzare i tagli agli enti locali e rendere per lo meno più “digeribile” la Manovra.
In realtà nella maggioranza non c’è molto ottimismo sulla possibilità di cancellare del tutto il contributo di solidarietà, ma si punta sempre a fissare l’asticella per i redditi oltre i 150.000 o 200.000 euro. L’intesa tra il Pdl e la Lega sulla manovra “c’è e sarà perfezionata lunedì nell’incontro tra Berlusconi e Bossi”, ha ripetuto oggi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. All’incontro parteciperà naturalmente anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti che, questa è la convinzione dei dirigenti di via dell’Umiltà, dovrà accettare l’intesa raggiunta tra i due maggiori partiti della maggioranza.
Il Cavaliere – che in questi giorni ha riferito ad alcuni esponenti del Pdl di essere dimagrito 7 chili e di volerne perdere altri 4 – punta a convincere il responsabile di via XX Settembre con la “mediazione” del Senatur. L’opposizione continua a ritenere la Manovra un provvedimento ingiusto: il vicesegretario nazionale del Pd Enrico Letta ha ribadito che “la battaglia in Parlamento sarà durissima” e anche Pier Ferdinando Casini (lunedì il Terzo Polo presenta la sua “contro-manovra”) ha spiegato che non intende votarla.
SkyTg24
MILANO – Sono poco meno di un migliaio i sindaci che poco prima di mezzogiorno hanno lasciato la sede del Pirellone per muoversi in corteo e sfilare verso la centralissima piazza Scala a Milano. l corteo (a rappresentanza di 1.936 Comuni) è aperto da uno striscione con la scritta «Giù le mani dai Comuni», retto dal presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, dal sindaco di Torino Piero Fassino, dal sindaco di Verona Flavio Tosi e dal primo cittadino di Roma Gianni Alemanno. Dopo aver ascoltato suddivisi in quattro gremite sale del Pirellone gli interventi di Roberto Formigoni, Guido Podestà, Giuliano Pisapia e Attilio Fontana (presidente Anci Lombardia e sindaco di Varese), il corteo sta bloccando un’arteria principale di Milano che unisce la stazione centrale al centro storico. La protesta organizzata dall’Anci è stata realizzata per opporsi ai tagli a Regioni e Comuni inseriti dall’esecutivo nella manovra di Ferragosto.
Redazione online