Gli argentini, maestri di sensualità, fuori persino dal podio. La coppia italiana (Mauro Zompa e Sara Masi) in finale con il punteggio più alto, ma chiudono quarti
BUENOS AIRES – La speranza di vincere il Mundial del Tango 2011 era un sogno reale per la coppia italiana composta da Mauro Zompa e Sara Masi, proveniente da Montecatini Terme. Non solo perchè erano entrati in finale con il punteggio più alto, ma perchè 8.6 in una valutazione che non supera mai il 9, era già da primo premio. E invece il titolo è andato a una coppia colombiana (Diego Hernàndez e Natasha Arboleda), il secondo premio a una venezuelana (John Erban e Clarissa Sànchez) e il terzo a una statunitense (Brian Nguyen e Yuliana Basmajyan). Sul palcoscenico della finale la valutazione dei giurati ricomincia da zero, non somma i punti precedenti, e l’emozione gioca una parte importante. La coppia italiana si è dovuta accontentare del quarto posto (già conquistato una volta nel 2009) mentre per gli argentini quest’anno l’unico premio vinto è stato quello della coppia più elegante.
GLI ITALIANI IN GARA – «Il livello di ballo è cresciuto quest’anno e così anche la sfida» è il commento di Mauro e Sara al termine della gara. La coppia toscana è la quinta volta che partecipa al Mundial: «Venire qui ci da molta energia e ci aiuta a insegnare meglio ai nostri allievi in Italia». Tra i 40 finalisti (su 390 partecipanti) per la gara di tango “salon”, erano presenti ben cinque coppie italiane, tre provenienti da Roma e una da Bari: «E’ una vetrina importante qui» hanno detto Dario Pizzini ed Emanuela Pansera che sono coppia di ballo e nella vita. «La cosa più importante per ballare bene è la connessione nella coppia». Per Francesco Scoppio che è giunto a Buenos Aires sette mesi prima della gara, la coppia era “mista”, con una compagna giapponese: “E’ importante la postura, la camminata, la tecnica dei passi è l’ultima cosa». Vito Raffaenelli e Giorgia Rossello che hanno una scuola a Molfetta, hanno avuto un confronto doppio: «Noi ci siamo misurati anche nello stile escenario che è completamente diverso, è un’esibizione». Francesca Del Buono che si è presentata in coppia con Giampiero Cantone, ha parlato dell’emozione da palcoscenico: «Non so cosa ho fatto e non ho pensato ai passi, la gara è travolgente e le cose che hai studiato non le pensi». Con le scarpe nuove e i vestiti regalati i partecipanti tornano a casa con nuovi incentivi e le speranze accese: «Siamo comunque tra i primi 40 nel mondo».
IL FESTIVAL TRA MUSICA, CANTO E BALLO – L’appuntamento con la sensualità del ballo (e la finale dello stile “escenario” del 31 agosto) chiude il Festival y Mundial 2011, giunto alla nona edizione. «Sono 400mila le persone che hanno partecipato quest’anno» ha detto il Ministro della cultura di Buenos Aires, Hernàn Lombardi «ma l’importante è la qualità artistica delle proposte con 150 spettacoli gratuiti». Infatti nell’arco di due settimane sul palcoscenico del Centro de Esposiciones di Recoleta sono salite le orchestre Salgàn e Leopoldo Federico, i bandonenisti del calibro di Nestòr Marconi, Juan Josè Mosalini e Julio Pane, le compagnie di ballo come quella di Mora Godoy. Nei teatri della città si sono esibiti i cantanti più celebri come Alberto Podestà, Raul Laviè, il “Chino” Laborde e il poeta Horacio Ferrer, il paroliere di Astor Piazzolla. Il ballo è solo la punta di diamante del tango «che è la cultura più importante per i portegni» sostiene Lombardi. «Non si può pensare a questa città senza questo sentimento che si esprime in musica, canto e ballo. Il tango è una forma di amore permanente che aiuta a capire gli altri». Il ministro che ha origini calabresi, si complimentato per le numerose coppie italiane presenti in finale: «Gli argentini e gli italiani hanno una tradizione culturale comune e il tango ne è la dimostrazione».
Manuela Pelati