Nominato il nuovo ambasciatore italiano, venerdì riapre a tripoli la sede diplomatica. Nuovo audio del Colonnello: «Non ci arrenderemo mai, non siamo donne». Il Raìs sarebbe a Bani Walid. Liberation svela un patto segreto tra il governo di Parigi e il Cnt su come destinare i giacimenti alla fine del conflitto. Ma il ministro degli Esteri Alain Juppé nega. La Russia intanto riconosce il nuovo governo
Festa nella piazza dei Martiri a Tripoli (Ansa) |
TRIPOLI – Muammar Gheddafi non si arrende. E in un messaggio audio diffuso dal canale Al Arabya incita le tribù libiche alla lotta. «Mettete la Libia a ferro e fuoco». E ancora: «Continuate a combattere anche se non sentite la mia voce. Non ci arrenderemo mai, non siamo donne». Il raìs torna a parlare proprio nel giorno in cui il Consiglio nazionale di transazione libico (Cnt) dice che il nuovo rifugio del Colonnello è a Bani Walid, a sudest di Tripoli. Altre voci, fino a mercoledì insistevano sulla presenza del Raìs a Sirte, la sua città natale. Entrambe le località sono state pesantemente bombardate, nelle ultime ore, dagli aerei della Nato. Sirte, in particolare, è stretta d’assedio e i lealisti hanno ricevuto un ultimatum di resa che sarebbe dovuto scadere sabato 3 settembre ma che è stato prorogato di una settimana.
VITTORIE – Il comando degli insorti, che mercoledì ha ribadito che il rais deve essere messo nelle condizioni di non nuocere e se per fare questo dovrà essere assassinato, allora ci sarà qualcuno che gli toglierà la vita, replica seccamente a Saif al-Islam. Il secondogenito ed erede designato di Muammar Gheddafi mercoledì attraverso l’emittente siriana Arrai Oruba aveva assicurato che lui e suo padre sono «a Tripoli» e stanno «bene». Saif al-Islam ha detto che «la resistenza continua e la vittoria è vicina», anche perché «ventimila uomini in armi sono pronti» a combattere al loro fianco e «se gli insorti pensano che a Sirte sarà una passeggiata, vengano pure». Parole deliranti, le ha liquidate da Bengasi il vice presidente del Cnt, Abdel Hafiz Ghogha. «Saif al-Islam dice che la vittoria è vicina, ma quella che è vicina per davvero è la vittoria della Rivoluzione», ha tagliato corto il numero due del governo-ombra istituito dai ribelli libici. «Lui vive in un sogno».
RIFUGIO NEGATO – Le autorità algerine, le uniche dei Paesi confinanti con la Libia che non hanno ancora riconosciuto il Cnt, avrebbero respinto la richiesta avanzata da Muammar Gheddafi di rifugiarsi in Algeria. Lo hanno riferito fonti vicine alla presidenza di Algeri, citate dal quotidiano al-Watan. «Gheddafi ha provato a contattare per telefono il presidente Abdelaziz Bouteflika, ma egli ha rifiutato di parlargli», ha affermato la fonte, precisando che Bouteflika avrebbe spiegato di essere impegnato con questioni interne. Un’altra fonte ha rivelato che Gheddafi e la sua famiglia si trovavano nella città di Ghadames, nei pressi del confine tra Libia e Algeria, e che anche i precedenti tentativi del colonnello di convincere Algeri ad ospitarlo erano falliti. In Italia, il Consiglio dei ministri ha nominato Giuseppe Buccino Grimaldi nuovo ambasciatore italiano in Libia. Lo ha annunciato al termine del Cdm il ministro della Giustizia Nitto Palma spiegando che e «oggi stesso o domani riaprirà l’ambasciata». Ha poi aggiunto che si tratta di «una persona molto valida».
La Francia sbloccherà fondi congelati al regime di Muammar Gheddafi per un importo pari a un miliardo e mezzo di euro: lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Alain Juppè. Nelle banche francesi sono custoditi complessivamente 7,6 miliardi di euro, che il governo parigino aveva riferito ieri di aver chiesto alle Nazioni Unite di poter parzialmente assegnare al Consiglio Nazionale Transitorio, onde aiutare nella ricostruzione il governo-ombra istituito dai ribelli libici. Il via libera del Palazzo di Vetro non si è fatto attendere.
Intervistato dall’emittente radiofonica ‘Rtl’, Juppè ha sottolineato che in Libia la situazione si è ormai ampiamente stabilizzata, e che è dunque venuto il momento di sostenerne concretamente le autorità provvisorie. “Dobbiamo aiutare il Cnt”, ha ribadito il capo della diplomazia francese, “perche’ il suo Paese è devastato, le condizioni umanitarie sono difficili e mancano acqua, elettricità e carburante. Esistono decine di miliardi di euro in fondi congelati”, ha ricordato. “Gli americani hanno sbloccato i loro e così è avvenuto per i britannici. Francesi e tedeschi stanno facendo lo stesso”.
Lo scoop di Liberation – Intanto il quotidiano francese Liberation svela che il governo di Parigi avrebbe concluso un accordo con il Cnt all’inizio del conflitto in Libia, in base al quale il nuovo governo degli insorti concede a Parigi il 35% del petrolio libico. Il giornale si è procurato una lettera datata 3 aprile del Cnt e indirizzata all’emiro del Qatar in cui l’organismo degli insorti dice di aver firmato “un accordo che attribuisce il 35% del totale del greggio ai francesi in cambio del sostegno totale e permanente al nostro Consiglio”. Nell’intervista radiofonica, Juppè ha detto di “non avere conoscenza di una lettera del genere”, pur giudicando “logico” che i paesi che hanno sostenuto gli insorti siano privilegiati nella ricostruzione. “Il Cnt – ha detto il ministro – ha detto in modo assolutamente ufficiale che nella ricostruzione si sarebbe rivolto in modo preferenziale a coloro che l’hanno sostenuto e ciò mi pare logico e giusto”.
Il Cnt ha però smentito Liberation. “I contratti sullo sfruttamento del petrolio libico saranno assegnati sulla base del merito e non per favoritismi politici” ha detto il rappresentante del
Consiglio nazionale di transizione libico in Gran Bretagna, Guma al Gamaty.
Il governo russo riconosce il Cnt – Intanto anche la Russia ha deciso il riconoscimento del Consiglio Nazionale Transitorio, il governo-ombra istituito dai ribelli, come unica e legittima autorità “funzionante” nel Paese nord-africano: lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Mosca, esprimendo l’auspicio che manterranno vigore gli accordi bilaterali conclusi in precedenza. Sono ormai una cinquantina gli Stati stranieri che riconoscono ufficialmente lo stesso Cnt.
Redazione Online