MONDIALI DI ATLETICA. Il riscatto del giamaicano dopo la debacle nei 100
DAEGU – Questa volta Usain Bolt non ha sbagliato niente. L’oro mondiale dei 200 è tutto suo e con un tempo straordinario, che mai si sarebbe immaginato, dopo un’annata da imbattuto, ma con qualche ombra: 19″40, quarta prestazione mondiale di ogni tempo, dopo il 19″19 con il quale aveva frantumato quelli che si immaginava potessero essere i limiti dell’uomo sul doppio giro di pista, due anni fa a Berlino; dopo il 19″30 dell’oro di Pechino; dopo il 19″32 di Michael Johnson all’Olimpiade di Atlanta ’96.
(Reuters) |
Bolt è stato di parola: aveva annunciato un grande show in pista in «quella che è la mia gara preferita» e ha mantenuto la promessa: partenza controllata (è stato il più lento, ma comunque ben reattivo), ha disegnato una grandissima curva, pur essendo in terza corsia, ma a fare la differenza per realizzare un tempo del genere è stata l’accelerazione nei primi sessanta metri di rettilineo, prima di chiudere un po’ troppo di forza. La vittoria del giamaicano, che nei 100 si era fatto squalificare per falsa partenza nei 100 metri, non è mai stata in discussione, così come la folgore non ha rinunciato ai suoi scherzi e ai suoi sorrisi prima del via, segno che aveva smaltito completamente la delusione per l’oro mancato. Ma è stata una grande gara anche per lo statunitense Walter Dix, argento con 19″70 e per Christophe Lemaitre, francese, 21 anni, che è sceso a 19″80, vincendo il bronzo con il nuovo record nazionale, non lontano dal record europeo di Mennea (19″72). Un grande talento, che per ora deve fare i conti con un fulmine travestito da uomo.