Calciomercato il retroscena. Di fronte all’interesse degli sceicchi del Paris Saint Germain il procuratore avrebbe alzato il prezzo del giocatore. Il patron rosanero: «Noi, sotto minaccia»
PALERMO – Zamparini contro Simonian, agente di Javier Pastore, reo per il vulcanico patron rosanero di aver «estorto» l’accordo per la cessione del fantasista argentino al Paris Saint Germain. Il Palermo ha infatti presentato un esposto in procura contro il procuratore del calciatore. Dietro la cessione di Pastore al Paris Saint Germain per una cifra che si aggira sui 40 milioni di euro, incasso record per le società italiane in questo mercato, vi sarebbe un ricatto. È stato lo stesso Maurizio Zamparini a confermare la notizia anticipata da Repubblica. «Cosa è successo? Ci hanno chiesto qualcosa di non dovuto – spiega il presidente del Palermo, al telefono – e questo sotto la minaccia di non firmare il contratto. Eravamo quasi prigionieri di questa situazione».
L’«ESTORSIONE» – Nell’esposto si parla di «accordo estorto». Simonian, in particolare, proprietario di parte del cartellino di Pastore, di fronte all’interesse degli sceicchi del Psg per il suo assistito, dopo un’intesa preventiva sui profitti derivati dalla cessione del giocatore, avrebbe alzato in un secondo tempo le proprie nei confronti della società rosanero. Il procuratore aggiunto di Palermo, Maurizio Scalia, con i sostituti Ilaria De Somma e Siro De Flammineis, hanno già ascoltato Zamparini e l’ad del Palermo, Rinaldo Sagramola.
Redazione online