E Maroni: «La manovra passerà. Sì a eventuali miglioramenti mantenendo i saldi invariati». Il monito degli industriali: «Manca un piano di crescita». Il ministro: «No repressione selvaggia sull’evasione»
MILANO – Gli imprenditori chiedono alla politica «di rendersi conto della gravità della situazione in cui ci troviamo e di agire immediatamente, perché il nostro Paese rischia molto». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine dei lavori del Workshop Ambrosetti. Il leader di viale Astronomia ha preannunciato poi l’intenzione di fare «una serie di richieste al governo, in linea con quanto deciso dal direttivo». Il suo intervento fa il paio con le parole di Christine Lagarde, presidente del Fondo monetario internazionale, che in un’intervista a Der Spiegel ha esortato i governi ad intervenire con misure serie di risparmio e di crescita per fare fronte al rallentamento dell’economia. Il ministro dell’economia Giulio Tremonti ha invece posto l’accento sugli Eurobond, a suo giudizio «un’idea gloriosa», «il destino di questo continente». E sull’evasione fiscale ha parlato di «un’azione civile, di equità», in alternativa a una «repressione selvaggia».
QUESTIONE DI CREDIBILITA’ – «Qui c’è un problema di credibilità di questo Paese – ha sottolineato la leader degli imprenditori -, di una manovra che deve avere i saldi certi e, soprattutto, c’è un problema di piano della crescita che manca completamente». «La preoccupazione del mondo dell’industria e dell’imprenditoria italiana è molto forte», ha sottolineato. Il presidente di Confindustria ha aggiunto che al governo farà «una serie di richieste in linea con quanto deciso nel direttivo». In particolare, ha spiegato, «c’è un problema di riforme delle pensioni, c’è un problema di crescita, c’è un problema di fisco che deve essere ridotto sui lavoratori e sulle imprese e messo su beni di qualsiasi altro tipo. Insomma ci sono una serie di cose è importante farle subito perché la preoccupazione è molto forte».
TREMONTI E GLI EUROBOND – «L’idea di Eurobond è un’idea gloriosa». Lo ha detto il ministro dell’economia Giulio Tremonti nel suo intervento al Workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio. «O si fanno gli Eurobond – ha aggiunto – o ci saranno grandi criticità». Questo strumento finanziario è per Tremonti «il destino di questo continente. Credo che sia una polemica inutile quella sul fatto che sia solo una proposta italiana. Se fosse un interesse esclusivo italiano – ha concluso – perché è interamente appoggiata dal governo di britannico, del governo di Londra?». E sull’intervento della Marcegaglia: «Ho una visione diversa da quella del presidente di Confindustria»: nella manovra di luglio «c’erano 14 miliardi di tagli e 6 di tasse e non viceversa».
GLI EVASORI – Sulla lotta all’evasione, il ministro ha affermato: «Credo che ci sia stato un cambiamento fondamentale, con l’obiettivo di convincere a dichiarare un po’ di più. Credo che ci siano i margini per un’azione civile, di equità e non di repressione selvaggia». In Italia, ha aggiunto Tremonti, «chi dichiara più di 500 mila euro sono 3.641 persone, e chi dichiara più di 1 milione sono 796 persone». «Ho letto sulla stampa di buchi di 4 miliardi o di 5 miliardi – ha aggiunto Tremonti – ma se leggete il testo il gettito del contributo di solidarietà era di 700 milioni nel 2012 e 1,6 miliardi nel 2013. Considerando che il recupero dell’evasione è stato di 25 miliardi nel triennio, a legge invariata, non mi pare siano cifre impossibili».
LA BACCHETTA MAGICA – A proposito delle festività soppresse e poi ripristinate, Tremonti ha affermato: «Certo, nel fare un provvedimento in quattro giorni puoi fare degli errori». E riugardo alle numerose polemiche: «Nessuno ha la bacchetta magica, un po’ in tanti hanno la mania di bacchettare troppo. Se si usassero le bacchette giuste con l’armonia giusta sarebbe nell’interesse del Paese», ha aggiunto, ricordando il film di Fellini Prova d’Orchestra.
«I SALDI RESTANO INVARIATI» – A Cernobbio è presente anche il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che non replica direttamente alla presidente degli industriali. Ma che, parlando con i giornalisti, sottolinea che «la manovra passerà» e che «l’importante è mantenere saldi e questo è garantito». Nessun dubbio, insomma, sulla possibilità di portare a buon fine l’iter parlamentare della manovra da 45,5 miliardi, varata dal governo. «Ogni cambiamento che può essere utile è accettato», ha in ogni caso aggiunto il responsabile del Viminale.
Redazione Online