LE ULTIME BATTUTE DEL CONFLITTO. Libia, l’ex rais in fuga tratta per l’asilo politico
Un miliziano si disseta (Reuters) |
TRIPOLI – Gheddafi tratta segretamente la resa. E in cambio chiede asilo in un paese amico. Secondo il quotidiano inglese The Telegraph, negoziati diplomatici segreti sarebbero in corso da giorni per definire un accordo che possa permettere al rais di lasciare la Libia in sicurezza. Per il quotidiano britannico , la soluzione non è stata ancora individuata: «L’accordo non è stato raggiunto», ha detto al giornale una fonte qualificata.
LE POSSIBILI METE – Le indiscrezioni secondo le quali i colloqui sarebbero stati mediati dal Sudafrica, aggiunge il giornale, sono state smentite. Una delle possibili destinazioni di Muammar Gheddafi potrebbe essere la Burkina Faso. E proprio questo paese potrebbe essere la meta ultima del grande convoglio che giorni fa ha attraversato i confini con il Niger, trasportando funzionari del regime, denaro e oro. L’ipotesi che a bordo di una delle vetture ci fosse proprio il colonnello è caduta nelle ultime ore.
IL CONFINE CON IL NIGER – I convoglio diretti al Niger che hanno attraversato il confine meridionale della Libia sono stati avvistati anche da testimoni anonimi citati dalla Reuters. Hisham Buhagiar, che sta coordinando le ricerche per trovare Gheddafi ha detto che, sulla base di alcune informazioni, l’ex-leader libico potrebbe essere stato nella zona del villaggio meridionale di Ghwat, circa 300 chilometri a nord del confine col Niger, tre giorni fa. «Non credo sia ancora a Bani Walid. Le ultime indicazioni (dicono) che si trova nella zona di Ghwat. La gente ha visto le auto andare in quella direzione. Diverse fonti ci confermano che sta cercando di andare a sud, verso il Ciad o il Niger». Fonti militari di Francia e Niger hanno detto che un convoglio composto da 250 veicoli è stato scortato fino alla città di Agadez dall’esercito del Niger, paese povero ed ex colonia francese. Secondo gli Stati Uniti nel convoglio viaggiavano membri dell’entourage di Gheddafi e Washington ha sollecitato il Niger a fermare chiunque possa essere processato per presunti crimini commessi durante le rivolte contro l’ex-Rais. Il portavoce di Gheddafi Moussa Ibrahim continua a sostenere invece che non ha lasciato il paese. «E’ in Libia. E’ al sicuro, sta molto bene, il morale è alto».
Redazione Online