È accaduto a Marcoule, nel Gard, vicino ad Avignone. Un morto e quattro feriti di cui uno grave. Allerta della Protezione civile italiana
PARIGI – Una fornace dell’impianto di trattamento delle scorie nucleari Centraco, a Marcoule (Gard), è esplosa alle 11,45 di lunedì mattina. Secondo i vigili del fuoco l’incidente ha provocato un morto e quattro feriti, di cui uno grave. Non è ancora chiaro quanto grave sia l’incidente. L’agenzia per la sicurezza nucleare (Asn) ha fatto sapere che al momento non ci sono fughe radioattive. Anche la polizia ha confermato che non ci sono state contaminazioni fuori dall’impianto. Il reattore di Marcoule è in parte usato dalla Areva per produrre un combustibile che ricicla plutonio dalle armi nucleari. Nel sito, di proprietà della società Edf, non è contenuto alcun reattore nucleare.
LA DINAMICA – Stando alle prime ricostruzioni, l’incidente è stato causato dall’«esplosione di un forno che serviva a fondere rifiuti radioattivi metallici». Secondo un portavoce di Edf «si tratta di un incidente industriale, non di un incidente nucleare». Anche l’Agenzia internazionale per l’agenzia atomica (Aiea) è in contatto con le autorità francesi per «sapere qualcosa di più della natura dell’esplosione». Lo ha reso noto un ufficiale dell’Aiea, che ha parlato a condizione di rimanere anonimo.
LE VITTIME – il sito Midi Libre scrive che la vittima è un uomo il cui corpo è stato ritrovato «carbonizzato». Il ferito grave è stato trasferito in elicottero all’ospedale di Montpellier. Le altre persone ferite in modo più leggero sono state invece ricoverate all’ospedale di Bagnols-sur-Ceze. Le forze dell’ordine hanno transennato la zona.Un imponente schieramento di pompieri e polizia è presente sul posto.
DOVE SI TROVA – La regione del Gard si trova nella Francia del Sud, non lontano da Avignone e da Nimes. Torino si trova solo a 257 chilometri, Ventimiglia a 242 km. L’impianto di Marcoule ha ospitato la prima centrale nucleare in Francia, con i primi reattori per uso militare finalizzati a costruire la bomba atomica, ma ora è stato per lo più riconvertito a impianto di trattamento delle scorie. Più in dettaglio, si trova presso Chusclan, nella regione Linguadoca-Rossiglione, a nord di Nimes ed Aix-en-Provence, e a circa 200 km dal confine con l’Italia. Vicini, il fiume Rodano e e città di Orange e Avignone.
RISCHI PER L’ITALIA– Intanto il dipartimento della Protezione civile è in contatto con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e con i vigili del fuoco per monitorare e verificare gli eventuali rischi per l’Italia. Per ora, fanno sapere al Dipartimento, le informazioni arrivate dalla Francia non parlano di dispersioni radioattive. I vigili del fuoco hanno una rete di rilevamento della radioattività attiva sul territorio nazionale, pronta a segnalare anomalie.
LE REAZIONI – Cecile Duflot, segretario nazionale del partito ambientalista francese Europe Ecologie-Les Verts, chiede al governo di Parigi «la più grande trasparenza, in tempo reale, sulla situazione e le conseguenze ambientali e sanitarie».
Redazione Online