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Barbie, Bonbon, La burro: ecco le sicarie

Arrestata la flaca, responsabile della piazza per los zetas. Era una poliziotta. E decorata. Giovani, addestrate, alla guida di gruppi di assassini. Nel mondo machista dei narcos cresce il ruolo delle donne

Veronica Mireya Moreno Correon, della «La flaca» era a capo di una banda dei Los Zetas (Reuters)

WASHINGTON – Veronica Mireya Moreno Correon. O più semplicemente La flaca, la magra. Nel 2009, quando faceva la poliziotta nel comune di San Nicolas (Messico) era rimasta ferita in una sparatoria: le avevano dato un encomio e una ricompensa in denaro. Probabilmente non bastava. Due anni dopo la Marina l’ha catturata durante un’operazione anti-droga. Veronica La flaca era diventata la responsabile della “piazza” per conto dei Los Zetas, uno tra i più agguerriti cartelli della droga. Sulla sua auto hanno trovato una pistola, dosi di droga e sei telefonini. Con lei hanno arrestato un complice, Josè de Jesus Molina, detto Mister Chip. Un nome di battaglia legato alle sua capacità.

DUPLICE CATTURA – Per le autorità ha gestito una delle reti di comunicazione dei Los Zetas. Un network sofisticato che va ben oltre i semplici cellulari o le piccole ricetrasmittenti. La duplice cattura rappresenta una doppia conferma. La prima è che nel mondo machista dei narcos messicani cresce il ruolo delle donne. E non solo con compiti di supporto. Ci sono molte sicarie al servizio dei trafficanti, spesso giovanissime. Le addestrano in speciali campi – uno è stato smantellato di recente a Zacatecas – e le mandano in missione. Alcune si sono già fatte un nome, o meglio un soprannome. Come Barbie,Bonbon o la leader dei Los Zetas nella regione di Cancun, Erika Magana Comandante Stella. A Tijuana, invece, agisce La burro, una donna che guiderebbe un gruppo di assassini vicini al potente cartello di Sinaloa. L’altro aspetto interessante è quello delle comunicazioni. L’esercito ha accertato che molte organizzazioni criminali hanno creato un apparato parallelo, in grado di sfuggire alle intercettazioni e capace di mantenere i contatti con i corrieri anche sulle lunghe distanze.

Nel cerchietto il binocolo usato dalla vedetta dei narcos (American Border Patrol)

ACQUISTI E VEDETTE – Nella regione di Veracruz sono state sequestrate decine di antenne, radio criptate, pannelli solari e un’imponente equipaggiamento elettronico. La banda aveva a disposizione quattro grossi camion che potevano trasferire il materiale per creare stazioni mobili. Un dispositivo creato dai Los Zetas per gestire i traffici di droga verso gli Usa. Fonti della sicurezza hanno rivelato a Corriere.it che i narcos avrebbero acquistato molti apparati all’estero, in particolare in Europa. Le antenne e i ripetitori, piazzati in punti strategici, permettono ai boss di contattare i loro uomini anche in zone impervie e senza il rischio di dover ricorrere ai telefonini. A livello più basso, i trafficanti schierano degli “osservatori” in punti chiave alla frontiera con gli Usa e all’interno del territorio americano. Si portano scorte di cibo, dispongono di radio potenti e usano i binocoli per tenere d’occhio le pattuglie della Border Patrol. Questi scout svolgono il ruolo di vedette, indicando ai loro complici quando è il momento di passare o di restare nascosti. Nel settore che va da Tucson a Phoenix i narcos avrebbero creato decine di postazioni usate per appoggiare il transito degli spalloni (con coca o marijuana) e degli immigrati clandestini.

Guido Olimpio

Barbie, Bonbon, La burro: ecco le sicarieultima modifica: 2011-09-13T12:03:02+02:00da
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