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Bari: conclusa l’inchiesta sul caso Tarantini, 100 mila intercettazioni. I pm: «L’Arcuri rifiutò di prostituirsi»

Otto le persone indagate nell’inchiesta barese. Nelle prossime ore verranno notificate le accuse agli indagati.

 

BARI – La procura di Bari ha chiuso l’inchiesta relativa al presunto giro di escort gestito dall’imprenditore barese Giampaolo Tarantini. Fra gli indagati, otto in tutto (e un totale di centomila intercettazioni), figura anche Sabina Began, soprannominata l’«Ape Regina». Nella lista ci sono, oltre a Tarantini e al fratello Claudio, anche l’avvocato brindisino Salvatore (detto Totò) Castellaneta e l’amico di Gianpi, Massimiliano Verdoscia. In mattinata l’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato agli interessati: contiene 28 capi di imputazione, tra cui anche l’associazione per delinquere e il favoreggiamento della prostituzione.

ARCURI – Dalla conclusione dell’inchiesta emergono nuovi particolari sul presunto giro di escort nelle residenze del premier. Tra le donne che Tarantini voler far prostituire, per esempio, figura anche Manuela Arcuri: l’imprenditore, sostengono i pm, chiese all’attrice di prostituirsi con Berlusconi promettendole che il premier l’avrebbe favorita nella conduzione del Festival di Sanremo, ma lei rifiutò. Della Arcuri si parla in due capi di imputazione. Uno riguarda il solo Tarantini per un episodio del 10 dicembre 2008: secondo gli investigatori, avrebbe cercato di indurre l’attrice «a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi, promettendole che egli l’avrebbe favorita per la conduzione del festival di Sanremo, non riuscendo a portare a termine il suo proposito a causa del rifiuto opposto della stessa». In un altro episodio, oltre a Tarantini, è coinvolta la showgirl Francesca Lana: in due circostanze, il 25 gennaio e l’11 febbraio 2009, Tarantini e Lana avrebbero compiuto – è detto nel capo di imputazione – «atti idonei e diretti in modo non equivoco a indurre Manuela Arcuri a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi prospettandole la possibilità di un personale interessamento di quest’ultimo (sollecitato vieppiù dalla stessa Arcuri) per consentire la partecipazione del fratello ad una trasmissione televisiva, non riuscendo a portare a termine il loro proposito per ragioni indipendenti dalla loro volontà». Francesca Lana è nota alle cronache mondane soprattutto per essere molto amica di Manuela Arcuri, e per le foto hot fatte con quest’ultima.

TRE RAGAZZE – E ancora: sempre secondo quanto si legge in uno dei capi di imputazione, la Began portò a Palazzo Grazioli tre ragazze, di cui almeno una si sarebbe prostituita con Silvio Berlusconi. L’«Aper Regina» e Tarantini, è scritto, reclutarono «Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone (detta Monia) e Roberta Nigro», ne favorirono e sfruttarono «l’attività di prostituzione della prima, esercitata, in favore di Silvio Berlusconi, presso la sua residenza romana, dietro pagamento di corrispettivo in denaro, provvedendo, in particolare, il Tarantini, ad istruire le stesse sulle modalità comportamentali da assumere, sulle finalità della serata, a sostenere le spese di viaggio e soggiorno delle donne, e a mettere a loro disposizione un’autovettura per raggiungere palazzo Grazioli». I reati sarebbero stati commessi tra il 30 agosto e il 6 settembre 2008.

TRENTA RAGAZZE – In tutto sono almeno trenta le ragazze, di cui quattro non identificate, portate da Tarantini nelle residenze del premier, buona parte delle quali si sono prostituite con Silvio Berlusconi. Tre sono invece le ragazze iscritte nel registro: oltre alla Began, figurano Francesca Lana e Letizia Filippi. Tutte si sarebbero date da fare per reclutare ragazze e favorirne la prostituzione. Nei 28 capi di imputazione sono infatti citate molte ragazze già apparse nei mesi scorsi, tra cui anche alcune coinvolte nell’inchiesta milanese su Ruby. Ci sono Terry De Nicolò e Carolina De Freitas, Francesca Lana e Barbara Montereale e poi ancora Daniela Lungoci, Niang Kardiatau (detta Hawa), Karen Margaret Buchanan, Manuela Arcuri, Camille Cordeiro Charao, Chiara Guicciardi, Sara Tommasi, Fadoua Sebbar, Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone (detta Monia), Roberta Nigro, Maria Josefa De Brito Ramos, Grazia Capone, Luciana Francioli De Freitas, Michaela Pribisova, Marystell Polanco, Michelle Conceicao dos Santos, Cinzia Caci (detta Mariasole), Ioanna Visan, Barbara Guerra, Patrizia D’Addario, Lucia Rossini e una certa Marica. Secondo la procura ce ne sarebbero però anche altre: nel capo di imputazione che riguarda Letizia Filippi si legge infatti che la giovane, assieme a Tarantini, avrebbe reclutato Maria Josefa De Brito Ramos affinchè si prostituisse con il Cavaliere e la avrebbe invitata «a far partecipare altre ragazze all’incontro, impartendole disposizioni sul comportamento da tenere e l’abbigliamento da indossare».

DONNE GIOVANI ED ESILI – Dalle carte, pare inoltre che Tarantini selezionasse le donne in base a specifiche caratteristiche fisiche», preferendole di giovane età e di corporatura esile. Oltre alle caratteristiche fisiche, Tarantini badava anche ad altri aspetti nell’organizzazione degli incontri, secondo la procura di Bari: impartiva alle donne «disposizioni sull’abbigliamento da indossare e sul comportamento da assumere»; sosteneva le spese di viaggio e di soggiorno, «mettendo loro a disposizione il mezzo per raggiungere il luogo dell’incontro». Oltre alla trentina di episodi riguardanti la prostituzione in favore di Silvio Berlusconi, nell’avviso di conclusione delle indagini figurano numerosi episodi di sfruttamento della prostituzione, tra il 2007 e il 2008, in favore dell’ex vicepresidente della Regione Puglia Sandro Frisullo per ottenere vantaggi e affidamento di incarichi e appalti dalla Asl di Lecce (episodi avvenuti in un albergo a Milano, pagato da Tarantini, nella casa di “Gianpi” a Giovinazzo e in un altro suo appartamento a Bari). Ricorreva alle donne Gianpi persino per «ottenere agevolazioni nella gestione di una propria posizione bancaria» nell’Istituto Carige (episodio avvenuto il 12 e il 13 febbraio 2009), mentre in un albergo romano avrebbe fatto prostituire Niang Kardiatau (detta Hawa), Fadoua Sebbar ed Emiliana col dirigente di Finmeccanica Salvatore Metrangolo e con un’altra persona non identificata per ottenere informazioni riservate dall’interno del Gruppo Finmeccanica e per entrare in contatto con i vertici aziendali.

«RAPPORTI AFFARISTICI» – Tarantini – affermano i pm – voleva «consolidare il rapporto con Silvio Berlusconi (avviato nell’estate del 2008), ottenere, per il suo tramite, incarichi istituzionali e allacciare, avvalendosi della sua intermediazione, rapporti di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica spa, di società a quest’ultima collegate (Sel Proc, Selex Sistemi integrati Spa e Seicos Spa), di Infratelitalia spa e altre società». insieme a Tarantini il reato di associazione per delinquere è contestato all’avvocato brindisino Salvatore Castellaneta (51 anni), a Pierluigi Faraone, 56 anni, nato a Genova e residente a Milano, e a Masimiliano Verdoscia, 41 anni, di Bari, amico fraterno di Gianpi. Tutti e tre, secondo gli investigatori, «contribuivano consapevolmente al funzionamento del meccanismo criminoso, anche nella prospettiva di ricevere vantaggi personali». Faraone infatti voleva «diventare il referente dell’attività di organizzazione delle feste private del Berlusconi a Milano; gli altri due beneficiare indirettamente dei vantaggi economici che il Tarantini, al quale erano legati da rapporti di affari, avrebbe conseguito attraverso l’aggiudicazione di commesse da parte delle società» con cui Tarantini voleva allacciare rapporti affaristici«. I quattro, dunque, »contribuivano consapevolmente – secondo la procura barese – al funzionamento del meccanismo criminoso« partecipando all’organizzazione delle serate e »provvedendo alla ricerca e alla selezione delle prostitute« e alla verifica della loro disponibilità a prostituirsi».

100 MILA INTERCETTAZIONI – Nell’ambito dell’inchiesta sono state effettuate fino all’estate del 2009 più di 100 mila conversazioni telefoniche e ambientali. Il nome di Tarantini era emerso in relazione al caso della escort Patrizia D’Addario, che ha detto di aver trascorso una notte con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli e ha depositato alla procura di Bari video, foto e registrazioni delle sue visite nella residenza romana del premier. Secondo la procura, Tarantini avrebbe utilizzato escort o donne immagine per ottenere contatti utili in ambienti politici per le sue attività imprenditoriali. I magistrati pugliesi hanno avviato due inchieste parallele: una su droga e sfruttamento della prostituzione, l’altra sugli intrecci tra sanità pubblica e politica in Puglia.

Fiorenza Sarzanini

Bari: conclusa l’inchiesta sul caso Tarantini, 100 mila intercettazioni. I pm: «L’Arcuri rifiutò di prostituirsi»ultima modifica: 2011-09-15T11:03:00+02:00da
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