L’AVVOCATO LONGO: «DIFFORMITA’ INTERPRETATIVE TRA PROCURA E DIFESA». La procura di Napoli voleva sentirlo in qualità di persona offesa nell’inchiesta sul presunto ricatto di Tarantini
NAPOLI – Silvio Berlusconi non andrà dai pm di Napoli che indagano sul presunto ricatto ai suoi danni da parte di Gianpaolo Tarantini. «Allo stato» il premier «non si presenta», ha annunciato l’avvocato Piero Longo, uno dei difensori del capo del governo, in merito alla richiesta dei magistrati partenopei di sentire il presidente del Consiglio come teste. L’avvocato Longo ha precisato anche che la decisione del premier deriva da «difformità interpretative tra la procura e la difesa». I pm, infatti, avrebbero preferito incontrare Berlusconi senza la presenza degli avvocati, dettaglio non gradito dai legali. La questione dunque, conferma anche Niccolò Ghedini, è quella della possibilità per Berlusconi di essere assistito da un legale. Tanto che il collegio di difesa ha presentato una seconda istanza per chiedere che i magistrati di Napoli interroghino il Cavaliere non in qualità di persona informata sui fatti, ma di imputato in un procedimento connesso, ovvero il Rubygate.
NESSUN PASSO INDIETRO – Il bracco di ferro tra i legali di Berlusconi e la procura durerà fino a domenica (data ultima indicata al premier per scegliere il giorno a lui più utile per essere ascoltato). Anche perché i pm partenopei non hanno intenzione di retrocedere sulla decisione di ascoltare il premier nella veste di persona informata sui fatti. Non si sa cosa accadrà da lunedì in poi. Per il momento, infatti, i pm – stando a quanto si apprende – non hanno deciso una nuova contromossa che sarà studiata da lunedì prossimo probabilmente in un vertice in procura.
IL PREMIER SALTA ANCHE IL PROCESSO MILLS – Il premier non sarà neanche in aula lunedì per l’udienza del processo Mills che riprende dopo la pausa estiva. È infatti impegnato a preparare la missione istituzionale negli Stati Uniti in occasione dell’assemblea generale dell’Onu. Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari. L’ultima udienza del processo Mills (l’avvocato inglese è stata condannato in primo e secondo grado a 4 anni e mezzo e poi la Cassazione ha dichiarato la prescrizione) si era tenuta lo scorso 18 luglio. Il processo riprenderà lunedì 19 settembre con la testimonianza in videoconferenza dalla Svizzera di Maria De Fusco, che era amministratore del trust Struie, uno dei fondi attraverso i quali, secondo le indagini del pm di Milano Fabio De Pasquale, transitarono 600 mila dollari. Cifra che, secondo l’accusa, sarebbe stata versata dal premier come ricompensa per le testimonianze reticenti dell’avvocato d’affari inglese in due vecchi processi (All Iberian e presunte tangenti alla Gdf) che vedevano coinvolto Berlusconi.
Redazione Online