Quelle richieste al telefono di Berlusconi a Tarantini: «Chi mi porti stasera?»
Sabina Began (Ansa) |
BARI – Le richieste di avere ragazze nelle sue residenze sono continue e il giorno dopo, commentando la serata con l’amico «Gianpi», Silvio Berlusconi si lascia andare. Performance sessuali, giudizi estetici sul fisico delle donne con un’attenzione particolare al loro «lato B»: chi ha potuto leggere gli atti depositati dai magistrati di Bari assicura che sono decine i contatti tra il presidente del Consiglio e l’imprenditore pugliese tra settembre 2008 e maggio 2009, con il primo che spesso chiede: «Chi mi porti stasera?». Sono almeno una quarantina le ragazze inserite nel «giro». Tra le più assidue c’è Barbara Guerra, che poi diventerà ospite fissa ad Arcore. Almeno in un’occasione la giovane ha accettato di prostituirsi durante una festa privata a casa di Tarantini, altre volte ha portato con sé qualche amica per rispondere agli inviti dello stesso capo del governo. Quando il premier chiama per organizzare una serata, anche con pochissime ore di anticipo, l’imprenditore non sembra avere problemi a trovare donne disponibili. Ha una mole di contatti impressionante e talvolta capita che il premier si faccia passare al telefono la bellezza di turno.
«Bellissima Belén»
Nel fascicolo processuale è così finita una sua conversazione con Belén Rodriguez, splendida argentina in crisi con il fidanzato dell’epoca, l’attaccante Marco Borriello. «Mi piaci molto, sei bellissima», la lusinga Berlusconi che subito dopo si informa su come stiano andando gli impegni televisivi. E grande passione il presidente manifesta anche per Manuela Arcuri, tanto che Tarantini le promette qualsiasi cosa pur di riuscire a portarla a palazzo Grazioli. Lei però non cede. «E che mi starà offrendo la produzione di un film?», avrebbe domandato all’amica Francesca Lana che si dimostra invece ben disponibile a partecipare ai festini. Il capo del governo insiste e Tarantini si lamenta con la Lana: «Oh, ma perché questa non vuole venire?».
Ruolo da protagonista continua ad averlo Sabina Began, l’Ape Regina, che ha sempre rivendicato il suo rapporto privilegiato con il presidente e adesso si ritrova indagata. Nei mesi scorsi i magistrati l’avevano interrogata come testimone, poi il suo ruolo è cambiato e ieri, dopo aver ricevuto l’avviso di chiusura dell’inchiesta, si è affidata all’avvocato Fabrizio Siggia e ha dichiarato: «Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per amore». Quando si presentò davanti ai magistrati cercò di ridimensionare il tenore delle feste, stesso atteggiamento dopo l’avvio delle indagini milanesi sulle feste ad Arcore quando affermò pubblicamente che «Bunga Bunga non è una pratica erotica, ma il mio soprannome».
La cena con Clooney
Ecco che cosa dice la Began nel verbale inserito nel fascicolo barese: «Io ho molte conoscenze in ambienti importanti e questo mi ha consentito di organizzare una cena tra il presidente del consiglio e Roman Abramovich. La finalità era di trasferire Andrei Shevchenko al Milan. A quella cena invitai tantissime persone importanti e su sua richiesta esplicita, invitai anche Gianpaolo Tarantini (…) La cena andò benissimo tanto che qualche giorno dopo organizzai per il presidente del Consiglio un pranzo, c’era anche Tarantini. Ho conosciuto Tarantini anni prima tramite la moglie. Mi sembravano persone perbene, quindi non avevo difficoltà a coinvolgerli. Ho poi invitato Gianpaolo a Roma, a una cena organizzata dal presidente in occasione dell’invito dello stesso fatto a George Clooney. In quella circostanza chiesi a Gianpaolo di invitare, se voleva, delle amiche perché c’erano troppi uomini. Gianpaolo venne con delle ragazze con le quali io non ho fraternizzato perché non è mia abitudine legare con gli estranei. Voglio aggiungere di mia iniziativa che tutte le volte successive nelle quali Gianpaolo è venuto a casa del presidente con sue amiche, e c’ero io, la loro presenza si è limitata alla cena. Dopodiché siamo andati via».
Appuntamento con Bertolaso
Parlano di donne Tarantini e Berlusconi, ma l’imprenditore cerca anche di concludere qualche affare. E chiede spesso di poter incontrare dirigenti di Finmeccanica oppure il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. In entrambi i casi viene accontentato. Il presidente gli passa al telefono Bertolaso mentre sono insieme, i due prendono un appuntamento, ma il manager di Stato nega con decisione di aver «mai favorito Tarantini o qualcuno a lui collegato, sfido chiunque a dimostrarlo». Più assidui – come del resto era già emerso durante gli accertamenti condotti dai magistrati napoletani – sono i contatti con i dirigenti del colosso specializzato in sistemi di Difesa, ma su questo i pubblici ministeri di Bari hanno deciso di stralciare il fascicolo e di proseguire le verifiche, in particolare sul ruolo dell’imprenditore Enrico Intini. Del resto è stato proprio quest’ultimo ad ammettere durante un lungo interrogatorio l’esistenza di contatti e trattative per riuscire a concludere qualche affare.
In realtà Tarantini coltivava addirittura la speranza di diventare parlamentare europeo. Velleità politiche condivise con molte ospiti delle feste presidenziali. «Gianpi» ne parla al telefono con Berlusconi, ma anche con altre persone. Si informa di quale sia l’età minima per candidarsi, vuole conoscere i dettagli. Alla fine capisce però che non sarà facile e sembra rassegnarsi «a svolgere l’attività di lobby».
Fiorenza Sarzanini