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Inchiesta su escort e appalti, le opposizioni: il premier si dimetta

Fini: nuovo governo, con un nuovo premier. Cicchitto: Aprire all’Udc. Di Pietro (Idv): pronti a governare con Pd e Vendola. Casini (Udc): Berlusconi faccia un passo indietro

ROMA – «Il premier si dimetta». È compatta la reazione delle opposizioni di fronte ai nuovi dettagli riguardanti Silvio Berlusconi, emersi dall’inchiesta su escort e appalti della Procura di Bari.

PD: UMILIANTE DEGRADO CIVILE– «L’Italia, con i suoi gravi problemi, non si può permettere un esecutivo che governa a tempo perso. Le parole sono finite. Berlusconi si rechi al Quirinale e rassegni le dimissioni» attacca Davide Zoggia, responsabile Enti locali del Pd, parlando a nome della segreteria del partito. «Continuano a emergere comportamenti di Silvio Berlusconi che confermano un reiterato e intenzionale tradimento dei suoi doveri e delle sue responsabilità» continua il senatore Luigi Zanda, vicepresidente del gruppo del Partito democratico al Senato. «Le cose sono arrivate a un punto tale che i parlamentari della maggioranza che dovessero continuare a sostenere Berlusconi – conclude Zanda – si renderebbero personalmente corresponsabili del discredito internazionale e dell’umiliante degrado civile che stanno travolgendo l’Italia».

 

 

IDV: SCENARIO SQUALLIDO E INQUIETANTE – Duro attacco al premier dall’Italia dei Valori. «Ci sono tutte le condizioni per parlare di circonvenzione di incapace. Con questo premier inebetito siamo un Paese a rischio – dice Felice Bellisario, capogruppo dell’Idv al Senato -. Le ultime intercettazioni sui baccanali del premier svelano uno scenario squallido e inquietante: Berlusconi è nelle mani di lenoni e meretrici che lo sfruttano per ottenere appalti e ruoli di prestigio in aziende pubbliche. Il Presidente del Consiglio, come ebbe a dire la sua ex moglie, è un uomo malato: dovrebbe essere allontanato da Palazzo Chigi e spedito in qualche struttura di cura». E il leader Antonio Di Pietro interviene anche sull’eventuale post Berlusconi: «Noi dell’Idv ieri sera (sabato, ndr) con Sel e Pd abbiamo posto le basi per una coalizione politica e di programma, perché per vincere le elezioni non bisogna solo mettersi insieme per fare numero ma costruire un Paese diverso da quello di Berlusconi».

UDC: IL PREMIER FACCIA UN PASSO INDIETRO «Berlusconi da tempo ha perso ogni voglia di governare gli italiani, è impegnato in altre cose. Per cui, oggi faccia un passo indietro consentendo all’Italia di essere governata da qualcuno che ci crede a governare e cambiare le cose» interviene il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.Che aggiunge: «Ci sono tante persone nel Pdl che hanno volontà e voglia di cambiare. Noi li abbiamo contestati, non condividiamo le loro politiche, ma li rispettiamo». Quindi: «Berlusconi trovi anche all’interno del suo partito quelle persone, quelle risorse che pensano di poter fare qualcosa di buono per il Paese».

CICCHITTO: APERTURA ALL’UDC – Chiama invece in causa la stessa Udc, Fabrizio Cicchitto: «Bisogna lavorare per consolidare l’alleanza con la Lega, ma anche possibilmente per aprire con l’Udc un confronto positivo» dice il presidente dei deputati Pdl parlando con i giornalisti sul futuro del centrodestra, a margine dell’iniziativa di Assisi «La costruzione del Partito popolare in Europa». «C’è una riflessione in corso – aggiunge Cicchitto – il Pdl va indubbiamente rinnovato e sulla base della guida di Angelino Alfano va costruito un partito radicato sul territorio».

SEL: SMOTTAMENTO DEL CENTRODESTRA Torna poi ad attaccare il premier il leader di Sinistra, Ecologia, Libertà, Nichi Vendola: «L’auspicio è che abbia ragione Bossi nel ritenere che si stia esaurendo il tempo del governo Berlusconi» interviene il governatore della Puglia, riprendendo la dichiarazione del leader del Carroccio, Umberto Bossi, secondo il quale il traguardo di fine legislatura, nel 2013, sarebbe «troppo lontano». Per Vendola, «lo smottamento del centrodestra è evidente anche dalle parole di Bossi» e «spero – ha detto – che tra le cose che metteremo in archivio ci possa essere anche quel linguaggio, quella volgarità istituzionale». «Naturalmente», precisa, Bossi «ha torto marcio quando immagina che la crisi dell’Italia, di cui lui è uno degli artefici principali, possa esser affrontata in termini di secessione».

FINI: NUOVO GOVERNO CON UN NUOVO PREMIER – Interviene anche Gianfranco Fini: «Io non giudico, io dico che purtroppo l’immagine dell’Italia a livello internazionale si aggrava giorno per giorno e nessuno capisce quello che sta accadendo nel nostro Paese» dice il presidente della Camera commentando l’intercettazione telefonica in cui Berlusconi afferma di fare il premier a tempo perso. Poi attacca: «Personalmente spero che, anche nell’ambito della maggioranza, finisca per prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro governo che abbia maggior credibilità internazionale, che si occupi dei problemi dell’economia e faccia uscire il Paese da questa crisi». Quindi precisa: «Un altro governo presuppone, almeno per me, un altro presidente del consiglio».

Redazione Online

Inchiesta su escort e appalti, le opposizioni: il premier si dimettaultima modifica: 2011-09-17T17:36:27+02:00da
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