Prima intervista dell’ex direttore del Fmi ed ex candidato all’Eliseo accusato di stupro a New York e poi prosciolto
PARIGI – Lo scandalo sessuale? «Un errore nei confronti di mia moglie e dei miei figli». La corsa all’Eliseo? «Ho mancato il mio appuntamento con i francesi. Che avevano fiducia in me». È la prima uscita pubblica di Dominique Strauss-Kahn al suo rientro a Parigi dopo la vicenda giudiziaria americana, l’ accusa dalla quale è stato scagionato di aver violentato una cameriera all’hotel Sofitel di New York. L’ex direttore generale del Fondo monetario internazionale ed ex possibile candidato socialista alla presidenza della Repubblica parla ai microfoni di TF1, la prima rete televisiva privata d’Oltralpe , al tg delle 20.
«HO AVUTO PAURA»– Ma cosa è davvero accaduto quella famosa notte a New York, chiede la giornalista. «Quanto accaduto non ha nulla a che fare con al violenza, né con aggressioni, né altri atti criminali come è stato riconosciuto dalla Procura di Manhattan. Ma quello che è successo non è solo una relazione inappropriata, ma un errore», è stata la risposta. «Ho una colpa morale di cui non vado fiero – ha aggiunto Dsk – e credo di non aver ancora finito di pentirmene» ha continuato il politico socialista confessando di «aver avuto paura, molta paura. Quando sei preso in un meccanismo del genere hai l’impressione che possa farti a pezzi. Sono stato umiliato». Strauss-Kahn non ha escluso che possa essersi trattato di «una trappola, una cospirazione – ha detto – Vedremo.»
LE ACCUSE DELLA BANON? IMMAGINARIE – Quanto alla giornalista francese Tristane Banon che lo accusò di tentato stupro, Strauss-Kahn ha liquidato la vicenda (sulla quale è in corso un’indagine) come «immaginaria»,l una ricostruzione «calunniosa – ha detto – non ci fu nessuna aggressione, nessuna violenza». Lei sostenne invece di aver rischiato di esser violentata durante un’intervista, nel 2003 raccontando che Strauss-Kahn tentò di slacciarle i jeans e il reggiseno e le mise le mani in bocca e nella biancheria.
MIA MOGLIE UNA DONNA STRAORDINARIA «Se ho potuto resistere è grazie a mia moglie Anne Sinclair, una donna straordinaria, senza di lei non ce l’avrei fatta»
Paola Pica