LA VERSIONE ORIGINALE É STRICTLY. Dopo la Carlucci, anche l’emittente inglese attacca: «Copiato il format di Ballando»
Barbara D’Urso (Ansa) |
MILANO – È bufera su Baila!, il programma che Mediaset lancerà dal 27 settembre su Canale 5. Dopo le proteste di Milly Carlucci, anche la Bbc ha deciso di citare Mediaset in giudizio per il presunto plagio del format Strictly, la cui versione italiana, Ballando con le stelle, va in onda su Raiuno da ormai sei anni. A riferire le intenzioni dell’emittente inglese sono diversi quotidiani britannici, tra cui l’Independent.
AZIONE LEGALE – Bbc Worldwide, che detiene i diritti di Strictly e ne ha dato licenze in 35 Paesi, ha accusato l’emittente di Silvio Berlusconi di avere violato la normativa sul copyright dopo avere annunciato Baila!, un adattamento «audace» dello show argentino Bailando por un Sueno. «Prendiamo la protezione del copyright molto seriamente», ha indicato un portavoce della Bbc annunciando l’azione legale. La versione latinoamericana che va in onda anche in Messico e Perù fa leva sulla «passione e sensualità» che si crea tra ballerini scarsamente vestiti: la Bbc minacciò azione legale per proteggere il suo brand quando una modella ballò in topless, simulando un atto sessuale, sulla versione argentina di Bailando. Mediaset ha negato le accuse di plagio. Mentre lo show della Rai accoppia celebrità e ballerini tradizionali, quello di Mediaset, prodotto da Endemol, mette insieme alle celebrità dilettanti di talento.
SENTENZA – Per il 23 settembre, intanto, è attesa la decisione del tribunale di Roma sulla causa per sospetto plagio sollevata da Milly Carlucci e da Viale Mazzini contro Canale 5, giusto in tempo per la messa in onda di Baila!.
LA PROTESTA DELLA CARLUCCI – Va bene esser signore, ma c’è un limite. Milly Carlucci, dopo settimane di preoccupazioni e allarmi, è passata alle vie di fatto: ha dato mandato al suo legale, avvocato Giorgio Assumma, di iniziare un’azione legale nei confronti di Canale 5, per prevenire la messa in onda del programma «Baila!» che andrà in onda a settembre, condotto da Barbara D’Urso.
Dunque sarà proprio la conduttrice storica di «Ballando con le stelle» insieme a tutti gli autori (lei stessa è autrice del programma) a intentare una causa contro la concorrenza che, a suo avviso, sta chiaramente preparando un programma identico, con un titolo diverso. Nei prossimi giorni anche la Rai dovrebbe scendere in campo per tutelare un format che per viale Mazzini in questi anni è stato una vera e propria manna dal cielo. Di più: per Milly «Ballando con le stelle» è una propria creatura e quando ha cominciato a sentir parlare di una trasmissione analoga pensata da Mediaset è andata in fibrillazione.
Lei sa bene che usurare un’idea in tv è deleterio. Dunque si è affannata a dire, senza giri di parole, che la Rai avrebbe dovuto fare qualcosa per difendere il format. Milly si è spaventata e innervosita anche perché ha saputo che Mediaset avrebbe contattato i ballerini di «Ballando» chiedendo loro di passare alla concorrenza (per la verità pare che Samuel Peron abbia già deciso di danzare tra le braccia della D’Urso). Stesso discorso sarebbe avvenuto per i costumi e le scenografie. Tanto che Rodolfo De Laurentiis, consigliere d’amministrazione Rai (Udc) ha più volte parlato di «rischio di plagio» chiedendo alla Rai di intervenire.
La ciliegina sulla torta che avrebbe assai ferito la Carlucci – che non ha alcun problema, né astio con Barbara D’Urso – è stata la presentazione dei palinsesti Mediaset a fine giugno. In quell’occasione Pier Silvio Berlusconi, riferendosi al presunto plagio aveva dichiarato: «È un format sudamericano, si tratta di far ballare persone normali e vip. La tv di oggi è destinata a seguire programmi già esistenti. Tante trasmissioni si somigliano, che dovremmo fare noi quando ci copiano?». Dichiarazioni che avrebbero offeso Milly, decisa così a ricorrere alle vie legali.
Vero è che Mediaset ha regolarmente acquistato il format dalla casa di produzione Televisa: si chiama «Dancing for a dream» (chiamato in altri Paesi anche «Bailando por un sueño»). Mentre il format di Raiuno è della Bbc e si chiama «Strictly come dancing» (acquistato in Italia da Bibi Ballandi, un cognome, una garanzia). Ma la Bbc aveva già mandato una diffida alla Televisa poiché aveva ravvisato gli estremi di plagio. E di recente la Bbc ha scritto una lettera a viale Mazzini chiedendo di monitorare la situazione. Dunque la «copiatura» sarebbe avvenuta a monte. E ora? La storia (della tv) ci insegna che alla fine non succede nulla. Si fa zapping tra cloni con buona pace di chi è arrivato prima.
Maria Volpe e Redazione Online