UN MEGA SCHEMA PONZI. Due campioni di Texas Hold’em e i loro soci avrebbero truffato ai clienti 443 milioni di dollari
Il campione di poker Howard Lederer |
WASHINGTON – Li hanno già ribattezzati il Madoff del poker online. Avevano incamerato fino a 443 milioni di dollari in quattro anni. Denaro di scommettitori e giocatori di Texas Hold’em, che hanno puntato i propri soldi ignari di avere poche o punto possibilità di vincere qualcosa. È Full Tilt Poker, creato da alcuni finanzieri senza scrupoli, ivi compresi i re del poker e i due campioni vincitori di sei World Series of Poker, Howard «Professor» Lederer e Chris «Jesus’ Ferguson», il sito di scommesse finito nel mirino del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
UN MEGA SCHEMA PONZI – Gli inquirenti hanno accusato la poker room di aver aggirato i giocatori allestendo una truffa piramidale, che ricalca in tutto il cosiddetto schema Ponzi, lo stesso utilizzato da Bernard Madoff per frodare i suoi clienti di quasi 50 miliardi di dollari: «I proprietari si sono riempiti le tasche con i fondi presi dai loro clienti, mentre mentivano a giocatori e pubblico sulla sicurezza dei soldi depositati», ha detto il procuratore di Manhattan, Preet Bharara. Secondo le accuse i membri del consiglio d’amministrazione, a cominciare dall’amministratore delegato Ray Bitar prelevavano i soldi dalla liquidità versata come cauzione dai clienti. Come conseguenza, al 21 marzo 2011 risultava che Full Tilt Poker doveva ai suoi iscritti circa 390 milioni di dollari, 150 milioni ai giocatori americani, ma aveva meno di 60 milioni di dollari nei suoi conti bancari. Il meccanismo, sostengono i procuratori di New York, era tanto semplice quanto efficace. I due supercampioni delle carte e i loro soci trasferivano i fondi dei clienti ai loro conti correnti personali e pagavano le vincite, come in uno schema Ponzi, con i quattrini versati di fresco dai nuovi iscritti. Per il momento Full Tilt ha respinto le accuse. Ma l’inchiesta va avanti.
Redazione Online