IL VOTO ALLE NAZIONI UNITE. Richiesta dell’Anp di essere riconosciuta membro dell’Onu. Il presidente Usa: «La pace non arriva dalle risoluzioni»
NEW YORK – Sì allo stato della Palestina ma senza «scorciatoie» e attraverso il negoziato diretto con Israele. È questa la posizione espressa da Barack Obama nel discorso tenuto all’assemblea generale delle Nazioni unite. Un discorso in cui, in sostanza, si ribadisce, la contrarietà degli Stati Uniti alla richiesta della Palestina di essere riconosciuta come stato membro dell’Onu. «La pace non arriverà da dichiarazioni e risoluzioni alle Nazioni unite» ha detto il presidente americano.
LA RICHIESTA PALESTINESE – L’Anp presenterà la sua richiesta venerdì in Consiglio di sicurezza. Per l’approvazione servono 9 voti a favore (su 15) e occorre che nessun Paese ponga il veto. Gli Stati Uniti, tuttavia, lo porranno se necessario. L’alternativa per la Palestina è la richiesta ai 193 Paesi dell’Assemblea generale (dove le posizioni sono diverse) di ottenere lo status di Paese osservatore, come il Vaticano. Per l’approvazione servono i due terzi dell’Assemblea, cioè almeno 129 voti. Divisa, in particolare, l’Unione europea: ai «pro Palestina» Belgio, Cipro, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Portogallo, Spagna e Svezia si affiancano i Paesi che non condividono a pieno l’idea del riconoscimento e che insistono per la ripresa di negoziati diretti tra le parti (Germania, Italia, Olanda, Polonia e Repubblica Ceca); Sarkozy ha annunciato mercoledì di essere favorevole allo status di Stato osservatore non membro per l’Anp. Anche Spagna e Gran Bretagna potrebbero essere favorevoli.
LE REAZIONI – «Voglio ringraziarla per stare dalla parte di Israele e nel sostenere la pace», ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha incontrato Obama subito dopo l’intervento di quest’ultimo all’Onu. «L’unica via verso la pace è la fine dell’occupazione israeliana e uno Stato palestinese: torneremo al negoziato nel momento in cui Israele metterà fine agli insediamenti e si sarà detto d’accordo sul tema dei confini del ’67», ha replicato Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell’Anp, Abu Mazen.
IN PIAZZA – Migliaia di manifestanti sono scesi intanto in strada in numerose città della Cisgiordania per sostenere la richiesta di riconoscimento all’Onu. Cortei festosi sono stati organizzati in particolare a Ramallah, sede dell’Autorità nazionale palestinese, a Nablus ed Hebron, le principali città della Cisgiordania.
Redazione Online