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Delitto Meredith, l’arringa: «Amanda e Raffaele sono innocenti»

IL PROCESSO DI APPELLO. Il legale Giulia Bongiorno: «Amanda trasformata in una donna fatale, ma è solo una donna fedele»

PERUGIA – Si è conclusa in tribunale a Perugia l’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Raffaele Sollecito insieme al collega Luca Maori. L’avvocato ha chiesto l’assoluzione di Sollecito e ha sottolineato che l’intero dibattimento «si fonda sulla prova del dna della quale è però stato indicato l’errore». Iniziando il suo intervento il legale aveva detto che «attaccare i media come da più parti è stato fatto, è un boomerang. I media rispecchiano ciò che accade qui dentro e se parlano di innocenza, vuol dire che nel processo sono emerse delle prove di innocenza».

FOTO E INDIZI – Bongiorno ha parlato poi della proiezione delle foto del cadavere di Meredith Kercher. «Attenzione ai momenti processuali – ha detto – nessuno mette in discussione che è un efferato crimine. Il fatto è gravissimo, ma oggi dovete valutare se questi due ragazzi hanno ucciso. Non quanto è grave il fatto». «Nulla ricollega Raffaele Sollecito a questo delitto», ha evidenziato Giulia Bongiorno. «I pochi indizi – ha sostenuto il legale – erano su Amanda Knox e sono stati traslati su di lui. C’è chi con una fidanzata acquisisce una famiglia, lui ha acquisito un delitto. Ma nulla – ha ribadito la Bongiorno – c’ è anche su Amanda».

LA VENERE IN PELLICCIA – «Amanda Knox è stata trasformata in una Venere in pelliccia, in una femme fatale della letteratura decadente, ossessionata dal sesso, mentre invece è una donna fedele» ha sottolineato l’avvocato Giulia Bongiorno e ha anche paragonato l’americana alla Jessica Rabbit che dice «non è colpa mia, è che mi disegnano così». «Raffaele – ha detto il legale – è stato una sorta di ingombro, il gregario sbiadito». Lo ha quindi accostato a un personaggio di Proust «che non aveva mai alcun desiderio se non quelli di sua moglie». «Vi è stato proposto – ha affermato – un ritratto deformato di questi due giovani, lui gregario e lei protagonista. Amanda è stata trasformata nella Venere in pelliccia alla quale fa da contraltare un uomo finto e debole». E «tra i due ragazzi – ha ribadito – c’ è stata solo tenerezza». Nelle ultime parole dell’arringa la Bongiorno ha sottolineato ancora: «Dobbiamo abbandonare le immagini di fantasia e dobbiamo dare per morta la Venere in pelliccia. Assolvete Raffaele Sollecito».

LE PROVE SCIENTIFICHE – La prova sul gancetto di reggiseno della vittima (dove la polizia scientifica ha rilevato una traccia mista di Dna di Meredith Kercher e di Raffaele Sollecito ndr.) «non può essere considerata genuina» e il reperto, «inaffidabile a prescindere», andava «cestinato». Lo sostiene Giulia Bongiorno che ha affrontato il tema delle prove scientifiche. La prova sul gancetto di reggiseno è stata ritenuta non attendibile anche dai periti della Corte, che non hanno escluso la possibilità di una contaminazione del reperto. «Non c’è nessuna traccia di Amanda Knox e Raffaele Sollecito nella stanza del delitto se non quella sul gancetto del reggiseno della vittima che è stata sgretolata dalla perizia della Corte – ha detto l’avvocato Bongiorno -.La perizia è la prova della non attribuibilità a Sollecito». Il legale ha poi ricordato che il gancetto è stato repertato 46 giorni dopo il suo ritrovamento, in una stanza «messa a soqquadro dalle perquisizioni della polizia». La Bongiorno ha anche ricordato che «Raffaele Sollecito è finito in carcere per una impronta di scarpe erroneamente attribuitagli fin dall’inizio».

Redazione Online

Delitto Meredith, l’arringa: «Amanda e Raffaele sono innocenti»ultima modifica: 2011-09-27T15:43:54+02:00da
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