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Bankitalia, il Pdl punta su Saccomanni

La prossima settimana un vertice di maggioranza per arrivare a una scelta. Berlusconi: serve un accordo politico. In calo l’ipotesi di una rosa di nomi

Fabrizio Saccomanni

ROMA – Formalmente è stato deciso di rinviare la decisione ad un vertice della prossima settimana, ma la scelta del prossimo governatore della Banca d’Italia sembra essere stata praticamente già avviata nel corso del vertice del Pdl che ieri pomeriggio si è svolto a palazzo Grazioli. Ebbene l’indicazione è per «la soluzione di continuità» e quindi per il direttore generale della Banca, Fabrizio Saccomanni. Perché, è stato detto, è la soluzione caldeggiata dall’attuale governatore e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi e nessuno nel Pdl vuole raffreddare i rapporti col nuovo responsabile della politica monetaria europea. E perché è una scelta apprezzata anche dal Capo dello Stato, cui spetta il benestare finale sulla nomina.

Certo all’interno del Pdl e del governo, il premier Silvio Berlusconi dovrà vedersela col ministro dell’Economia, Giulio Tremonti che invece continua a sostenere con determinazione la candidatura del direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli. Dovrà cercare di convincerlo ma i giorni che mancano al prossimo vertice serviranno anche a questo scopo. In pratica a chiarire i rapporti con Tremonti, che nessuno all’interno del Pdl avrebbe voluto vedere vincente nella battaglia per la nomina in Bankitalia, seppure nell’ambito del più ampio confronto-scontro con Berlusconi. «Questa non può essere una battaglia tra Berlusconi e Tremonti» osserva il vicepresidente vicario dei deputati del Pdl Massimo Corsaro.

Quanto al leader della Lega, Umberto Bossi, non è considerato da Berlusconi e dal Pdl un ostacolo alla scelta di Saccomanni governatore, visto che la preferenza da lui espressa due giorni fa per Grilli era motivata con la milanesità del direttore generale del Tesoro e quindi non può essere considerata sostanziale.

Si spinge dunque verso la nomina di Saccomanni, romano ma appena incoronato come Bocconiano dell’anno, 69 anni il 22 novembre, anche se i tempi non saranno rapidissimi. Ma del resto Draghi lascerà formalmente il suo incarico di governatore per andare a guidare la Banca centrale europea solo il primo novembre. Ed il Consiglio superiore di Bankitalia che dovrà dare il parere sulla proposta avanzata da Silvio Berlusconi prima di ottenere la delibera del Consiglio dei ministri e quindi il decreto di nomina da parte del presidente della Repubblica, è già stato convocato per il 24 ottobre. È sempre possibile un anticipo della data ma i tempi della convocazione dei 13 saggi di Palazzo Koch non sono strettissimi.

La giornata ieri era iniziata con il messaggio filtrato da Palazzo Chigi dell’esigenza di trovare un «accordo politico» per la scelta del nuovo governatore. Tanto che era stato annunciato un vertice ad hoc della maggioranza per la prossima settimana, senza definire la data, per discutere la questione e fare una scelta il più possibile condivisa. L’incontro ci sarà, ma come si è detto già ieri sera è stata raggiunta un’intesa all’interno del Pdl in nome della continuità del nuovo governatore e dell’autonomia dell’Istituto. Sono state così spazzate vie tutte le ipotesi alternative che pure ieri sono spuntate e accreditate. Si era parlato di un’accoppiata di candidature e anche di una terna di nomi da portare ad una sorta di sondaggio informale dei ministri. Ovviamente prima della delibera formale, secondo l’ordine delle procedure. Ed era anche stata accreditata l’idea di un terzo candidato, vincente rispetto ai due concorrenti ufficiali Saccomanni e Grilli. Quanto all’ipotesi del terzo concorrente, i nomi più gettonati erano quelli di Lorenzo Bini Smaghi, componente del board della Bce e di Ignazio Visco vicedirettore generale di Bankitalia.

Stefania Tamburello

Bankitalia, il Pdl punta su Saccomanniultima modifica: 2011-09-30T12:25:30+02:00da
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