Basket. Il patron Sabatini: «Accordo economico fatto, ci sono da stabilire alcuni benefit». Poi la frenata: «Piattaforma economica messa in discussione dai pareri negativi al palinsesto per le dieci partite»
BOLOGNA – «Con grande stupore Virtus Pallacanestro prende atto che, a causa del parere negativo di alcuni club associati alla Lega Basket, non è possibile procedere con il palinsesto previsto delle 10 partite, mettendo così in forte discussione la piattaforma economica su cui si basa il progetto di portare Kobe Bryant in Italia». Così recita un comunicato della società bianconera, uscito poco dopo le 15. Una nota che frena rispetto a quanto lo stesso patron della Virtus Claudio Sabatini aveva dichiarato in mattinata sull’accordo con la stella Nba, dato come cosa ormai praticamente fatta.
«RAGGIUNTO L’ACCORDO ECONOMICO» – Nella notte «abbiamo raggiunto l’accordo economico – aveva detto Claudio Sabatini dalle frequenze della sua emittente radiofonica, Futurshow Station – Ci sono da stabilire ancora alcuni benefit, ma quando c’è l’accordo economico l’operazione è fatta al 95%».
3,3 MILIONI – Bryant dovrebbe vestire la canotta bianconera dal 9 ottobre al 16 novembre, giocare 10 partite (a cominciare dalla prima di campionato contro Roma che terrà a battesimo la Unipol Arena) e guadagnare circa 3,3 milioni di dollari lordi. Ieri, a Roma per il suo tour promozionale, Kobe aveva detto di essere pronto a firmare con la Virtus. La firma magari non c’è ancora, ma è solo questione di tempo, anche se l’opposizione di alcuni club a questo punto mette tutto in discussione.
NO ALLA DEROGA – Per regolamento, una squadra non può giocare le prime due partite di campionato in casa. La Virtus ha chiesto una deroga per poter incastrare gli impegni durante le 10 gare previste dal contratto di Kobe Bryant, ma due squadre (Cremona e Varese) non hanno dato parere positivo mettendo in pericolo l’intera operazione.
Luca Aquino