Giovedì ennesimo incontro chiarificatore tra il ministro e il capo del Governo. Dopo le parole sulla Spagna che hanno evocato elezioni anticipate. Cicchitto: il voto anticipato sarebbe sciagura
ROMA – Le parole sulla Spagna che hanno evocato le elezioni anticipate come speranza di cambiamento, che non sono piaciute a Silvio Berlusconi e hanno creato molti malumori nel Pdl , sono state solo l’ultimo episodio della difficile convivenza tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il resto del governo. Nel giorno in cui Giuliano Ferrara riferisce di avere sentito un Cavaliere «molto di cattivo umore» e che «minaccia di andarsene lasciandoci in balia della sorte e non di un alternativa concreta» sono molti gli esponenti pidiellini a scagliarsi contro l’inquilino di corso XX Settembre. E tra i tanti non è mancato qualche invito esplicito ad andarsene, come quello del sottosegretario alla DIfesa, Guido Crosetto, che senza mezzi termini dice che «Tremonti è un problema». «Si dimetta se pensa che questo governo è un ostacolo alla crescita dell’Italia – ha detto ai microfoni di Radio 24 -. Se fossi Berlusconi sarei furibondo». Intanto però nella giornata di giovedì, dopo il consiglio dei ministri, è previsto un incontro tra i due contendenti. Berlusconi e Tremonti si vedranno prima di un vertice di maggioranza in cui si discuterà di misure per la crescita e, forse, anche della questione Bankitalia, ovvero del nome di colui che dovrà succedere a Mario Monti alla guida dell’Istituto.
Per il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, «il voto anticipato sarebe una sciagura, il nostro obiettivo è arrivare al 2013, chiudere la legislatura, andare avanti, fare le riforme». Lo dice il capogruppo del Pdl alla camera Fabrizio Cicchitto in un’intervista a «L’avvenire» in cui prende le distanze dalla considerazione di Giulio Tremonti sull’effetto positivo che ha avuto in Spagna la decisione di Zapatero di andare al voto anticipato. «Elezioni – dice Cicchitto – vorrebbero dire mesi con un governo bloccato, incapace di fare, e con uno scontro poltico durissimo». Insomma, il paragone con la Spagna è «privo di logica». «Capisco tutte le novità della scienza economica – aggiunge – ma faticherei a credere a un economista che mi spiega che sospendere l’attività di governo e aprire una campagna elettorale è un colpo di bacchetta magica che migliora la situazione».
Il coordinatore del partito, Sandro Bondi, cita Tremonti in una nota in cui parla di economia e sviluppo: «È evidente ormai, anche a chi non è esperto di economia, che l’assenza di una politica a favore della ripresa e dello sviluppo, gli stessi conti pubblici sono destinati a peggiorare, in un circolo vizioso al termine del quale c’è solo lo spettro della Grecia. Alcune dichiarazioni rilasciate dal ministro Tremonti fanno temere che manchi questa consapevolezza, che invece è decisiva per la ripresa dell’economia, per la stessa stabilità dei conti pubblici e infine per garantire la coesione sociale di un Paese».
Dal governo arriva su Tremonti l’affondo del ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan: «Come avete visto, in sede europea anche ai ministri più esperti capita di dire colossali fesserie: non so se siano lapsus freudiani o il riflesso di un pensiero». E quello degli Esteri, Franco Frattini, a chi gli chiedeva di interpretare il pensiero del superministro dell’economia, rispondeva: «Non l’ho interpretato. Voglio ben sperare che non ci siano riferimenti all’Italia».
«In questo momento c’è un governo legittimamente eletto che gode di una maggioranza stabile – ha invece dettato alle agenzie di stampa il senatore Esteban Juan Caselli, responsabile per il Pdl degli italiani nel mondo – . Silvio Berlusconi si è fatto promotore di un provvedimento per il rilancio dell’economia e il suo collaboratore in questo campo, Giulio Tremonti, deve mettere le sue note capacità esclusivamente al servizio del raggiungimento di questo obiettivo. Alla sua carriera politica avrà tempo di pensarci dopo».
Redazione Online