Informati Subito

L’autopsia conferma: Allison investita. La madre: chi è stato lo dica e perdono

I primi rilievi sul corpo dell’americana. Ecchimosi nella parte alta del corpo di Allison Owens, 23 anni, trovata morta mercoledì mattina. L’appello della mamma

AREZZO – Incidente stradale. L’autopsia, che si è appena conclusa, sul corpo di Allison Owens, 23 anni, la guida turistica trovata morta mercoledì mattina e scomparsa domenica, fuga anche gli ultimi dubbi sulla triste fine della giovane. «L’esame autoptico si è concluso da poco ed entrambi i periti concordano che l’evento di morte è riconducibile a un incidente stradale». Lo ha detto Valentino Durante, il legale della famiglia di Allison. Sul corpo, secondo quanto detto dal legale della famiglia della ragazza, non ci sono «altri segni di violenza precedente». L’autopsia è durata circa tre ore e mezza e oltre al medico legale nominato dal pm Marco Dioni, dottor Gabrielli di Siena, era presente anche il perito nominato dalla famiglia della ragazza, Antonino Caputo.

TAC E OMICIDIO COLPOSO – Il sostituto procuratore del tribunale di Arezzo, Marco Dioni, titolare dell’inchiesta per la morte di Allison, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di ignoti. Lo ha confermato il legale della famiglia delle giovane, Valentino Durante. «Siamo assolutamente fiduciosi dell’operato della magistratura e degli inquirenti – ha detto il legale – è solo stasera avremo i primi risultati dell’autopsia». È stata definitivamente refertata e quindi assunta agli atti dell’inchiesta la Tac Total Body effettuata mercoledì pomeriggio all’ospedale Santa Maria alla Gruccia di Montevarchi (Arezzo) sul corpo di Allison Owens. Secondo fonti sanitarie, sarebbe confermato che sul corpo della giovane statunitense non vi sarebbero altre fratture se non quella alla regione temporo-occipitale destra e non vi sarebbero neppure grossi danni ai tessuti molli. Ci sarebbero anche dei frammenti di vetro tra i capelli della giovane.

LA MAMMA DI ALLISON – «L’importante è che non abbia subito violenza. Se chi l’ha investita si fa avanti sono pronta a perdonare». Cindy Owens, la mamma di Allison, visibilmente provata, ha incontrato il pm che segue il caso, Marco Dioni. «L’unica cosa che mi dà sollievo – ha detto – è che non abbia subito violenza: sarebbe stata insopportabile. Gli incidenti stradali possono capitare, accade anche da noi. Sono pronta perdonare, se chi è stato si fa avanti». Allison era una ragazza «radiosa, che amava la vita, il suo lavoro e questo Paese», ha detto ancora la mamma, attarverso le parole riferite dal legale della famiglia della giovane. «È una donna che è rimasta molto colpita da come la comunità italiana si è stretta intorno alla famiglia, dell’atteggiamento cooperativo e affettivo che ha trovato», ha proseguito il legale spiegando che la madre di Allison ha lo stesso «tipo di amore per l’Italia che aveva la figlia».

LA SCOMPARSA E IL RITROVAMENTO – Per tre giorni Allison sembrava sparita nel nulla. Inghiottita da campi e strade sterrate lungo la statale che corre tra San Giovanni Valdarno e Montevarchi. Ieri mattina, nel terzo giorno di ricerche, con gli elicotteri e i cani a fiutare ogni angolo, l’hanno trovata dove nessuno avrebbe mai immaginato: a un chilometro da casa, dentro un fosso, la faccia nell’acqua, l’iPod in mille pezzi come i suoi 23 anni. Sul ciglio del canale una scarpa da ginnastica ancora allacciata. Allison Owen, la guida turistica americana arrivata venerdì in Toscana da Columbus, Ohio, per trascorrere qualche giorno di vacanza, era lì da domenica pomeriggio ma nessuno se n’è accorto. Era uscita da casa in pantaloncini e maglietta per andare a correre, non l’hanno più vista. Aveva lasciato a casa cellulare e documenti. Le amiche che dividevano con lei l’appartamento, lunedì mattina hanno tappezzato bar e negozi con la sua foto sorridente e la scritta «chi avesse informazioni contatti i carabinieri» e hanno iniziato a pregare. Sono stati i carabinieri ieri mattina alle 11.18, dopo aver visto la scarpa, ad affacciarsi sul canale Battagli, il «berignolo» come lo chiama la gente di qui, fosso con trenta centimetri di acqua nera invaso dalle nutrie, e a vedere galleggiare i capelli biondi di Allison. In quel momento Cindy, la madre, stava atterrando a Firenze dopo undici ore di volo.

«UCCISA DA UN’AUTO PIRATA» – «Morta sul colpo», dice il medico legale. «Uccisa da un’auto pirata», dicono senza ombra di dubbio i carabinieri. A travolgere Allison in una domenica pomeriggio dalle temperature estive sarebbe stata un’auto arrivata alle sue spalle a grossa velocità. Un colpo violentissimo mentre lei attraversava la strada per arrivare probabilmente alla pista ciclabile lungo l’Arno. Lei, sportiva appassionata, aveva già fatto un’ora e mezza di footing nella strada del cimitero, dietro la zona industriale, tra i capannoni che ospitano due supermercati, un centro commerciale e una concessionaria di auto. Tra le 17.20 e le 18 la morte è arrivata a bordo di un’auto che viaggiava «alla velocità di un proiettile», come ha detto un investigatore. Un’auto sportiva, probabilmente, con il cofano basso, che ha sollevato la ragazza da terra e le fatto fare un volo spaventoso. La strada statale 69 invita a correre, dicono qui. Anche se il limite è di 50 km orari, ci sono dei tratti dove si può spingere sull’acceleratore fino a 130-150 chilometri, soprattutto la domenica quando molti negozi sono chiusi e il traffico è ridotto. Lei aveva l’iPod alle orecchie, ascoltava la musica, come faceva sempre quando correva, si è trovata l’auto assassina alle spalle senza avere il tempo di capire. Chi era alla guida, da Montevarchi in direzione San Giovanni, forse è stato abbagliato, dal lato sinistro sinistra, dal sole che a quell’ora è ancora alto. Un attimo di distrazione forse, lei che sbuca dalla strada, l’auto che non prova neppure a frenare, lei che finisce nel fosso. Poi la fuga mentre Allison rimane prigioniera dentro il fosso per sessanta ore. «Abbiamo una pista, lo prenderemo», dice con piglio deciso il comandante provinciale di Arezzo, il colonnello Antonio Frassinetto.

L’AUTOPSIA – Gli investigatori del Ris hanno sequestrato tutto quello che hanno trovato accanto al corpo senza vita di Allison. La scarpa, quel che resta dell’iPod, alcuni fili e poco altro, e un piccolo pezzo dell’auto che potrebbe ricondurre al pirata. È da quel frammento che comincia l’indagine dei carabinieri per cercare di dare un nome a chi ha ucciso Allison ed è poi scappato via. Subito è scattata la caccia all’auto nelle officine e nelle carrozzerie della zona. I carabinieri adesso svuoteranno tutto il fosso, alla ricerca di qualche altro dettaglio. Il sindaco di San Giovanni Maurizio Viligiardi fa un appello al pirata: «Se sarà confermata l’ipotesi dell’incidente c’è solo una cosa da fare: costituirsi». Oggi verrà eseguita l’autopsia a Montevarchi dal professor Mario Gabbrielli di Siena. Da lì si capirà come è morta Allison. Sul guard-rail è stata trovata una striscia di gomma nera, potrebbe essere quello il luogo dell’impatto, circa una decina di metri prima del punto in cui è morta Allison. Hanno lavorato fino a notte in quel punto i carabinieri, inseguendo anche il più piccolo e insignificante particolare.

NESSUN TESTIMONE, MOLTI DUBBI – Non ci sono testimoni, l’unica telecamera, quella della lavanderia, non sembra utile alle indagini. Nessuno, a quanto pare, ha visto né sentito nulla. Per questo i residenti della zona non credono che Allison sia stata uccisa in un incidente: «Domenica sono stato in casa tutto il giorno e non ho sentito nulla», dice l’uomo che vive proprio di fronte a quella che per tre giorni è stata la tomba di Allison. «Impossibile che abbia attraversato la statale — dice un’altra donna che abita a qualche metro di distanza — un colpo del genere o una forte frenata si sentono per forza. Più facile che sia stata uccisa da un’altra parte e poi buttata lì da qualcuno». Ma il colonnello Frassinetto scuote la testa e ripete per tutto il giorno la stessa frase: Allison è stata uccisa da un’auto. «Abbiamo transennato la zona proprio come si fa in caso di delitto, non abbiamo trascurato nulla. Ma quello che stiamo cercando, e che troveremo, è un’auto pirata».

Antonella Mollica

L’autopsia conferma: Allison investita. La madre: chi è stato lo dica e perdonoultima modifica: 2011-10-06T16:33:28+02:00da
Reposta per primo quest’articolo