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Esame di maturità, Italia promossa

Calcio qualificazioni europei – gli azzurri fischiati sin dall’esecuzione dell’Inno di Mameli. Buon pareggio (1-1) contro la Serbia nel catino di Belgrado. Gol lampo di Marchisio

Qualificazioni europei Serbia-Italia nella foto : Dejan Stankovic e Antonio Cassano (Italyphotopress)

BELGRADO – Nel penultimo impegno del Gruppo C di qualificazione ad Euro2012, gli azzurri, già con il pass in tasca dopo la vittoria di misura con la Slovenia, hanno pareggiato 1-1 al Marakana di Belgrado contro la Serbia. Se Buffon ci mette 24 ad intervenire su Kolarov, l’Italia, fischiata sin dall’esecuzione dell’Inno di Mameli, segna dopo 54 con Marchisio, che sfrutta l’assist centrale di Rossi per battere Jorgacevic con un tocco di piatto destro.

TRAVERSA -Per oltre venti minuti si vede una bella Italia, poi la squadra di Prandelli si rilassa un po’ e la Serbia pareggia i conti al 26′, con una deviazione a terra di Ivanovic che batte Buffon. Il portierone della Juve si esalta dopo due minuti della ripresa, quando chiude il sette con i pugni su punizione al veleno di Kolarov, tra i più attivi di una Serbia che riprende le ostilità con maggior grinta. La partita è equilibrata, Montolivo al 20′ si ritrova tutto solo in area ma non se la sente di battere a rete, e nel capovolgimento di fronte Pantelic sfiora la traversa di testa.

DISTORSIONE – Prandelli al 21′ fa entrare Giovinco per Cassano, poi al 25′ scotta l’ora di Nocerino per Marchisio, costretto ad abbandonare il campo per una distorsione alla caviglia sinistra. Nel finale c’è spazio anche per Aquilani al posto di Montolivo e per un’occasione di Giovinco, che al 38′ viene fermato sul più bello in scivolata da Subotic. Termina così 1-1, un risultato tutto sommato giusto per quanto fatto vedere dalle due formazioni nell’arco dei novanta minuti. Martedì a Pescara gli azzurri affronteranno l’ultimo match delle qualificazioni contro l’Irlanda del Nord di Trapattoni.

TEST PERFETTO - Era un test perfetto perché la Serbia è una squadra di valore, aveva un bisogno disperato di vincere e ha contato sul sostegno dei suoi caldissimi tifosi in uno stadio che fa paura. Se, come dice De Rossi, uno dei leader azzurri, la testa è la benzina delle gambe, è evidente che l’approccio è stato fondamentale e che al novantesimo abbiamo capito a che punto di maturazione è arrivata la nazionale di Prandelli. Una squadra che sinora ha perso solo la prima e l’ultima amichevole della scorsa stagione e ha numeri fantastici: cinque vittorie di fila nel girone di qualificazione e una difesa che non prendeva gol in gare ufficiali da 689 minuti.

Marchisio dopo il gol lampo (Reuters)

PRANDELLI– «L’esame è superato». Cesare Prandelli aveva chiesto alla sua Italia una prova di maturità è gli azzurri hanno risposto. «Avevamo preparato la partita con la Serbia bene, siamo andati in campo e abbiamo fatto quello che volevamo fare – l’analisi del commissario tecnico – abbiamo fatto gioco in un campo che è molto difficile, ci abbiamo messo personalità, abbiamo pressato per costringere l’avversario a fare la partita che non voleva. E noi abbiamo fatto la nostra». Ma c’è qualcosa che va oltre l’analisi tecnica di un allenatore. Che riguarda l’anima e il cuore di un gruppo di giocatori che a un anno dal disastro Mondiale ha invertito la rotta del calcio azzurro. «Se mi dite che assomigliamo a un club per me è un complimento – prosegue il ct – in effetti questa squadra ha già un suo spirito. Dobbiamo migliorare, per ricreare quelle situazioni che in una squadra di club si conoscono a memoria. Sono convinto che la mia Italia abbia ancora ampi margini di miglioramento. Ma c’è una cosa che la contraddistingue da un anno a questa parte: la sua crescita è stata costante».

ELOGI – Ci sono anche parole di elogio per alcuni singoli, in particolare gli azzurri più pericolosi della serata. «Marchisio è in un momento di grande forma, fisico e mentale. Rossi invece ha fatto una partita di gran personalità: pur avendo un fisico non aitante, ha tenuto sempre palla con i tempi giusti, mi è piaciuto molto. sono contento per loro due e per tutta la squadra». Consequenziale il discorso sulla qualità: «dopo il Mondiale mi ero preoccupato nel sentire Buffon pessimista sul futuro. Poi ho proposto ai giocatori un’idea di gioco, basata sulla qualità. Loro sono stati entusiasti, e il progetto ci ha premiato, nonostante il pessimismo il campionato ci offre qualità, eccome». Prandelli è consapevole che ci sono «ancora tante nazionali più forti di noi, ma dalla nostra abbiamo la voglia di riscalare le posizioni. Nelle amichevoli ci sarà spazio per trovare qualcosa di alternativo, ma io voglio un’Italia che non sia mai presuntuosa, giochi a calcio anche in campi difficili come questo di Belgrado e mostri la sua personalità. Se la Serbia non ha giocato come tutta la Nazione si aspettava, è perchè noi non glielo abbiamo consentito».

PIRLO – «Volevamo fare una grande partita in un campo difficile contro una squadra che doveva vincere a tutti i costi. Abbiamo imposto il nostro gioco e va bene così». Dai microfoni di RaiSport Andrea Pirlo esprime la propria soddisfazione per il risultato. «Serbia poco aggressiva? Noi siamo stati bravi ad attaccare e fare gol subito – sottolinea Pirlo -. Forse avremmo dovuto chiudere la partita nel primo tempo, ma la prestazione è stata buona e questo è un passo avanti verso l’Europeo». Che clima c’è stato, secondo Pirlo, nello stadio di Belgrado? «I tifosi serbi sono stati bravi così come le autorità. Abbiamo pensato solo alla partita». Poi un giudizio sulla prova del compagno (anche alla Juve) Marchisio. «Cercava il suo primo gol – dice Pirlo -, è arrivato ad inizio partita e continua il suo grande momento. Soddisfazione nel vincere contro il Milan? Nessuna a livello personale, l’importante è continuare il cammino della Juventus e dimostrare di essere una grande squadra».

IL CT SERBO – Il ct della Serbia, Vladimir Petrovic, ha elogiato gli azzurri definendo «ottimo» il loro gioco. «È stata una buona partita, ma non sono soddisfatto degli ultimi trenta minuti quando la mia squadra ha lasciato l’iniziativa agli italiani», ha detto Petrovic al termine della gara. «L’Italia è una buona squadra e questa sera ha giocato in maniera ottima. Penso che il risultato sia realistico». Petrovic ha aggiunto di sperare di battere martedì prossimo la Slovenia a Maribor per consentire l’accesso della Serbia ai playoff dell’Europeo. Il pareggio con l’Italia a Belgrado, e la contemporanea vittoria dell’Estonia sull’Irlanda del nord ha complicato infatti la posizione della nazionale di Petrovic.

Redazione online

Esame di maturità, Italia promossaultima modifica: 2011-10-08T13:00:07+02:00da
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