Il leader della Lega. Prima di andare a nuove elezioni «farei la legge elettorale e ridurrei il numero dei parlamentari»
Bossi arriva all’hotel Ata di varese per il congresso provinciale della lega (Stefano Cavicchi) |
VARESE – «Non ho capito perché il condono, forse vogliono i soldi per fare nuove leggi ma non ne so di più». Umberto Bossi boccia così la proposta di Cicchitto specificando di aver visto sabato sera il ministro Giulio Tremonti e annunciando che lo rivedrà anche lunedì, in quella che è ormai una prassi.
LEGGE ELETTORALE – Prima di andare a nuove elezioni «farei la legge elettorale e c’è da fare anche la riduzione del numero dei parlamentari». Su quale modello elettorale preferisca Bossi ha risposto: «La gente vuole scegliere il candidato, quindi non sceglie più il partito ma le persone» e quindi «bisogna trattare con tutti e poi vediamo». Bossi ha comunque assicurato che sul tema della riforma della legge elettorale non si discosterà dagli alleati di governo. A chi infatti gli chiedeva quale modello preferisse, il leader della Lega ha spiegato che se ci sarà una modifica sarà «come la vogliono gli alleati, perché per approvare la legge devi avere i numeri altrimenti non passa. Al ministro delle Riforme è stato dunque chiesto se auspichi un ritorno al Mattarellum». «Secondo me il vero problema è che la gente oggi vuole scegliere il candidato, quindi non sceglie più il partito ma le persone: questo è quello che emerge nel campo politico». «Qualche anno fa – ha aggiunto Bossi – tutti erano convinti che poi i vari candidati per fare le elezioni andavano a farsi dare i soldi e a rubare, quindi avevano fatto la legge. Ma oggi si sono ricreduti tutti, e quindi bisogna trattare con tutti e poi vediamo».
BERLUSCONI – «Può essere tutto… Ma dove vanno senza Berlusconi… Chi è che piglia i voti? Scajola?». Bossi ha risposto a chi gli chiedeva se crede alla possibilità che dall’interno del Pdl vi siano fazioni in grado di estromettere Silvio Berlusconi. «Berlusconi l’avete trasformato in un criminale – ha proseguito, a margine del congresso provinciale della Lega Nord a Varese – però è ancora abbastanza simpatico ad una bella fetta di gente». «Prendere i voti è una cosa difficile» ha proseguito Bossi, «la gente ti dà il cuore se ti crede, se gli piaci; senno non ti dà niente».
TREMONTI – «Io sono amico di Tremonti, ma ho fatto l’accordo con Berlusconi che mi ha dato i voti per fare il federalismo». A chi gli chiedeva se riuscirà a fare da paciere tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia, Bossi ha risposto: «Spero di sì» spiegando che le tensioni fra Berlusconi e Tremonti «secondo me sono più un casino che fanno i giornalisti, che creano confusione e danno illusioni sbagliate. Credo che delle vie si possano trovare». Bossi ha spiegato di essere «a metà» tra Tremonti e Berlusconi. «Il partito – ha aggiunto – farà anche dei conti, ma se Berlusconi non mi dava i voti per il federalismo, il federalismo non passava».
CANTON – Umberto Bossi ha tenuto a ribadire l’unità del suo movimento, al termine del congresso provinciale di Varese che ha portato alla proclamazione di Maurilio Canton come segretario provinciale. «La Lega li bastonerà», ha risposto il leader del Carroccio a chi gli chiedeva se nella Lega vi fossero esponenti che animano delle correnti. Arrivato all’Atahotel una mezzoretta dopo l’inizio dei lavori, il segretario federale è intervenuto al congresso invitando i delegati a votare per Canton che, d’altronde, era l’unico candidato dopo la rinuncia degli altri due Leonardo Tarantino e Donato Castiglione. Bossi ha poi lasciato la sala ed è tornato, insieme al figlio Renzo e alla vicepresidente del Senato Rosi Mauro, poco dopo la proclamazione di Canton. Presenti al congresso anche Roberto Maroni, che ha lasciato l’Atahotel evitando i giornalisti, il segretario della Lega Lombarda Giorgetti e il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni.
Redazione Online